IL GIURAMENTO

Nuovi agenti dell'Intelligence, Meloni elogia gli eroi silenziosi: "Atto d'amore per la patria"

La premier paragona il lancio dal paracadute al governare una Nazione: "Ogni giorno decisioni che non ammettono errori"

Nuovi agenti dell'Intelligence, Meloni elogia gli eroi silenziosi: "Atto d'amore per la patria"
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Si è tenuta presso Palazzo Dante, a Roma, la solenne Cerimonia di Giuramento dei neoassunti del Sistema di Informazione per la Sicurezza della Repubblica. Un momento simbolico per il Paese, che ha visto la partecipazione delle massime autorità del comparto sicurezza e intelligence. Presenti il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, il Direttore generale del DIS, Vittorio Rizzi, il Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio e Autorità delegata per la sicurezza della Repubblica, Alfredo Mantovano, insieme ai direttori dell’AISI, Bruno Valensise, e dell’AISE, Giovanni Caravelli.

Meloni: "Tecnologia non sostituirà mai il cuore"

Durante il suo intervento, la Presidente del Consiglio ha voluto sottolineare la profondità del gesto compiuto dai neoassunti, chiamati a prestare giuramento di fedeltà alla Repubblica Italiana:

Giorgia Meloni

“Sono consapevole di come la vostra scelta e il giuramento di fedeltà alla Repubblica che vi apprestate a fare sia qualcosa che merita di essere sottolineato: giurate di difendere in modo solenne la vostra nazione, la sua sicurezza, la sua sovranità. E sono convinta che questo gesto non sia una semplice procedura, ma rappresenti qualcosa di molto più profondo”.

Un impegno che, secondo Meloni, assume un valore ancor più significativo proprio perché spesso silenzioso, invisibile agli occhi dei cittadini:

“Pronunciate un atto d’amore nei confronti della vostra patria, sapendo che tutto quello che farete nella vostra carriera rimarrà sconosciuto ai più. Le persone la cui vita salverete o migliorerete non potranno ringraziarvi, perché non sapranno che siete stati voi a farlo”.

Meloni ha reso omaggio allo spirito di sacrificio che caratterizza chi opera nel mondo dell’intelligence, ricordando che il lavoro svolto da queste donne e uomini è “silenzioso, costante, determinato” e si fonda su uno “straordinario patrimonio di professionalità, competenze e capacità” che l’Italia ha saputo costruire nel tempo.

Giorgia Meloni alla Cerimonia di Giuramento dei neoassunti del Sistema di Informazione per la Sicurezza della Repubblica

Uno dei passaggi più intensi del suo intervento è stato dedicato al confronto tra l’intelligenza umana e l’innovazione tecnologica, in particolare all’impatto crescente degli algoritmi nei processi decisionali:

“È probabile che in futuro ci saranno algoritmi capaci di pianificare operazioni meglio dell’uomo o di individuare la variabile chiave di scenari complessi. Ma, per quanto performanti possano essere, non sostituiranno mai ciò che fa la differenza nei momenti decisivi: il cuore, la passione, la creatività, l’amor di patria”.

Meloni ha citato un esempio concreto e toccante, parlando dell’impegno degli agenti italiani nella Striscia di Gaza:

“Può darsi che algoritmi avveniristici, in base a un’analisi costi-benefici, sconsiglino l’intervento in contesti pericolosi. Ma i vostri colleghi sono lì, si prodigano per portare in Italia decine di bambini feriti con le loro famiglie, per affidarli alle cure dei nostri ospedali d’eccellenza. Ecco la differenza tra uomini e macchine”.

Giorgia Meloni

In conclusione, Meloni ha ribadito che i successi dell’intelligence italiana non derivano soltanto da competenze tecniche, ma soprattutto dal senso di appartenenza e dalla memoria collettiva di chi ha servito la Repubblica con umiltà e dedizione:

“I successi dell’intelligence nascono dalla comunità, dal lavoro silenzioso e umile di generazioni che hanno servito la nazione. Mantenere viva questa consapevolezza vi renderà indispensabili anche in un mondo rivoluzionato dalla tecnologia”.

Meloni: "Guidare Italia come lanciarsi dal paracadute"

Nel finale del suo intervento, la premier ha voluto lanciare anche un messaggio politico più diretto, utilizzando la "metafora del paracadute":

"La cerimonia di questa sera offre a me l'occasione di dire a voce alta 'grazie' di persona, a nome dell'Italia, agli uomini e alle donne dell'intelligence per tutte le volte in cui hanno preparato il nostro paracadute. L'immagine del lancio con il paracadute è molto meno metaforica di quanto si possa immaginare per descrivere la condizione che affronta chi si trova a guidare una nazione, come oggi accade a me per l'Italia. Perché ogni giorno, praticamente in ogni istante, ci sono decisioni delicate e difficili da prendere su temi che a volte sono del tutto inesplorati. Sono decisioni che devi prendere in fretta e che non ammettono errori perché la posta in palio è altissima”.

"Rispetto al lancio con il paracadute, la differenza è che se sbaglio il lancio, non sarò l'unica a pagarlo, se qualcuno non ha preparato bene il mio paracadute ci saranno altri italiani che lo pagheranno. Per una persona responsabile questa è lo cosa più difficile, nel guidare la nazione da un lato, ma anche il lavoro che fate voi".