La Croazia è da 12 anni nella Ue: visita ufficiale del Presidente Mattarella
Il tema oggi è l'allargamento dell'Europa anche ai Balcani occidentali

Una visita simbolica e strategica quella del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella oggi - lunedì 7 luglio 2025 - in Croazia, in occasione del dodicesimo anniversario dell’ingresso del Paese nell’Unione Europea avvenuto il 1° luglio del 2013. Un viaggio ufficiale, il primo dal 2015, che conferma il clima di forte sintonia politica, economica e culturale tra Italia e Croazia, due Paesi uniti dall'appartenenza all’Unione Europea, alla NATO e, dal 2023, anche all’Eurozona.
L’agenda della giornata è fitta di incontri bilaterali, ma il tema centrale è chiaro: l’allargamento dell’Unione europea ai Paesi dei Balcani occidentali, dossier strategico per il futuro dell’intero continente, su cui Italia e Croazia condividono pienamente la visione e gli obiettivi.
Un hub verso i Balcani: il ruolo della Croazia
Zagabria si candida sempre di più a diventare un hub per i Paesi dell’area balcanica. Forte della sua posizione geografica e della sua integrazione europea, la Croazia rappresenta oggi un canale privilegiato per l’Italia verso il Sud-est Europa. Lo dimostrano anche i numeri: l’Italia è il secondo partner commerciale della Croazia, dopo la Germania, con scambi in continua crescita. La presenza italiana è consolidata in settori chiave come energia, legno-arredo, metallurgia, turismo, banche e servizi marittimi.

(foto di Francesco Ammendola - Ufficio per la Stampa e la Comunicazione della Presidenza della Repubblica)
L’ingresso nella moneta unica ha dato ulteriore slancio alla crescita economica croata: il PIL è salito a 73 miliardi di euro nel 2023, con un rimbalzo del +6,3% nel 2022 e +2,8% nel 2023. Il PIL pro capite ha raggiunto i 19.687 euro, segno di una progressiva convergenza con i partner europei. Il Paese attrae investimenti grazie a una forza lavoro qualificata, la conoscenza diffusa di lingue straniere e agevolazioni fiscali competitive.
Colloqui bilaterali: Ucraina, sicurezza e allargamento Ue
La visita inizia con la cerimonia ufficiale di benvenuto presso l’Ufficio del Presidente croato, dove Zoran Milanović ha accolto Sergio Mattarella. Dopo il colloquio privato, una riunione allargata tra le delegazioni dei due Paesi.
Tra i temi affrontati, la guerra in Ucraina, la sicurezza europea e la crisi in Medio Oriente. Il contesto geopolitico, sempre più fragile, ha dato ulteriore urgenza alle riflessioni comuni sulla necessità di un’Europa più coesa e resiliente.
Ampio spazio dedicato al futuro dell’allargamento dell’Ue ai Balcani occidentali. Un obiettivo condiviso, già al centro del recente viaggio del Presidente Mattarella in Montenegro e fortemente sostenuto da Zagabria. Per entrambi i Paesi, l’integrazione europea dei Balcani rappresenta una priorità strategica che può contribuire alla stabilità e allo sviluppo dell’intera regione.

Nel pomeriggio, Mattarella incontrerà la collettività italiana in Croazia presso l’Hotel Esplanade, alla presenza dell’Ambasciatore d’Italia Paolo Trichilo. Un momento particolarmente sentito, dato che la minoranza italiana autoctona, concentrata soprattutto in Istria, rappresenta un ponte culturale e umano fondamentale nei rapporti tra i due Paesi.
Durante la visita, il Presidente italiano renderà omaggio anche alla memoria nazionale croata con la deposizione di una corona al Monumento alla Patria, sottolineando così il rispetto e la profondità del legame bilaterale.
Incontri istituzionali e cooperazione futura
La giornata proseguirà con un incontro con il Presidente del Parlamento croato, Gordan Jandroković, e successivamente con il Primo Ministro Andrej Plenković presso la sede del governo, i Banski dvori, dove Mattarella ha firmato l’Albo d’onore.

(foto di Francesco Ammendola - Ufficio per la Stampa e la Comunicazione della Presidenza della Repubblica)
Durante i colloqui, si discuterà anche della necessità di completare un accordo sui lavoratori transfrontalieri, per evitare casi di doppia imposizione, tema ancora aperto ma cruciale per facilitare la mobilità e gli scambi tra i due Paesi.