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Sala "inadeguato" per il centrodestra, la Lega: "Milano boutique per ricchi, si torni al voto"

M5S: "Scelte della Giunta hanno portato a diseguaglianze". Domani la decisione sui sei arresti

Sala "inadeguato" per il centrodestra, la Lega: "Milano boutique per ricchi, si torni al voto"
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La città meneghina è al centro di un terremoto politico e giudiziario che coinvolge direttamente il sindaco Giuseppe Sala e scuote l’intera amministrazione comunale. Durante la seduta del Consiglio comunale di lunedì sera, 21 luglio 2025, Sala ha annunciato la sua intenzione di proseguire il mandato nonostante le pesanti accuse che lo vedono indagato nell’ambito di un’inchiesta sulla gestione urbanistica milanese.

Sala "inadeguato" per il centrodestra, la Lega: "Milano boutique per ricchi, si torni al voto"
Beppe Sala, consiglio comunale

La presidente del Consiglio comunale, Elena Buscemi, ha chiuso i lavori alle 20.30, dopo una lunga e accesa discussione politica che si è protratta per oltre due ore dalla fine dell’intervento del sindaco.

Le opposizioni alla carica, ma con atteggiamenti differenti. Più garantista Forza Italia, Lega e M5S chiedono dimissioni a gran voce.

Le accuse e la difesa del sindaco

Nel suo discorso, Sala ha respinto con decisione ogni addebito:

"Ho sempre agito nell’interesse dei cittadini, senza vantaggi personali e senza favorire interessi privati. Le mie mani sono pulite", ha dichiarato con forza, evocando la stagione di Tangentopoli che travolse Milano 33 anni fa.

Secondo la Procura, Sala sarebbe stato “prigioniero” della Commissione Paesaggio, un organismo tecnico che, per gli inquirenti, avrebbe esercitato un’influenza spropositata rispetto al Consiglio comunale nelle scelte urbanistiche. Queste decisioni avrebbero contribuito a una rapida e discutibile espansione edilizia, trasformando profondamente il volto della città.

Le dimissioni di Tancredi e il sistema al centro delle indagini

Nel frattempo, l’assessore alla Rigenerazione urbana Giancarlo Tancredi ha rassegnato le dimissioni. Figura centrale dell’amministrazione, Tancredi è ritenuto dalla Procura uno degli attori principali di un presunto sistema di corruzione legato alle trasformazioni urbanistiche della città.

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Giancarlo Tancredi

La situazione è destinata a evolversi ulteriormente: domani, 23 luglio 2025, il Giudice per le indagini preliminari esaminerà le richieste di arresto per sei indagati su un totale di 74 persone coinvolte nell’inchiesta. Tra loro, oltre a Sala, anche l’architetto di fama internazionale Stefano Boeri e Federico Pella, fondatore della società J+S, nota per interventi di riqualificazione sportiva e termale. Pella è anche autore del progetto preliminare per la nuova scuola elementare di via Ozanam.

Lega: “Milano è diventata una città per milionari”

Dura e articolata la reazione dell’opposizione. La Lega, per voce dei suoi esponenti, ha chiesto le dimissioni immediate di Sala, accusandolo di restare al potere solo per interesse personale:

"Milano è ormai una boutique per milionari, una città paralizzata, incapace di trattenere giovani, precari o ceto medio", si legge in una nota ufficiale del partito.

Silvia Sardone, eurodeputata e vicesegretaria nazionale della Lega, ha rincarato la dose:

"Sapevamo che Sala non si sarebbe dimesso. Ha tentato in ogni modo di cambiare ruolo, ma non c’è riuscito. Questa è l’unica poltrona che ha. Abbia almeno un rigurgito di dignità e vada a casa."

Anche il leader del Carroccio, Matteo Salvini, ha criticato duramente la gestione di Milano:

"La città è ferma e solo per ricchi. Sto lavorando a una Milano più inclusiva e solidale, a prescindere dalle inchieste da cui mi auguro che tutti escano innocenti."

Frizioni in aula

Il clima teso si è manifestato anche all’interno dell’aula consiliare, dove il sindaco ha attaccato il consigliere di Fratelli d’Italia Enrico Marcora per aver pubblicato un fotomontaggio che lo ritraeva vestito da detenuto.

"Ho segnalato il suo gesto ai vertici del suo partito, al presidente del Consiglio e al presidente del Senato", ha dichiarato Sala durante il suo intervento.

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FdI all'attacco in consiglio comunale

Dal centrodestra sono arrivate reazioni più sfumate. Il presidente del Senato Ignazio La Russa, pur criticando la giunta, ha evitato di chiedere le dimissioni:

"Non tocca a me dirlo. Ma sicuramente la giunta Sala si è rivelata inadeguata per Milano."

Più cauto anche Antonio Tajani, ministro degli Esteri e vicepresidente del Consiglio, che ha riaffermato la linea garantista di Forza Italia:

"Sala non deve dimettersi solo per un avviso di garanzia. Il problema è politico, non giudiziario. La giustizia deve fare il suo corso, ma serve prudenza per non violare la presunzione di innocenza."

M5S: “Discorso deludente, nessuna visione di cambiamento”

Più netta la posizione del Movimento 5 Stelle, che da subito ha chiesto le dimissioni del sindaco.

La senatrice Elena Sironi ha bocciato senza appello l’intervento di Sala:

"Mi aspettavo una riflessione, un cambio di direzione. Invece nulla. Milano non è a misura d’uomo e sembra non esserlo nemmeno in futuro."

Dario Violi, coordinatore regionale M5S, ha parlato di “città in mano alla speculazione”, sottolineando la mancanza di risposte da parte del sindaco sul crescente disagio del ceto medio.

Il sostegno del Partito Democratico

In questo contesto turbolento, il Partito Democratico milanese ha confermato la fiducia al sindaco. In una nota ufficiale, il segretario cittadino Alessandro Capelli ha espresso sostegno a Sala, pur chiedendo un cambio di passo:

"Abbiamo ribadito il nostro appoggio, ma servono segnali concreti di cambiamento. Questa può essere un’occasione per ripartire, affrontando sfide cruciali come il diritto alla casa, l’urbanistica sostenibile, l’equità e l’accesso ai servizi pubblici."

Le incognite sul futuro: Olimpiadi e stadio a rischio?

Mentre la politica si divide e la magistratura prosegue il suo lavoro, crescono le preoccupazioni per il futuro di importanti progetti cittadini. In particolare, si teme per i cantieri legati alle Olimpiadi invernali e per la delicata questione della vendita dello stadio di San Siro a Milan e Inter.

Il prossimo passaggio cruciale sarà domani, 23 luglio, quando il gip valuterà le richieste di arresto della Procura. Il futuro amministrativo e urbanistico di Milano potrebbe giocarsi in quell’aula.