Bonomi (Confindustria) apre all'obbligo di Green pass sul lavoro: "Ma i tamponi li paghi il Governo"
Il presidente dell'associazione: "Mai pensato di licenziare chi non si vaccina".
Green pass obbligatorio sul posto di lavoro? Confindustria e sindacati dicono "sì". Ma il Governo deve fare la sua parte. Si può sintetizzare così l'esito dell'incontro avvenuto lunedì 6 settembre 2021 tra l'associazione degli industriali e le rappresentanze dei lavoratori. Sul tavolo tanti temi, dallo sviluppo all'occupazione, ma soprattutto la questione vaccini. In attesa di quello che deciderà la cabina di regia del Governo, in programma per giovedì 9 settembre 2021, che potrebbe estendere l'obbligo per alcune categorie, dipendenti pubblici e dei trasporti in primis.
Confindustria e sindacati: sì al Green pass sul lavoro, ma...
Cgil, Cisl e Uil nei giorni scorsi si erano dette favorevoli all'obbligo vaccinale, sollecitando una decisione in tal senso da parte del Governo. E ora c'è anche l'apertura da parte di Confindustria. Con alcune specifiche importanti, però, soprattutto per ciò che concerne i costi, come ha illustrato al termine dell'incontro con le parti sindacali il presidente Carlo Bonomi.
"Sappiamo che giovedì c’è una cabina di regia. Nel caso si dovesse decidere per l'obbligatorietà nei luoghi di lavoro, come noi auspichiamo, e le parti sociali trovassero un accordo su questo, io credo che ci possa essere da parte del governo un riconoscimento di questo passaggio. Il costo dei tamponi sicuramente non può essere a carico delle imprese".
Insomma, lo Stato si faccia carico del costo dei tamponi e dei controlli. Anche perché i sindacati hanno messo in chiaro che non vogliono che siano i lavoratori a pagare di tasca propria i test.
"Quando si parla di sicurezza i costi non possono essere assoluta sulle spalle dei lavoratori", ha spiegato il leader della Uil Pierpaolo Bombardieri facendosi interprete anche della posizione delle altre sigle sindacali.
"Non sarà una scusa per licenziare"
Tamponi e Green pass potrebbero essere una "scusa" per licenziare? C'è chi pensa - e teme - di sì. Ma su questo Bonomi è stato lapidario.
"Tutte falsità che non so nemmeno commentare. Come per tutti i provvedimenti ci deve essere un percorso di accompagnamento e uno sanzionatorio per chi non lo rispetta, ma questo sarà compito del Governo che farà delle scelte sentite le parti sociali".