Trump vuole denunciare i giornalisti che hanno parlato di danni limitati all'Iran
Anche Teheran ammette e avanza una richiesta di danni agli Usa, anche se per Khamenei lo show del tycoon è stato "esagerato"

Mentre negli Stati Uniti si accende la polemica tra l'amministrazione Trump e i principali media americani, anche l'Iran fa i conti con le conseguenze dell’operazione militare "Midnight Hammer", culminata con il bombardamento dell’impianto nucleare di Fordow.
Due narrazioni opposte si fronteggiano: da una parte, la Casa Bianca esalta l'efficacia dell'attacco; dall'altra, giornalisti e fonti di intelligence parlano di danni più contenuti. Ma a sorpresa, Teheran rompe il silenzio e ammette “danni significativi”, annunciando l’intenzione di chiedere un risarcimento agli Stati Uniti.
Trump all’attacco: "Fake news, licenziate i giornalisti"
L’offensiva di Donald Trump si è spostata dal fronte militare a quello mediatico. In una serie di post su Truth Social, il presidente degli Stati Uniti ha chiesto apertamente il licenziamento della giornalista della CNN Natasha Bertrand, accusata di aver diffuso “fake news” circa l’esito del raid americano su Fordow.
L'accusa? Aver svelato, tramite un rapporto preliminare dell’intelligence, che l’attacco non avrebbe inflitto danni irreparabili al programma nucleare iraniano.
“Dovrebbe essere cacciata via come un cane”, ha scritto Trump, aggiungendo che “è gente come lei che ha distrutto la reputazione di una rete un tempo grandiosa”.

Lo stesso tono è stato adottato anche dal segretario alla Difesa Pete Hegseth, ex anchor di Fox News, che in conferenza stampa al Pentagono ha accusato CNN e New York Times di voler “minimizzare i successi militari dell’America” e di avere un “piano” contro Trump.
Hegseth ha citato fonti internazionali, tra cui l’intelligence israeliana e l’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica, che parlano di “danni enormi” all'infrastruttura nucleare di Teheran. La CIA, da parte sua, avrebbe classificato l’impianto come “seriamente danneggiato”.
Teheran chiede un risarcimento
In parallelo, da Teheran arriva un’ammissione inaspettata. Il ministro degli Esteri Abbas Araghchi ha parlato alla televisione di Stato iraniana di “danni significativi” agli impianti nucleari del Paese e ha annunciato che gli esperti dell’Organizzazione iraniana per l’Energia Atomica stanno valutando l’entità dei danni subiti, con l’obiettivo di avanzare una richiesta ufficiale di risarcimento agli Stati Uniti.

È una mossa che conferisce nuovo peso alle affermazioni dell’intelligence occidentale, confermando indirettamente che gli attacchi americani hanno avuto un impatto più rilevante di quanto sostenuto da Teheran nei giorni precedenti. Tuttavia, il regime iraniano mantiene intatta la propria narrativa di resistenza.
Khamenei riappare: "Trump ha esagerato, è solo propaganda"
Dopo otto giorni di silenzio, il leader supremo iraniano Ali Khamenei è riemerso con un breve videomessaggio trasmesso dalla TV di Stato. Apparso seduto, con la consueta scenografia simbolica – la bandiera iraniana alla sua destra e il ritratto dell’ayatollah Khomeini alla sinistra – Khamenei ha definito l’azione statunitense “sopravvalutata” da Trump.
Ayatollah Khamenei:
The Iranian nation is a great and noble people, with cultural and civilizational wealth that surpasses that of the United States and similar countries by hundreds of times. Anyone who expects Iran to surrender to another nation is speaking nonsense. The… pic.twitter.com/Ysd7G4IX5A— Daily Iran Military (@IRIran_Military) June 26, 2025
“Non c’è stato nulla di significativo”, ha detto riferendosi agli attacchi, accusando il presidente americano di aver “esagerato” per fini propagandistici interni.
Al contrario, Khamenei ha definito i bombardamenti iraniani contro la base statunitense di Al Udeid in Qatar come un “duro schiaffo all’America”, criticando Trump per averli “minimizzati” e ribadendo che l’Iran “non si arrenderà mai agli Stati Uniti”.