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Torino guarda al 2033: svelato il logo per la candidatura a Capitale europea della Cultura

Il premio vale un milione di euro, senza contare tutte le ricadute virtuose a cascata

Torino guarda al 2033: svelato il logo per la candidatura a Capitale europea della Cultura
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Torino ha ufficialmente acceso i riflettori sulla sua candidatura a Capitale Europea della Cultura 2033 con la presentazione del logo ufficiale, avvenuta in occasione del tradizionale concertone di San Giovanni, il 25 giugno 2025.

Torino guarda al 2033: svelato il logo per la candidatura a Capitale europea della Cultura
Il logo

Il nuovo emblema è stato proiettato sulla Mole Antonelliana, diventando fin da subito un simbolo visibile e riconoscibile del percorso che la città intraprenderà nei prossimi anni.

Torino guarda al 2033: svelato il logo della candidatura a Capitale europea della Cultura
Torino

Torino, il logo della candidatura a Capitale europea della Cultura

Questo logo è il frutto di un intenso lavoro di squadra, che ha coinvolto circa ottanta studenti delle scuole torinesi, coordinati dalla storica agenzia di comunicazione Armando Testa. Un progetto che unisce creatività, formazione e partecipazione collettiva, e che accompagnerà Torino fino alla presentazione del dossier di candidatura prevista per il 2027. E, in caso di successo, sarà l'immagine guida anche per gli anni successivi.

"È un segno semplice e lineare", spiega Agostino Riitano, direttore del comitato promotore. "Rappresenta le prime due lettere di Torino – TO – accostate al numero 33, simbolo dell’anno in cui si ambisce a diventare Capitale. La “O” richiama un occhio che brilla, a simboleggiare uno sguardo aperto sul futuro. I colori scelti sono il giallo e il blu, a richiamare la vivacità culturale e l’identità europea".

La presentazione ha visto la partecipazione del sindaco Stefano Lo Russo, presente sotto il palco di piazza Vittorio. Il primo cittadino sarà anche uno degli artefici del dossier di candidatura, insieme al manager culturale Paolo Verri, già protagonista dei progetti di Matera 2019 e Procida 2022, entrambe realtà che hanno tratto enorme beneficio dalla nomina.

Capitale della Cultura: un’occasione di trasformazione

Diventare Capitale Europea della Cultura non è solo una questione di prestigio. È un’opportunità concreta per la trasformazione urbana, sociale ed economica. Il premio vale un milione di euro, senza contare tutte le ricadute virtuose a cascata.

Torino guarda al 2033: svelato il logo della candidatura a Capitale europea della Cultura
Torino

Un titolo del genere attira investimenti, sviluppa infrastrutture culturali, porta nuove catene alberghiere e risveglia l’interesse del settore immobiliare. Torino potrebbe trarre grande vantaggio da una nuova visibilità internazionale, rilanciando la propria identità e il ruolo nel contesto europeo.

Partecipazione e visione condivisa

Elemento chiave della candidatura torinese è il coinvolgimento attivo della cittadinanza. Il logo stesso è il risultato di un percorso partecipativo che ha visto coinvolti studenti delle scuole primarie e superiori, supportati dai creativi dell’agenzia Armando Testa. Insieme, hanno realizzato non solo l’identità visiva, ma anche contenuti multimediali come video teaser e l’interfaccia del sito web dedicato.

E non finisce qui. A partire da settembre 2025 fino a maggio 2026, si terrà una serie di incontri pubblici per elaborare 26 progetti culturali. L’obiettivo è affrontare grandi temi di attualità: dalla crisi dell’identità culturale europea ai conflitti internazionali, passando per le sfide sociali che attraversano il nostro tempo.

40 anni di Capitale Europea della Cultura

Proprio quest’anno si celebrano i quarant’anni dalla nascita del titolo di Capitale Europea della Cultura, istituito nel 1985 grazie all’intuizione dell’allora ministra greca della Cultura, l’attrice Melina Merkouri. Un’iniziativa nata per avvicinare i popoli attraverso l’arte, la storia e la creatività.

Il dossier di Torino partirà da un’analisi profonda dell’identità della città, per poi sviluppare visioni e progetti che ne delineino il futuro. Un futuro in cui la cultura non è solo espressione, ma anche strumento di coesione e leva di sviluppo.

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