La Sardina Mattia Santori e l'ultimo mese di campagna elettorale in un eremo
E' candidato nelle fila del Partito democratico alle Amministrative di Bologna.
"Ieri mi sono trasferito all'Eremo di Ronzano, che fino al 4 ottobre sarà la mia casa. Sono grato a Padre Benito Fusco e Padre Pietro per avermi aperto le porte di un luogo magico, che guarda Bologna dall’alto, che accoglie 38 richiedenti asilo, due associazioni, una cooperativa, educatori e viandanti tra le querce, le vigne e i sempreverdi". E' l'ultima della Sardina Mattia Santori, che concluderà la campagna elettorale... da eremita.
Santori, la Sardina... eremita
Santori è candidato alle Amministrative di Bologna con il Partito democratico. E nel momento di massima intensità della campagna elettorale (si vota per il primo turno il 3 e 4 ottobre 2021) ha preso una decisione quantomeno controcorrente: dalle piazze affollate (che erano state il debutto sulla scena politica di Santori e delle Sardine) alla pace dell'eremo.
Lo chiamano “eremo” ma è una piccola grande Babele cosmopolita. Lo chiamano monastero ma è una famiglia di frati atipica, in cui il Vangelo non si recita: si pratica. Ci si fanno domande, ci si scontra con le differenze, con i problemi della convivenza, con la gestione comune degli spazi.
Ho scelto questo luogo perché mi sono accorto che la parola “comunità” è la parola che ho usato di più da quando sono nate le Sardine. E non voglio diventare come quei politici che usano paroloni senza avere la minima idea di come si applicano nel quotidiano.
Qui sono l’ultimo arrivato, a nessuno frega niente di chi sono o di quante volte sono stato in tv. Prima di me è arrivata una famiglia afghana di Kabul che ho conosciuto ieri. Mentre giocavo con la piccola Hadya, non ho potuto fare a meno di scrutare lo sguardo di sua madre perso nel vuoto. Occhi di una luminosità cupa, che raccontano la sofferenza del ricominciare da zero, la violenza di radici strappate dalla propria terra. Mi chiedo come si faccia a parlare di “pacchia finita” quando si approcciano dolori così laceranti. Mi chiedo come si possa dirlo sventolando un crocifisso.
Dicono che per fare politica bisogna studiare.
Santori, però, metterà anche il naso fuori dall'eremo:
"Ci tengo a specificare che vivere all'Eremo non significa stare in clausura. Cerco voti ma non ho preso i voti insomma. Mercoledì sera alle 21.30 ad esempio mi trovate in carne, ossa e proposte sul futuro, insieme a Chiara Gribaudo e Tito Boeri. Vi aspetto".
Critiche e ironie
Santori spesso è finito al centro di critiche e ironie per la sua attività. E anche la decisione di trasferirsi nell'eremo è destinata a far discutere, soprattutto sui social network. Gli stessi che ha usato la candidata di Italia Viva Lina de Troia per lanciare un attacco (con chiusura ironica).
"Il ritiro spirituale è una cosa seria, non si sbandiera ai 4 venti, e soprattutto in campagna elettorale dove sei candidato!
Patetico, Falso , al limite del ridicolo! San Tori"