Trump pubblica un video fake in cui Obama viene arrestato nello Studio Ovale (mentre lui se la ride)
Il tycoon rilancia accuse di cospirazione, mentre Gabbard attacca il democratico. Dura la reazione di Renzi e Borghi: "Deriva pericolosa"

Dopo "La riviera di Gaza", in un nuovo episodio destinato a scuotere ulteriormente la politica americana e internazionale, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha pubblicato sul suo social network Truth un video generato con l’intelligenza artificiale in cui si vede l’ex presidente Barack Obama arrestato all’interno della Casa Bianca, circondato da agenti dell’FBI. Poco distante, lo stesso Trump osserva la scena ridendo.
Trump posts video showing Obama getting arrested!
The G.O.A.T. and Troller-In-Chief!😂😂😂 pic.twitter.com/T9kUgbyNJG
— Mike Engleman🇺🇲 (@RealHickory) July 21, 2025
Trump pubblica un video fake in cui Obama viene arrestato
La clip prosegue con un’immagine ancora più forte: Obama in tuta arancione, isolato in una cella, un chiaro riferimento all’abbigliamento dei detenuti del carcere di Guantanamo.
Ma non finisce qui. Nello stesso post, Trump condivide anche un collage estratto da TikTok in cui appaiono vari esponenti del Partito Democratico – tra cui lo stesso Obama – affermare:
“Nessuno è al di sopra della legge”. Il messaggio implicito è inequivocabile: un attacco diretto alla figura dell’ex presidente e, più in generale, all’establishment democratico.
“Cospirazione per delegittimare Trump”
Il video appare come una risposta visiva e simbolica alle pesanti accuse lanciate nei giorni scorsi da Tulsi Gabbard, ex candidata democratica alla presidenza e attuale direttrice dell’intelligence nazionale americana, secondo cui Barack Obama e membri del suo staff avrebbero orchestrato una vera e propria operazione per minare la presidenza Trump sin dalle elezioni del 2016.
Secondo Gabbard:
“Obama e il suo team dirigente non volevano accettare la volontà del popolo americano e hanno ordito una cospirazione traditrice per lanciare un colpo di Stato durato anni”. Accuse gravissime, che Trump ha fatto subito sue, rilanciando le parole della direttrice e commentando positivamente una trasmissione andata in onda su Fox News:
“Ottimo lavoro del giovane e talentuoso Harrison Fields. Il panel è stato fantastico nel perseguire Obama e i ‘criminali’ che sono appena stati inequivocabilmente smascherati per frode elettorale di altissimo livello. Congratulazioni a Tulsi Gabbard. Continua così!”
Il clima si fa ancora più incandescente mentre Trump continua a essere indirettamente coinvolto nell’ombra dello scandalo Epstein. Sebbene le tensioni interne al mondo Maga – il movimento dei sostenitori di Trump – sembrino in parte essersi attenuate, la frustrazione rimane alta, soprattutto per l’impossibilità di accedere ai documenti relativi all’ex finanziere trovato morto in carcere.
Reazioni in Italia: “Una deriva pericolosa e squallida”
Il video ha scatenato immediate reazioni anche fuori dagli Stati Uniti. In Italia, il leader di Italia Viva Matteo Renzi ha criticato duramente Trump con un post su X (ex Twitter), scrivendo:
“Con questo video contro Obama pubblicato oggi, Donald Trump supera ogni limite, mostrando il livello pericoloso che può raggiungere l'intelligenza artificiale. E mostrando soprattutto il punto più squallido che può raggiungere la Casa Bianca. Solidarietà al Presidente Obama. E un messaggio agli elettori di tutto il mondo: chi vota sovranista fa del male all'economia del Paese con i dazi, ma fa male anche alla dignità delle Istituzioni con le fake news.”
Con questo video contro Obama pubblicato oggi, Donald Trump supera ogni limite, mostrando il livello pericoloso che può raggiungere l’intelligenza artificiale. E mostrando soprattutto il punto più squallido che può raggiungere la Casa Bianca. Solidarietà al Presidente Obama. E un… pic.twitter.com/EsyPWW7WpT
— Matteo Renzi (@matteorenzi) July 21, 2025
Sulla stessa linea, il vicepresidente di Italia Viva, il senatore Enrico Borghi, ha parlato di “una deriva che non può passare sotto silenzio”, sottolineando come alcuni ambienti politici italiani vicini al trumpismo sembrino già pronti all’emulazione.