Tre film su quattro finanziati con fondi pubblici non sono mai arrivati in sala
"Stelle nella notte" di Rexal Ford sarebbe soltanto la punta dell'iceberg

La punta dell'iceberg è il recentissimo caso di "Stelle nella notte", soprattutto per le vicende extra-cinema del suo (sedicente) regista. Sì, perché Rexal Ford (all'anagrafe Francis Kaufmann), l'uomo accusato del terribile duplice delitto di Villa Pamphili a Roma, è stato nel 2023 tra i beneficiari del tax credit, ricevendo ben 863mila euro per la realizzazione di una pellicola che al cinema non è mai arrivata.
Ma la sua è - come detto - solo la situazione più "famosa". Secondo i dati del Ministero della Cultura, su 459 film che tra 2022 e 2023 avevano avuto accesso al tax credit "vecchia maniera", infatti, ben 345 non sono mai sbarcati in sala.
Tre film su quattro finanziati con fondi pubblici non sono mai arrivati in sala
Il tax credit è una misura voluta nel 2016 dall'allora ministro della Cultura Dario Franceschini. L'intento, almeno nella teoria, era molto nobile: aiutare le produzioni italiane, soprattutto quelle di nicchia, che altrimenti avrebbero faticato a reperire i fondi.
Il problema è che poi spesso questi fondi sono arrivati, ma non si sono mai concretizzati in pellicole cinematografiche. Come appunto il caso di "Stelle nella notte".
Nel 2024 l'allora ministro Gennaro Sangiuliano aveva riformato in parte la legge, prevedendo misure più rigide. E ora il suo successore Alessandro Giuli vuole proseguire su questa strada:
"Nessun film fantasma potrà più approfittare delle risorse pubbliche. Basta sprechi: i soldi dei contribuenti devono andare solo a chi fa davvero cinema".
In corso verifiche
Nel tempo il Ministero della Cultura ha inviato alla Guardia di Finanza un elenco di oltre 120 pellicole considerate "sospette" e le Fiamme Gialle sono al lavoro per verificare la veridicità di spese e l'esistenza dei requisiti effettivi per ricevere i finanziamenti statali.
In Procura a Roma ci sarebbe già una decina di fascicoli (al momento senza indagati né ipotesi di reato) e ci sarebbero circa 200 milioni di euro di fondi pubblici sotto attenzione.