CREDITO

BCC unica presenza bancaria in 781 Comuni italiani: in crescita raccolta, impieghi e quote di mercato

Uno sportello bancario su cinque è di una BCC. L’Assemblea di Federcasse è stata anche occasione per celebrare l’Anno Internazionale delle Cooperative proclamato per il 2025 dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite

BCC unica presenza bancaria in 781 Comuni italiani: in crescita raccolta, impieghi e quote di mercato
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Intelligenze plurali per il bene comune” è stato il tema al centro della Assemblea annuale di Federcasse (l’Associazione Nazionale delle Banche di Credito Cooperativo, Casse Rurali e Casse Raiffeisen) che si è tenuta questa mattina a Milano presso il Teatro alla Scala.

L’Assemblea è stata anche occasione per celebrare l’“Anno Internazionale delle Cooperative” proclamato per il 2025 dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite. L’Assemblea si è aperta con un video messaggio della Presidente del Parlamento Europeo, On. Roberta Metsola.

Nella Relazione del Consiglio Nazionale, letta dal Presidente Augusto dell’Erba, la presentazione dei risultati raggiunti dalle 218 BCC, Casse Rurali e Casse Raiffeisen affiliate ai Gruppi Bancari Cooperativi BCC Iccrea e Cassa Centrale e al Sistema di protezione istituzionale Raiffeisen Südtirol IPS.

Le BCC Italiane

Allo scorso mese di marzo (ultimi dati disponibili) le 218 Banche di Credito Cooperativo, Casse Rurali e Casse Raiffeisen operavano su tutto il territorio nazionale con 4.095 sportelli e con una presenza diretta in 2.507 Comuni. I soci delle BCC sono 1.484.770 (+2,4% in base d’anno). I dipendenti sono 29.417 (+0,8% contro il -1,3% rilevato per le altre banche). La componente femminile incide per il 41,4% (nel complesso i dipendenti dell’intero sistema sono circa 38 mila).

Le BCC, presidio contro lo spopolamento delle aree interne Le BCC sono l’unica presenza bancaria in 781 Comuni (+ 5,5% su base d’anno) caratterizzati per oltre l’80% da popolazione inferiore ai 5 mila abitanti e per il 15,7% da popolazione tra i 5 mila e i 10 mila abitanti. Negli ultimi 10 anni, nei Comuni con soli sportelli BCC le persone residenti sono passate da 1,1 a 2,5 milioni, le unità locali di imprese da 69 mila a 181 mila; gli addetti da 215 mila a 620 mila. Venti anni fa uno sportello su dieci apparteneva ad una BCC, oggi uno sportello su cinque.

I dati economici

La raccolta delle BCC ha superato i 200 miliardi di euro, in sensibile crescita su base d’anno (+2,4%). La quota BCC nel mercato della raccolta è pari all’8,3%. Gli impieghi lordi delle BCC hanno raggiunto la soglia dei 141 miliardi di euro (con una quota di mercato degli impieghi dell’8,2%). Su base d’anno si rileva una sensibile variazione positiva (+1,9%), a fronte della sostanziale stazionarietà rilevata nell’industria sul fronte degli impieghi alla clientela (-0,4%).

Nel dettaglio, esaminando le quote di mercato, gli impieghi delle BCC rappresentano il 23,3% del totale dei crediti alle imprese artigiane; il 24,7% del totale erogato per le attività legate al turismo; il 24,2% del totale dei crediti erogati all’agricoltura; il 15,4% di quanto erogato al settore delle costruzioni e attività immobiliari; il 14,6% del totale dei crediti alle Istituzioni senza scopo di lucro (Terzo Settore); l’11,4% dei crediti destinati al commercio.

Da evidenziare l’aumento della incidenza dei mutui sul totale degli impieghi (in controtendenza rispetto al resto del sistema bancario). A fine marzo era dell’81,9% contro il 57,1%. I mutui lordi ammontano a 115,5 miliardi (+1,1% a fronte della perdurante contrazione rilevata nel resto del sistema bancario (-1,7%). La quota delle BCC nel mercato dei mutui è dell’11,8%. Il patrimonio complessivo delle BCC, alla stessa data, era di 26,1 miliardi (+10,3% a fronte del +7,7% per il resto dell’industria bancaria). Il Total Capital Ratio (dato al dicembre 2024) era pari al 27,6% e il Tier1 Ratio al 26,8%. Il CET1 Ratio ha raggiunto il 26,7%, superiore di 9 punti percentuali a quello registrato mediamente nel resto dell’industria bancaria.

Augusto dell'Erba

“Un elemento costitutivo dell’efficacia mutualistica delle BCC - ha detto il Presidente dell’Erba - è il mantenimento dei centri decisionali delle BCC sul territorio. Oltre duemila amministratori e amministratrici sono responsabili delle licenze bancarie delle banche delle quali indirizzano le strategie e le decisioni, garantendo un sostegno e un sempre più raro accompagnamento alle specifiche esigenze delle comunità di appartenenza. Le quali democraticamente li hanno eletti”.

