guerra in ucraina

Attacco coi droni su Kiev, colpito edificio residenziale: sei morti, anche un bambino

Zelensky: "Ci sono persone sotto le macerie"

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Attacco coi droni su Kiev, colpito edificio residenziale: sei morti, anche un bambino
Attacco russo a Kiev

Nella notte tra il 30 e il 31 luglio 2025, la Russia ha lanciato un attacco massiccio con droni contro Kiev e diverse altre regioni dell’Ucraina. Si tratta di uno dei raid più intensi degli ultimi mesi, che ha causato numerosi danni e vittime civili.

Si teme che il bilancio possa aggravarsi, in virtù dell'ipotesi che vi siano altre persone sotto le macerie.

Attacco a Kiev: 6 morti, fra cui un bambino

Secondo quanto riferito dalle autorità ucraine, nella capitale Kiev almeno sei persone hanno perso la vita, tra cui un bambino di soli sei anni e sua madre. Altre 52 persone sono rimaste ferite. Tymur Tkachenko, a capo dell’amministrazione militare della città, ha spiegato che un edificio residenziale di nove piani ha subito un crollo parziale a causa di un’esplosione, lasciando presumere che vi possano essere ancora persone intrappolate sotto le macerie. Le operazioni di soccorso sono tuttora in corso.

L’Aeronautica ucraina ha segnalato più ondate di droni kamikaze diretti verso la capitale. Durante l’attacco, sono stati avvertiti colpi di mitragliatrici da parte delle unità mobili di difesa antiaerea e forti esplosioni hanno scosso vari quartieri della città. Il sindaco di Kiev, Vitali Klichko, ha confermato che i droni sono arrivati da diverse direzioni e ha invitato i cittadini a mettersi in salvo nei rifugi, nei sotterranei e nelle stazioni della metropolitana.

Il presidente Volodymyr Zelensky ha confermato il bilancio, sottolineando che Kiev è stata l’obiettivo principale dell’attacco. Oltre alla capitale, sono state colpite anche le regioni di Sumy, Poltava, Mykolaiv e Dnipropetrovsk.

"Dobbiamo costringere Mosca alla pace", ha dichiarato Zelensky. "I nostri partner occidentali hanno tutti gli strumenti per farlo. Ci aspettiamo che le dichiarazioni di sostegno arrivate da Stati Uniti ed Europa si traducano ora in azioni concrete".

Cambiamento di rotta da parte di Trump

Negli ultimi giorni, la posizione degli Stati Uniti sembra essersi irrigidita. Il 28 luglio 2025, al termine di un incontro con il primo ministro britannico Keir Starmer, Donald Trump ha espresso una forte critica nei confronti di Vladimir Putin.

"Non ho più intenzione di parlare con lui", ha dichiarato Trump, sottolineando che i precedenti tentativi di dialogo si sono rivelati inutili. "Ogni volta che provavamo ad aprire un canale diplomatico, lui rispondeva con nuovi bombardamenti. Questo non è il comportamento di chi cerca la pace".

Trump ha poi annunciato che, una volta scaduto il termine dell’ultima finestra concessa per negoziare, la sua amministrazione è pronta a introdurre nuove sanzioni e tariffe nei confronti della Russia. Una posizione ben più netta rispetto al passato, quando Washington aveva concesso 50 giorni di tregua nella speranza di una soluzione negoziata.

"Conosco già la risposta di Putin", ha ammesso Trump. "Sono deluso. Pensavo si potesse trovare un punto di accordo. Forse in futuro, ma adesso è troppo tardi".

L’appello dell’Ucraina: “È ora di fare pressione su Mosca”

Alla luce della nuova escalation, Kiev guarda con urgenza agli Stati Uniti e chiede un’azione decisa. Il ministro degli Esteri ucraino, Andrii Sybiha, ha scritto un appello diretto via social media:

"Il presidente Trump ha dimostrato grande generosità e pazienza con Putin, nel tentativo di evitare ulteriori spargimenti di sangue", ha scritto su X (ex Twitter). "Ma il presidente russo continua a ignorare ogni tentativo di dialogo. Il suo unico obiettivo è distruggere e uccidere".

Sybiha ha concluso con parole chiare: "È il momento di fargli sentire le conseguenze delle sue scelte. È il momento di esercitare la massima pressione su Mosca".