SIPERIETTO

Tajani "sfigato" e mazziato (da Berlusconi): "So di dargli un colpetto, ma lo ius scholae non è una priorità"

"C’è sempre qualcosa che succede: due guerre, più quella commerciale sui dazi minacciati da Trump". Poi la tirata d'orecchi del numero uno di Mediaset

Tajani "sfigato" e mazziato (da Berlusconi): "So di dargli un colpetto, ma lo ius scholae non è una priorità"
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In realtà l'aveva già detto, tra il serio e il faceto, un mesetto fa a Brescia intervistato da un giornale locale.

Lo ho ripetuto martedì giustificando il suo arrivo in ritardo a un convegno:

"Sono il Ministro più sfigato della storia".

L'impegno nel Governo, due guerre, la sfiga

Il protagonista è stato il vicepresidente del Consiglio e Ministro degli Esteri (oltre che segretario nazionale di Forza Italia), Antonio Tajani.

In effetti una settimana al momento non proprio fortunata per lui.

Ma andiamo con ordine. Tajani si è presentato con un pizzico di ritardo al convegno "Democrazia e parlamentarismo nell'area del Mediterraneo", che si è tenuto appunto martedì nella prestigiosa Sala della Regina della Camera dei Deputati.

Il ministro degli Esteri Antonio Tajani

Ma il rappresentante del Governo ha subito rotto il ghiaccio con una battuta che in effetti ha strappato sorrisi, anche se a qualcuno è parsa un po' troppo un'ostentazione di "vittimismo":

"Mi scuso per il ritardo, ma purtroppo è stata una giornata un po' così. Sono il ministro degli Esteri più sfigato della storia. C’è sempre qualcosa che succede: due guerre, più quella commerciale sui dazi minacciati da Trump. Quindi mi scuso veramente".

La bacchettata di Piersilvio Berlusconi

Un’autoironia degna di nota, quella del vicepresidente del Consiglio, che però sembra aver acceso più di qualche riflettore sulla sua figura, e non solo quelli della politica estera.

Il giorno dopo, infatti, (ieri, mercoledì 9 luglio, ma in effetti le dichiarazioni risalivano alla tarda serata di martedì, dunque un giorno proprio fortunato per Tajani non è stato) è arrivata una tiratina d’orecchie neanche troppo velata da parte di Pier Silvio Berlusconi. 

Il presidente di Mediaset PierSilvio Berlusconi

Come ormai noto, è accaduto a margine della presentazione dei palinsesti autunnali-invernali Mediaset a Cologno Monzese.

Il numero uno dell'azienda ha esternato le sue perplessità sulla "conduzione" politica di Forza Italia.

Forza Italia e i volti nuovi

Berlusconi non solo ha mostrato tutto il suo scettiscismo sull'attuale battaglia politica portata avanti proprio da Tajani sullo ius scholae, ma ha infatti anche dichiarato che Forza Italia "ha bisogno di volti nuovi”.

Un’affermazione che molti hanno letto come un messaggio diretto proprio a Tajani. Forse anche in vista di una discesa in campo in politica (un'ipotesi non confermata, ma in fondo nemmeno smentita da Piersilvio Berlusconi) una sorta di invito forse neanche troppo velato a farsi da parte.

Non solo una questione di rinnovamento politico, ma anche anagrafico: con toni da rivoluzione generazionale, il figlio del Cavaliere sembra aver manifestato l'intenzione di voler voltare pagina, anche rispetto ai fedelissimi (come proprio Tajani che è stato capo ufficio stampa del padre oltre che uno dei suoi più stretti collaboratori, ma nel mirino sono finiti pure Maurizio Gasparri e un po' a sorpresa Rita Dalla Chiesa per anni conduttrice di punta a Canale con Forum) della prima ora.

Piersilvio e il "colpetto" a Tajani sullo ius scholae

E proprio sulle nuove previsioni per l'acquisizione della cittadinanza italiana proposte da FI è arrivata una vera e propria bocciatura di Berlusconi:

"Lo ius scholae? Sono più contro che a favore. Sono favorevole al principio, ma non lo ritengo una priorità. Mi spiace per Tajani, perché so di dargli un colpetto. Sono più contro perché non è il momento, non mi sembra che sia tra le cinque priorità del Paese".

E ancora:

"Sono convinto che la proposta di legge non sia mal formulata, ma possa essere migliorata: in ogni caso "i diritti delle persone vanno difesi sempre, a prescindere: l'ho imparato da mio padre. In ogni caso è assolutamente falso che Tajani porti avanti lo ius scholae seguendo le indicazioni ideali di mia sorella Marina".

Insomma, tra crisi internazionali e stoccate interne, non c’è pace per il povero Tajani, che da “ministro più sfigato della storia” potrebbe presto diventare anche il “capo più rottamabile del partito”.