“Il presidio partecipato e consapevole del territorio - ha detto ancora il Presidente - è la leva che consente di ampliare l’efficacia del fare banca. Il recente Rapporto Unioncamere-Istituto Tagliacarne ha stimato che le imprese socie-clienti di BCC performano meglio negli ambiti ESG, in particolare nel fattore sociale e ambientale. Parallelamente, la Relazione 2025 dell’Arbitro bancario e finanziario riporta che solo il 2,3 per cento dei ricorsi, presentati dai clienti delle banche, riguardano le BCC”.

Il tempo delle "Res Novae"

“Viviamo tempi di forte polarizzazione, nei quali i contrasti esplodono sempre più frequentemente in conflitti e nei quali i tentativi di composizione arrancano” ha esordito il Presidente dell’Erba.

“Nei rapporti tra persone, ascolto e rispetto sembrano cedere il passo all’antagonismo, al pre-valere rispetto al con-validare".

“Anche nelle relazioni internazionali, la tendenza è tutt’altro che incoraggiante: flessione del diritto, uso della forza oltre ogni misura per dirimere contrasti o affermare interessi, dichiarazioni irresponsabili, politiche commerciali ondivaghe e potenzialmente dirompenti”.

“Si rischia di sembrare fuori da questo tempo nel ricordare l’affermazione di Antonio Genovesi, padre dell’Economia Civile di cui le BCC sono parte, secondo il quale l’uomo non è nemico dell’uomo (homo homini lupus) ma il contrario: l’uomo è per natura amico dell’uomo (homo homini natura amicus)”.

Alessandro Azzi

In questo contesto il cooperare diventa non solo un metodo, ma un esercizio utile alla composizione pacifica dei contrasti e dei conflitti.

“Il ben-vivere - ha sottolineato il Presidente - è il bene comune da costruire. E il bene comune si nutre di cooperazione. Per questo, non può che essere plurale. Plurale nella sua costruzione, frutto del concorso di molti e diversi attori, di diversi sguardi – generi e generazioni – e di diverse intelligenze e tipologia di intelligenze. E plurale nel suo orizzonte, che non può che essere massimamente inclusivo”.

“È oggi il tempo di Res novae”. Ha concluso il Presidente. “Da pensare, costruire, organizzare. E le BCC possono giocare una parte. Insieme alle altre imprese cooperative di tutti i settori. E agli altri soggetti dell’Economia sociale”.

Il tema della semplificazione normativa

Centrale, nella Relazione del Presidente, il tema della iperproduzione normativa e dei suoi effetti sui sistemi economici.

“Non vi è diagnosi sull’Unione Europea - ha detto dell’Erba - che non indichi nella produzione normativa elefantiaca una delle cause del ristagno della competitività dell’Unione rispetto alle maggiori economie del mondo”.

La questione è particolarmente rilevante per il settore bancario in quanto “è uno dei più regolati, con una stratificazione su tre livelli (regolamenti e direttive; atti delegati, norme tecniche d’implementazione, standard tecnici di regolazione, ecc.; linee guida e decisioni delle Autorità di supervisione)”.

La richiesta di semplificazione normativa da tempo avanzata da Federcasse “non è sinonimo di deregolamentazione”.

“Non si tratta - ha detto dell’Erba - di negoziare sconti normativi, quanto, piuttosto, di attuare i princìpi di proporzionalità e di adeguatezza costitutivi dell’Unione. Spesso dichiarati, ma non perseguiti concretamente, nonostante la ribadita inclusione del tema nelle priorità strategiche".

Alessandro Azzi

Abbiamo con convinzione promosso la pubblicazione e la diffusione del Rapporto Less is more insieme alle tre Associazioni bancarie europee (Associazione europea delle banche cooperative-EACB, Federazione bancaria europea-EBF, Associazione europea delle casse di risparmio). Il Rapporto, redatto da sessanta tra accademici e specialisti, offre un’analisi scientifica della complessa produzione normativa bancaria europea (oltre 15 mila pagine) e propone soluzioni concrete.

“La Commissione e i due co-legislatori, Parlamento e Consiglio – ha reso noto il Presidente - hanno ricevuto Less is more. Dovranno in questo ambito, come in altri, smentire la teoria della path dependency ovvero della ‘dipendenza dal sentiero già tracciato’. Dovranno dimostrare che le scelte effettuate nel recente passato in tema di politiche regolamentari non hanno lasciato, come unica opzione disponibile oggi, una operazione più cosmetica che incisiva”.

“Il recente accordo politico raggiunto a Bruxelles in merito alla riforma del quadro di gestione delle crisi bancarie e dell’assicurazione dei depositi (CMDI) può essere l’occasione per dimostrare un cambiamento di rotta, prendendo atto che l’impianto normativo esistente è troppo complesso e allo stesso tempo anche poco utilizzabile ai fini preposti. Fattore questo che ha creato il paradosso di un meccanismo molto costoso ex-ante e difficilmente applicabile in caso di necessità”.

Nella parte pubblica dell’Assemblea anche il “Dialogo cooperativo” dedicato al tema “Quale nuova economia? Oggi è già domani” che si è sviluppato grazie ai contributi di Elena Beccalli, Rettrice dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, e di Francesco Billari, Rettore dell’Università Bocconi.