Raffica di blackout a Bergamo, Milano, Roma e Firenze: emergenza elettrica mai come quest'anno
Il filo conduttore di tutti questi blackout è chiaro: un clima estremo che stressa oltre misura le infrastrutture energetiche italiane

Una vera e propria emergenza elettrica ha investito l’Italia in questi primi giorni di luglio 2025. Da nord a sud, passando per i principali centri urbani del Paese, una raffica di blackout ha causato gravi disagi a cittadini, attività commerciali e servizi pubblici. Le città più colpite sono state Bergamo, Milano, Firenze e Roma, messe a dura prova da un’ondata di calore senza precedenti e da un sistema elettrico che, in più punti, ha mostrato tutta la sua fragilità.
Blackout a Bergamo: centro storico paralizzato
Il caso più eclatante si è verificato a Bergamo, dove il blackout, iniziato nella mattinata di martedì 1 luglio, ha interessato vaste aree del centro cittadino, la Città Alta e la zona del Gewiss Stadium. Oltre all’interruzione dell’elettricità in abitazioni e uffici, uno dei problemi più gravi ha riguardato il blocco dei semafori: la Polizia locale ha dovuto inviare dieci pattuglie per gestire il traffico, mentre decine di persone sono rimaste bloccate negli ascensori.
Nel municipio sono stati attivati i sistemi di emergenza per servire i cittadini agli sportelli, mentre i Vigili del fuoco hanno ricevuto numerose richieste di soccorso. Enel ha attribuito i guasti a “temperature eccezionali che hanno causato surriscaldamenti e dilatazioni dei cavi, aggravate dall’uso intensivo dei condizionatori”.
Milano e hinterland: blackout a catena
Situazione simile anche nell’hinterland di Milano, dove si sono verificati guasti diffusi in centri come Sesto San Giovanni, Cinisello Balsamo, Bresso, Cormano, Cusano Milanino, Vimodrone e Pioltello. Anche in questo caso, il caldo torrido – con punte ben oltre i 40 gradi – ha messo in crisi la rete elettrica.
E-Distribuzione ha spiegato che “i guasti contemporanei su più tratti della rete sono la diretta conseguenza delle cosiddette ondate di calore”. L’azienda è intervenuta con task force dedicate, gruppi elettrogeni e “power station” mobili per ridurre i disagi.
Roma, oltre 12 ore di disagi
Nella Capitale, l'emergenza ha assunto proporzioni drammatiche. Dalle periferie ai quartieri centrali, interi rioni sono rimasti senza corrente anche per oltre 12 ore. Tra i più colpiti: San Giovanni, Re di Roma, Colli Portuensi, Don Bosco, Appio Latino, Prati, Garbatella, Centocelle e Cassia.

A San Giovanni, via Rimini e via Taranto sono rimaste senza energia da lunedì pomeriggio, rendendo invivibili interi isolati. Ascensori bloccati, frigoriferi fuori uso, persone anziane e malate in difficoltà: il caldo ha reso le abitazioni insostenibili, senza possibilità di refrigerio. Alcuni residenti, esasperati, hanno chiesto l’intervento della Protezione Civile.
Acea e Areti, gestori della rete a Roma, sono intervenuti con riparazioni e generatori mobili, ma in molte zone il ripristino è stato lento. Anche l’assenza d’acqua, in alcuni palazzi, ha peggiorato ulteriormente la situazione.
Firenze: centro storico al buio e Rinascente evacuata
A Firenze, il blackout ha colpito il cuore del centro storico, con disagi notevoli per turisti e commercianti. Via degli Speziali, via dei Medici, via del Corso e piazza della Repubblica sono rimaste senza elettricità dalle 15:30 di martedì. Il grande magazzino della Rinascente è stato evacuato, mentre numerosi negozi alimentari hanno espresso preoccupazione per la conservazione degli alimenti nei frigoriferi spenti.
E-Distribuzione ha predisposto l’installazione urgente di un “cavo attrezzo”, una linea elettrica di superficie per sostituire la porzione sotterranea danneggiata. Il guasto, su due punti dello stesso cavo, non era controalimentabile da linee di riserva.
Cartelli scritti in italiano e inglese avvisavano i clienti della chiusura temporanea: “See you tomorrow”, “Ci vediamo domani”, in un centro storico svuotato e afoso. Le temperature, ben oltre i 40 gradi, hanno aggravato una situazione già al limite.
Emergenza climatica ed energetica
Il filo conduttore di tutti questi blackout è chiaro: un clima estremo che stressa oltre misura le infrastrutture energetiche italiane. Le alte temperature, anche notturne, unite all’assenza di precipitazioni e al picco di consumo per l’uso massiccio dei condizionatori, stanno mettendo sotto pressione reti che, in molti casi, sono datate o insufficientemente potenziate.
Le aziende energetiche – Enel, Acea, E-Distribuzione – assicurano di essere al lavoro con squadre operative, gruppi mobili e sistemi di monitoraggio potenziati. Ma la domanda è destinata a crescere, così come la frequenza di eventi climatici estremi.
La sensazione, condivisa da tecnici e cittadini, è che questa non sarà l’ultima estate difficile. E che l’Italia, come altri Paesi europei, dovrà accelerare la modernizzazione delle proprie reti per resistere al nuovo volto del clima.