Rafforzata sicurezza su obiettivi sensibili in Italia, l'esperto: "Ma l'Iran non è al-Qaida"
Allerta terrorismo anche in Italia, il ministro Piantedosi rafforza la sorveglianza

In un momento di forte instabilità internazionale, il Ministero dell’Interno ha deciso di innalzare il livello di allerta in tutto il Paese.
Rafforzata sicurezza su obiettivi sensibili in Italia
In seguito all'attacco degli Usa alle basi nucleari iraniane, dopo poco più di una settimana di guerra tra Israele e Iran, Piantedosi rafforza la sorveglianza su oltre 29mila obiettivi sensibili in Italia.
Tra questi figurano più di 10mila infrastrutture critiche e circa un migliaio di siti legati a interessi statunitensi e israeliani, ritenuti esposti a potenziali minacce connesse al terrorismo internazionale.
La riunione con Piantedosi
La decisione è arrivata al termine del Comitato nazionale per l’ordine e la sicurezza pubblica, riunitosi al Viminale sotto la presidenza del ministro, con la partecipazione delle Forze dell’ordine, dei servizi segreti e delle strutture di cybersicurezza.
L’incontro è stato preceduto da una seduta del Comitato di Analisi Strategica Antiterrorismo (CASA), che ha tracciato nuove direttrici operative per fronteggiare le conseguenze della crisi in Medio Oriente e l’aggravarsi del quadro geopolitico.
Dove ci sarà più controllo
Le misure di sicurezza prevedono una sorveglianza più intensa nei luoghi pubblici ad alta frequentazione: musei, monumenti, eventi culturali, concerti, manifestazioni sportive e aree turistiche strategiche.
Le autorità locali sono state coinvolte direttamente nel potenziamento dei dispositivi di prevenzione e controllo, in particolare nelle grandi città e nella Capitale.
È stato inoltre intensificato il monitoraggio sugli obiettivi legati agli Stati Uniti – tra cui sedi diplomatiche, consolati, aziende americane, catene commerciali e agenzie di viaggio – e su quelli ebraici e israeliani, circa 250 in Italia. Una particolare attenzione è riservata anche alla sicurezza dei militari statunitensi presenti nel territorio italiano.
Allerta anche in Vaticano
Le misure di sicurezza riguardano da vicino anche il Giubileo. L’escalation militare in Medio Oriente rischia infatti di proiettare ombre lunghe anche sull’anno santo, che vedrà milioni di pellegrini arrivare a Roma.
Nell’area del Vaticano, così come in molte zone sensibili della Capitale, la vigilanza è stata ulteriormente rafforzata in vista dei grandi eventi religiosi in programma.
L'esperto: "Ma l'Iran non è al-Qaida"
A scongiurare il rischio di attentati terroristici, è però intervenuto Arduino Paniccia, esperto di strategia militare e fondatore della Scuola di Guerra Economica e Competizione Internazionale di Venezia.

Paniccia si è espresso su un'eventuale ondata di attentati terroristici in Europa come quella vissuta negli anni di al-Qaida.
“Non credo che l’assetto che aveva al-Qaida, la rete fatta di militari combattenti, sia la rete politica che ha sempre voluto l’Iran e quindi potrebbero accadere attentati ma non credo si torni ai tempi di al-Qaida”, ha dichiarato Paniccia al Tgr.
Quello che potrebbe succedere di peggio, secondo l'esperto, è che l’Iran risponda con forza, magari attaccando basi o minando il Golfo Persico. Questo potrebbe innescare la fase più critica della crisi.