MISSILI SUI CIVILI

Gaza, droni israeliani al mercato contro la Polizia di Hamas in borghese: 18 morti

Tra i deceduti anche sette membri della polizia di Hamas e un bambino. Von der Leyen: "Condizioni abominevoli"

Gaza, droni israeliani al mercato contro la Polizia di Hamas in borghese: 18 morti
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Un attacco condotto da droni israeliani ha trasformato un affollato mercato della città di Deir al-Balah, nel centro della Striscia di Gaza, in uno scenario di sangue e terrore. Almeno 18 palestinesi sono stati uccisi, tra cui sette membri della polizia di Hamas e un bambino, secondo quanto riferito alla BBC da fonti mediche e testimoni oculari. Si tratta di una delle stragi più gravi avvenute durante operazioni militari israeliane in aree civili nelle ultime settimane.

L’attacco

Secondo i racconti raccolti sul posto, l’attacco è avvenuto nella prima mattina di venerdì 27 giugno, quando una flotta di droni israeliani ha lanciato due missili contro una unità della polizia di Hamas – nota come Sahm – che operava in abiti civili e con il volto coperto. Gli agenti stavano intervenendo per disperdere venditori accusati di rivendere beni umanitari sottratti dai camion degli aiuti a prezzi esorbitanti. Un testimone ha raccontato alla BBC che alcuni venditori hanno reagito estraendo armi, compreso un kalashnikov, provocando una situazione caotica che avrebbe preceduto l’attacco aereo.

La polizia di Hamas, stando a varie fonti locali, aveva appena sequestrato sacchi di farina e altri beni di prima necessità destinati alla popolazione, e si apprestava a distribuirli ai civili quando i droni israeliani hanno colpito. Le immagini video circolate nelle ore successive mostrano corpi riversi a terra, sangue sui muri degli edifici e clienti del mercato in fuga, in preda al panico.

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Il ministero degli Interni di Hamas ha immediatamente condannato l’attacco, parlando di un "nuovo crimine israeliano" contro le forze incaricate di garantire l’ordine pubblico. L’unità Sahm, pur operando sotto il comando del governo guidato da Hamas, include membri anche di altre fazioni palestinesi e aveva il compito specifico di reprimere i saccheggi e controllare la distribuzione degli aiuti.

Il governo israeliano, al momento, non ha rilasciato alcuna dichiarazione ufficiale sull’operazione. Tuttavia, Tel Aviv ha più volte accusato Hamas di dirottare gli aiuti umanitari per consolidare il proprio controllo e sostenere i suoi combattenti, e ha preso di mira in precedenza le forze di polizia della Striscia considerandole parte integrante dell’apparato militare del movimento islamista.

L’attacco al mercato si inserisce in un quadro sempre più inquietante, dove il cibo è diventato oggetto di contesa armata. La distribuzione degli aiuti nella Striscia di Gaza, soggetta a blocchi e restrizioni israeliane da mesi, è spesso accompagnata da disordini, saccheggi e accuse reciproche.

La popolazione, ridotta alla fame da mesi di assedio, si riversa in massa dove vengono annunciati rifornimenti, spesso sfociando in caos. Secondo organizzazioni umanitarie, l'episodio di ieri è l'ennesima strage legata alla lotta per il cibo. Il bilancio delle vittime del conflitto ha ormai superato i 45.000 morti, secondo il ministero della Sanità di Gaza, con una speranza di vita crollata di 35 anni nell’arco di un solo anno.

Von der Leyen: "Condizioni abominevoli"

In attesa di una presa di posizione ufficiale da parte dell’esercito israeliano, crescono le critiche internazionali. L’Unione Europea è divisa: mentre Spagna, Belgio e Paesi Bassi chiedono la sospensione dell’accordo di associazione con Israele, Italia e Germania restano contrarie.

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Ursula von der Leyen

Il presidente del Consiglio europeo Antonio Costa ha definito la situazione umanitaria a Gaza “inaccettabile” e ha chiesto a Israele di rimuovere immediatamente il blocco agli aiuti, interrompendo anche la costruzione di nuovi insediamenti in Cisgiordania.

Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea, ha parlato di “condizioni abominevoli” nella Striscia, esortando a un cessate il fuoco sostenibile e duraturo.

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