Partita a scacchi

Regionali, tutte le spine del Centrodestra

Non solo Veneto e Campania, anche Toscana, Puglia e Marche agitano i sonni della maggioranza

Regionali, tutte le spine del Centrodestra
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Partita di risiko. Di scacchi. Logoramento di nervi, sfiancamento mentale.

Chiamatela un po' come volete, fatto sta che il Centrodestra, già alle prese con tre guerre (due effettive, in Ucraina e Medio Oriente, e una commerciale, quella dei dazi lanciata da Donald Trump) si prepara a un confronto decisivo sulle prossime elezioni Regionali.

E sullo sfondo lo spauracchio, ma l’unità della coalizione è tutt’altro che garantita, riguardo la scelta e la condivisione dei candidati governatori.

La partita delle Regionali, che spine per il Centrodestra

L'appuntamento fissato in agenda ormai da tempo è per domani, mercoledì 16 luglio, quando a Palazzo Chigi si ritroveranno Giorgia Meloni, Matteo Salvini, Antonio Tajani e Maurizio Lupi. 

Pranzo da Meloni post Abruzzo con tutto il Governo, Tajani ride, Salvini meno, mentre il Campo larghissimo già traballa
Una foto dei mesi scorsi dei leader del Centrodestra allora durante la campagna elettorale in Abruzzo
Ancora una foto del Centrodestra unito, questa volta per le Regionali in Liguria

Ovvero, i leader dei partiti della coalizione dell'attuale maggioranza di Governo per tentare di districare un puzzle che, con il passare dei mesi e il tormentone del terzo mandato, si sta facendo sempre più intricato.

Sul tavolo e all'ordine del giorno della riunione, c'è la scelta dei candidati governatori in Veneto (questione spinosissima e intricata), Campania (situazione altrettanto delicata, anche se tutto sommato meno strategica nelle dinamiche dell'economia del Paese), Puglia, Toscana e Marche (la più lineare con il presidente uscente Acquaroli che correrà ancora), con scenari che agitano non solo le alleanze locali, ma anche gli equilibri nazionali del Governo.

Veneto e Campania, le situazioni più intricate

Il caso più spinoso, anche per le esternazioni dei protagonisti e le ambizioni dei partiti, resta il Veneto.

Con Luca Zaia al termine del suo terzo mandato, FdI ha messo sul piatto la candidatura del senatore Luca De Carlo, uomo vicino a Giorgia Meloni quasi al pari di Alfredo Mantovano.

Luca De Carlo, Fratelli d'Italia

Eppure è una proposta che non convince (qualcuno dice anche i Fratelli).

Di sicuro il governatore uscente Luca Zaia non ci sta e starebbe valutando (questa volta pare seriamente e confortato da sondaggi molto positivi) addirittura la possibilità di sostenere una propria lista, fuori dagli schemi di partito.

Il governatore del Veneto Luca Zaia (Lega)
Il governatore del Veneto Luca Zaia (Lega)

La Lega difende il suo storico presidio (con eventualmente un altro candidato e Zaia come "super" assessore o "promosso" a Roma come Ministro), mentre Forza Italia rilancia con Flavio Tosi, ora all'Europarlamento, ex sindaco di Verona, ma soprattutto ex Lega, dunque non visto benissimo dal "popolo del Carroccio".

Flavio Tosi

Ora come ora, Il rischio di una frattura interna è concreto, mentre Zaia continua a lanciare segnali chiari: ha parlato di un Centrodestra che "naviga in acque torbide" nella sua regione.

Non meno complessa la situazione in Campania. Anche qui Fratelli d’Italia vorrebbe far valere la fotografia dei sondaggi e del consenso e dunque vuole correre con l'attuale viceministro Edmondo Cirielli, ma Forza Italia tentenna.

Edmondo Cirielli, viceministro agli Affari Esteri

Nei mesi scorsi sembrava gettonatissima la candidatura dell’europarlamentare Flavio Martusciello (capodelegazione di Fi nel Ppe a Bruxelles), ma ora guarda a possibili candidati civici.

Anche qui la partita sembra apertissima e delicata. Basti pensare alle dichiarazioni anche forse fin troppo eloquenti di Giovanni Donzelli (FdI, e altro fedelissimo di Giorgia Meloni):

Giovanni Donzelli di FdI, con Giorgia Meloni

“Se si deve andare a bandierine, tocca tutto a noi”.

Le altre regioni: Puglia, Toscana e Marche

Nel resto del quadro, lo scenario resta aperto.

Nelle Marche almeno c’è un nome condiviso: Francesco Acquaroli, uscente di FdI.

Francesco Acquaroli, governatore delle Marche

In Puglia, invece, non è ancora emerso un candidato forte capace di sfidare il sindaco di Bari Antonio Decaro, che dovrebbe correre per il centrosinistra con ottime chance.

L'ex sindaco di Bari e ora europarlamentare Antonio Decaro
L'ex sindaco di Bari e ora europarlamentare Antonio Decaro

In Toscana FdI vorrebbe il sindaco di Pistoia Alessandro Tomasi, ma manca ancora l'ok da Lega e FI.

Non solo le Regionali, il "giallo" dell'incontro tra Tajani e Marina Berlusconi

Marina Berlusconi

A rendere ancora più caotico il quadro, il piccolo giallo di giornata registrato ieri, lunedì 14 luglio.

Secondo indiscrezioni emerse nella giornata di sabato, il vicepremier, Ministro degli Esteri e segretario nazionale di Forza Italia, Antonio Tajani avrebbe dovuto incontrare Marina Berlusconi ieri (appunto lunedì 14 luglio), probabilmente per un confronto sulle strategie del partito e sulle dinamiche interne a Forza Italia.

A maggior ragione dopo le esternazioni non certo al miele del fratello Piersilvio che ha chiesto al partito di cambiare passo, puntare su temi sentiti dagli italiani e presentare in Tv "facce nuove".

PierSilvio Berlusconi

Ma lunedì l'entourage del Ministro ha smentito seccamente:

“Nessun incontro, nessun appuntamento. Il Ministro è impegnato in attività della Farnesina (anche un viaggio negli Usa) e di Governo (dovrebbe presiedere la seduta del Consiglio dei Ministri)”.

Una smentita che ha sollevato più di una domanda tra gli osservatori, alimentando i sospetti su tensioni e movimenti sotterranei nel partito azzurro.

Insomma, il Centrodestra si presenta al vertice con più problemi che soluzioni. E con l’autunno elettorale alle porte, la corsa per trovare un’intesa vera sembra appena iniziata.