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Hamas ammette: "Perso l'80% di Gaza, il 95% della leadership è morto"

Oggi Netanyahu a Washington da Trump, intanto Tel Aviv bombarda i porti degli Houthi. La tregua in Medio Oriente si allontana: colloqui infruttuosi a Doha fra Israele e Hamas

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La tregua in Medio Oriente si allontana: colloqui infruttuosi a Doha fra Israele e Hamas
Netanyahu atterra a Washington

Si è conclusa senza risultati concreti la prima sessione di colloqui indiretti tra Israele e Hamas, svoltasi in Qatar, a Doha, con l'obiettivo di negoziare un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza. Secondo due fonti palestinesi coinvolte nel dossier, la delegazione israeliana non disponeva di un mandato sufficiente per concludere un accordo, nonostante le indicazioni iniziali provenienti da Gerusalemme.

"La delegazione israeliana non è sufficientemente autorizzata a raggiungere un'intesa con Hamas, poiché non ha poteri reali", hanno riferito le fonti a diversi media, tra cui il quotidiano israeliano Ynet.

Una posizione che contrasta con le dichiarazioni precedenti del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, secondo cui i negoziatori avrebbero ricevuto “istruzioni chiare” per giungere a un'intesa compatibile con le condizioni imposte da Israele.

Trump: "Buone possibilità di un accordo già questa settimana"

Nelle scorse ore, il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, si era detto fiducioso su un possibile progresso imminente. Parlando con i giornalisti ha affermato:

"C'è una buona possibilità di raggiungere un accordo tra Israele e Hamas sul cessate il fuoco e sulla liberazione degli ostaggi già nella prossima settimana. Abbiamo già liberato molti ostaggi, e contiamo di ottenere il rilascio di un numero significativo di quelli ancora detenuti".

Le parole di Trump, tuttavia, sembrano scontrarsi con la realtà sul terreno, dove Hamas appare sempre più indebolito e frammentato.

Hamas in difficoltà: "Abbiamo perso l'80% di Gaza"

Un alto ufficiale delle forze di sicurezza di Hamas ha rivelato alla BBC che avrebbero perso il controllo dell’80% del territorio, con il vuoto di potere colmato da clan armati locali.

"Siamo realistici: non è rimasto quasi nulla della nostra struttura di sicurezza. Il 95% della leadership è morto, e tutte le figure attive sono state eliminate", ha dichiarato.

Netanyahu a Washington per incontrare Trump

In questo clima di incertezza, oggi, 7 luglio 2025, il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu è atterrato a Washington, dove incontrerà il presidente Donald Trump alle 18:30 (mezzanotte e mezza in Italia), alla Casa Bianca.

Ad accoglierlo, tra gli altri, l’ambasciatore israeliano Yechiel Leiter, il console generale a New York Ofir Akunis e il vice ambasciatore Eliav Benjamin. Previsti anche incontri con il Segretario di Stato Marco Rubio e l’inviato speciale della Casa Bianca Steve Witkoff.

Israele colpisce obiettivi Houthi in Yemen

Nel frattempo, si intensifica il fronte mediorientale con un’escalation militare tra Israele e i ribelli Houthi dello Yemen. Nelle prime ore di stamane, lunedì 7 luglio 2025, le forze israeliane hanno colpito i porti di Hodeida, Ras Isa, Salif e la centrale elettrica di Ras Kanatib, tutti sotto il controllo degli Houthi.

"Questi porti sono utilizzati dal regime terroristico Houthi per trasferire armi dall’Iran, destinate a operazioni contro Israele e i suoi alleati", ha dichiarato un portavoce dell’IDF (Forze di Difesa Israeliane).

Gli Houthi hanno confermato gli attacchi ma non ne hanno precisato l'entità. Il portavoce militare Yahya Saree ha affermato che le difese aeree yemenite hanno "controllato efficacemente" l'assalto e hanno risposto con un attacco missilistico contro Israele. L’IDF ha riferito di aver tentato l’intercettazione, ma il missile avrebbe colpito il bersaglio. Al momento non sono segnalate vittime.

Attacco a nave liberiana, sospetti sugli Houthi

Pochi giorni prima dell’attacco israeliano, una nave battente bandiera liberiana è stata colpita al largo delle coste yemenite. L’equipaggio è stato costretto ad abbandonare l’imbarcazione. Secondo una società di sicurezza privata, l’attacco sarebbe stato condotto con imbarcazioni-drone cariche di esplosivo, precedute da colpi di armi leggere e granate. I media Houthi hanno riportato la notizia, senza però rivendicarne la responsabilità.

L’episodio giunge in un momento di grande tensione, tra la fragile speranza di un accordo tra Israele e Hamas e le manovre geopolitiche in atto in Medio Oriente. Il presidente Trump, già autore di duri attacchi aerei contro le postazioni Houthi dal suo ritorno alla Casa Bianca, potrebbe intensificare il coinvolgimento statunitense nella regione.

Una nuova offensiva Houthi contro la navigazione internazionale potrebbe infatti attirare non solo gli Stati Uniti ma anche altre potenze occidentali nell'area del Mar Rosso, già strategicamente delicata.