Ue, Ciriani (FdI/ECR): Al Pride di Budapest non gli indifesi ma le élite progressiste e influencer
"Si parla di difesa dei diritti fondamentali “contro gli attacchi delle destre”, ma in realtà si punta il dito contro interi governi democraticamente eletti"

“Ogni cittadino ha il diritto di manifestare e di esprimere la propria visione del mondo. Ma questo diritto vale per tutti, non solo per chi è allineato alla visione dominante, o meglio, a quella più mainstream. Perché sapete, il vero problema è quando si pretende di trasformare una visione politica in dogma, usando le istituzioni europee per colpire chi ha sensibilità e valori diversi, che per qualcuno, non sono altrettanto legittimi. Si parla di difesa dei diritti fondamentali “contro gli attacchi delle destre”, ma in realtà si punta il dito contro interi governi democraticamente eletti, contro popoli che hanno semplicemente scelto un’altra strada”.
Lo ha dichiarato in Plenaria oggi Alessandro Ciriani, eurodeputato di Fratelli d’Italia/ECR e coordinatore per il Gruppo ECR di LIBE, durante il dibattito Lezioni tratte dal Pride di Budapest: necessità urgente di una legge antidiscriminazione a livello UE e difesa dei diritti fondamentali contro gli attacchi delle destre.
E prosegue:
“Si cita il Pride di Budapest come simbolo di resistenza. Ma a sfilare non c’erano gli ultimi, gli indifesi, i dimenticati come si è sentito in questi giorni: c’erano tutte l’élite politiche e culturali progressiste, attivisti finanziati dai soliti noti, influencer di ogni sorta.
Un fantastico quadretto che dall’alto di festosi carri brandizzati da multinazionali, pontifica su ciò che è più giusto per ogni popolo.
La realtà, signori, è molto più semplice di quanto ci si aspetti: Se volete che le vostre idee diventino legge, convincete i cittadini e vincete le elezioni. Altrimenti accettate la sconfitta. È così che funziona la Democrazia, no?”