I PROGETTI FINANZIATI

Bruxelles ha approvato la settima rata del Pnrr per l'Italia, premier soddisfatta

"L’Italia conferma il primato europeo nell’avanzamento del Piano. Dimostrato di utilizzare in modo virtuoso strumenti forniti da Europa", ha affermato Meloni

Bruxelles ha approvato la settima rata del Pnrr per l'Italia, premier soddisfatta
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Via libera della Commissione europea al pagamento della settima rata del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) per l’Italia. L’importo complessivo ammonta a 18,3 miliardi di euro, di cui 4,6 miliardi a fondo perduto e 13,7 miliardi sotto forma di prestiti, confermando così il positivo avanzamento del Piano da parte del nostro Paese.

Con questo nuovo esborso, l’Italia raggiunge oltre 140 miliardi di euro ricevuti, pari al 72% dei 194,4 miliardi complessivi previsti nell’ambito del Next Generation EU. La Commissione ha certificato il pieno conseguimento dei 64 obiettivi (31 "milestone" e 33 "target") previsti per questa rata, raggiunti entro la fine del primo semestre 2024.

Meloni: "Primato europeo, anche qualitativo"

Soddisfatta la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, che in una nota ufficiale ha commentato:

“Con il pagamento della settima rata l’Italia confermerà il primato europeo nell’avanzamento del Piano, con oltre 140 miliardi di euro ricevuti, corrispondenti al 72% della dotazione finanziaria complessiva e al 100% degli obiettivi programmati nelle prime sette rate, pari a 334 tra milestone e target, tutti conseguiti nel pieno rispetto del cronoprogramma stabilito dalla Commissione".

Meloni ha inoltre sottolineato il valore “anche qualitativo” del risultato:

“Abbiamo dimostrato di saper utilizzare in modo virtuoso gli strumenti che l’Europa ci ha fornito, diventando un modello per altri Stati membri. Dobbiamo essere orgogliosi del lavoro fatto finora, ma consapevoli che il lavoro non è certo terminato. Deve proseguire con la medesima determinazione”.

Foti: “Allineati alla roadmap europea, nessun ritardo”

Anche il ministro per gli Affari europei e il Pnrr, Tommaso Foti, ha espresso soddisfazione per il risultato ottenuto, spiegando che la settima rata è legata a importanti investimenti strategici:

"Tra questi, il collegamento elettrico tra Sardegna, Corsica e Penisola (SA.CO.I.3) e il Tyrrhenian Link, tra Sicilia, Sardegna e continente, fondamentali per potenziare la rete di trasmissione dell’energia e rafforzare l’autonomia energetica nazionale".

Tommaso Foti, ministro di Fratelli d'Italia al Goverrno
Tommaso Foti

Foti ha inoltre evidenziato che la richiesta di pagamento della ottava rata, da 12,8 miliardi di euro, è già stata inoltrata a Bruxelles. Essa riguarda il raggiungimento di altri 40 obiettivi al 30 giugno, tra cui:

  • Tempi di pagamento della PA
  • Digitalizzazione della Guardia di Finanza
  • Sostegno alle PMI del settore turistico
  • Efficientamento energetico dell’edilizia residenziale pubblica
  • Monitoraggio del rischio idrogeologico nel Sud

Il ministro ha confermato che il Piano italiano resta perfettamente allineato alla roadmap europea, con pieno rispetto della scadenza finale di agosto 2026.

I progetti finanziati: energia, mobilità, sanità e istruzione

Oltre alle infrastrutture energetiche, i fondi della settima rata finanziano anche numerosi interventi in settori strategici:

  • Trasporto sostenibile: potenziamento di autobus e treni a emissioni zero, riqualificazione di stazioni ferroviarie e nodi metropolitani.
  • Sanità territoriale: attivazione di 480 Centrali Operative Territoriali (COT) per migliorare l’assistenza sul territorio.
  • Gestione delle risorse idriche e misure per la cybersicurezza.
  • Istruzione e ricerca: assegnate 55.000 borse di studio universitarie, 7.200 borse di dottorato, e 6.000 borse per dottorati innovativi dedicati al mondo delle imprese.

Revisione del Piano e prossime tappe

Il via libera alla settima rata arriva a seguito della sesta revisione del Piano italiano, che ha visto 67 modifiche rispetto alla versione originaria. Tra le principali, la riallocazione di fondi per favorire la produzione di biometano, lo sviluppo dell’economia circolare, e incentivi all’acquisto di auto a basso impatto ambientale, per un totale di 1,2 miliardi di euro.

Bruxelles ha già chiarito che non sono previste proroghe al Next Generation EU. L’invito agli Stati membri è a concentrarsi su progetti realizzabili entro la scadenza del 2026. Proprio in questi giorni, i tecnici della Commissione europea sono a Roma per valutare con il governo eventuali ulteriori aggiustamenti tecnici o spostamenti di fondi verso progetti più maturi, anche in sinergia con i fondi di Coesione.