Intesa economica

Eredità Agnelli, accordo da 175 milioni tra i fratelli Elkann e l'Agenzia delle Entrate: "Ma non siamo colpevoli"

La Procura di Torino continua a indagare per presunta frode fiscale e truffa ai danni dello Stato

Eredità Agnelli, accordo da 175 milioni tra i fratelli Elkann e l'Agenzia delle Entrate: "Ma non siamo colpevoli"
Pubblicato:

Un’intesa economica che mette un punto, ma non la parola fine, su una delle controversie fiscali più delicate degli ultimi anni.

Accordo tra gli Elkann e l'Agenzia delle Entrate

Un accordo da 175 milioni di euro ha chiuso ufficialmente il contenzioso fiscale tra i fratelli John, Lapo e Ginevra Elkann e l’Agenzia delle Entrate, legato all’eredità della nonna Marella Agnelli, vedova dell’Avvocato.

Eredità Agnelli, accordo da 175 milioni tra i fratelli Elkann e l'Agenzia delle Entrate: "Ma non siamo colpevoli"
Ginevra, John e Lapo Elkann

L’intesa è stata presentata come una definizione senza alcuna ammissione, neppure tacita o parziale di responsabilità. L’obiettivo dichiarato è stato quello di “chiudere rapidamente e definitivamente una vicenda dolorosa sul piano personale e familiare”.

Una scelta strategica, spiegano fonti vicine agli Elkann, per evitare un contenzioso lungo e lacerante.

Continua l'indagine della Procura

Se da un lato l’accordo rappresenta un gesto risolutivo sul piano tributario, dall’altro non chiude la partita giudiziaria. La Procura di Torino continua infatti a indagare per presunta frode fiscale e truffa ai danni dello Stato.

Molto dibattuta è l’effettiva residenza fiscale di Marella Agnelli. Secondo gli inquirenti, la sua dichiarata residenza in Svizzera sarebbe stata fittizia e mirata a sottrarre beni di ingente valore all’imposizione fiscale italiana.

Marella e Gianni Agnelli

"Non esiste alcun patrimonio occulto"

Nel settembre 2024 erano stati disposti sequestri per oltre 74 milioni di euro tra cui rendite vitalizie, quote societarie e patrimoni custoditi tramite trust offshore.

Coinvolti nell'inchiesta, oltre ai fratelli Elkann, anche il commercialista Gianluca Ferrero e un notaio svizzero, sospettati di aver orchestrato un sistema volto a dissimulare la reale consistenza e collocazione del patrimonio ereditario.

La famiglia, tuttavia, respingerebbe con fermezza le ipotesi formulate dalla Procura.

“Non esiste alcun patrimonio occulto”, hanno dichiarato più volte fonti vicine agli Elkann, sottolineando che l’accordo con l’Agenzia delle Entrate non rappresenta in alcun modo una rinuncia a difendersi dalle accuse penali.