aggravante della crudeltà

Omicidio Giulia Tramontano: ergastolo confermato per Impagnatiello. Esclusa la premeditazione

La Corte d'Appello respinge la linea difensiva e riconferma la condanna all'ex barman: esclusa la premeditazione, ma confermate le aggravanti della crudeltà e della convivenza

Omicidio Giulia Tramontano: ergastolo confermato per Impagnatiello. Esclusa la premeditazione
Pubblicato:

La Corte d’Appello di Milano ha confermato la condanna all’ergastolo per Alessandro Impagnatiello, ritenuto colpevole del femminicidio della compagna Giulia Tramontano, incinta del loro figlio, Thiago, uccisa il 27 maggio 2023 nella loro abitazione di Senago, nel Milanese.

La canzone dei Pinguini tattici per Giulia Tramontano e suo figlio Thiago

La sentenza, letta nella mattinata di mercoledì 25 giugno 2025, ha sancito la fine del secondo grado di giudizio alla presenza dell’imputato in aula.

Le motivazioni della sentenza

I giudici d’Appello hanno escluso l’aggravante della premeditazione, ma hanno riconosciuto la crudeltà dell’azione omicida e la convivenza more uxorio – ovvero la stabile relazione affettiva tra vittima e carnefice – come elementi aggravanti. La Corte ha dunque mantenuto la massima pena prevista, l’ergastolo.

In una memoria depositata ai giudici d'Appello, la difesa di Impagnatiello aveva tentato la carta della giustizia riparativa con "vittima surrogata". Il 'no' è arrivato sin da subito dalla sostituta procuratrice generale Maria Pia Gualtieri che ha preso la parola in aula.

La difesa aveva chiesto ai giudici di non riconoscere le aggravanti della crudeltà e della premeditazione, richiesta accolta per quest'ultima. Per gli avvocati non è stato un agguato quello a Giulia, ma una serie di errori per via della sua personalità narcisistica.

Il delitto

Il giorno del delitto Impagnatiello, che ha confessato dopo essere stato messo alle strette dalla pm Alessia Menegazzo, uccise Giulia colpendola principalmente al collo e al torace nella loro abitazione a Senago, nel Milanese. Poche ore prima, la ragazza, 29 anni, che gli avrebbe di lì a poco dato un figlio, si era incontrata con la donna con cui l'ex barman aveva una relazione parallela: le due giovani si erano confrontate in merito alle bugie e agli inganni di cui negli ultimi mesi erano state vittime.

La sorella di Giulia: "No spettacolarizzazione"

Ieri, Chiara Tramontano, sorella della vittima, alla vigilia dell'appuntamento in aula, ha attaccato chi sceglie di pubblicare foto di Giulia abbracciata al suo assassino.

"Continuare a pubblicare la foto di una donna abbracciata al suo assassino non è informazione: è violenza", scrive la giovane. "È una mancanza di rispetto verso la vittima, la sua memoria, la sua dignità. Ogni volta che quella foto appare, non raccontate la verità: la cancellate. Basta spettacolizzare il dolore. Basta umiliare chi non può più difendersi. Questo non è giornalismo. È complicità".

Commenti
Lascia il tuo pensiero

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Seguici sui nostri canali