Attacco Usa all'Iran, cosa succede in Italia: "Cambiano gli scenari"
Meloni convoca un vertice con i ministri e l'intelligence. Tajani: "Serve la diplomazia, vediamo se l'Iran cambierà idea"

L'attacco degli Stati Uniti all'Iran potrebbe avere conseguenze devastanti non soltanto per il Medioriente, ma per tutto il mondo. E anche l'Italia si prepara.
In mattinata la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha convocato una riunione d'urgenza in videoconferenza con i ministri interessati dalla situazione, con il sottosegretario Alfredo Mantovano e i vertici dell'intelligence.
Attacco Usa all'Iran: Meloni convoca ministri e intelligence
Sulla situazione è intervenuto il ministro della Difesa Guido Crosetto, che ha parlato al Tg1 nel corso dell'edizione straordinaria dedicata alla situazione mediorientale, che rischia ora di allargarsi al resto del mondo.
"Questo bombardamento cambia completamente lo scenario, si apre una crisi molto più grande. Da parte dell'Iran c'è da attendersi una risposta molto più forte che rischia di allargarsi a tutti gli obiettivi americani".
Livello massimo di allerta
L’Italia - ha spiegato Crosetto - ha già iniziato da qualche giorno a prendere delle misure di protezione per mettere in sicurezza i contingenti italiani presenti nel quadrante mediorientale.
Il ministro ha specificato che i militari italiani “non sono coinvolti e non sono neanche un obiettivo nella risposta iraniana”.
“Ci siamo limitati a spostare quelli la cui vicinanza a possibili obiettivi americani poteva destare problemi”.
Intanto, però, è innegabile la preoccupazione per una risposta di Teheran, e dunque sale il livello di allerta per i siti sensibili anche nel nostro Paese.
Tajani: "Vediamo se l'Iran cambierà idea"
Sulla vicenda è intervenuto anche il ministro degli Esteri Antonio Tajani, che nei giorni scorsi si era speso a favore di una de-escalation che ora pare lontanissima.
“L’altro ieri ho parlato a lungo con il ministro degli Esteri iraniano chiedendo di parlare direttamente con gli Stati Uniti per trovare un accordo e ieri la nostra ambasciatrice a Teheran era andata al ministero degli Esteri per ribadire le nostre sollecitazioni per favorire ripresa del dialogo. Noi eravamo pronti ad accogliere a Roma una riunione tra americani e iraniani diretta senza intermediazione”.
“Vediamo se dopo l’attacco di questa notte gli iraniani cambieranno idea. Siamo con tutte le nostre forze al lavoro per favorire una de-escalation, una soluzione diplomatica di questa vicenda. Speriamo che l’Iran accetti di sedersi a un tavolo dopo un’azione che punta a impedire la creazione della bomba atomica, che rappresenterebbe come detto anche dal G7 un pericolo per tutta l’area mediorientale. Speriamo comprendano che questo è il momento giusto per sedere a un tavolo negoziale e chiudere una guerra che non deve provocare una escalation nell’area”.