Mosca avverte gli Stati Uniti: "Se intervengono in Iran conseguenze imprevedibili"
Telefonata Putin-Xi: "Le grandi potenze calmino la situazione". Israele: 240 feriti dai missili iraniani

L’escalation militare tra Israele e Iran sta spingendo il mondo sull’orlo di una crisi internazionale. A lanciare un monito diretto agli Stati Uniti è stata la portavoce del Ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova.
"Vorremmo mettere in guardia Washington dall'intervento militare in questa situazione, che sarebbe un passo estremamente pericoloso con conseguenze negative davvero imprevedibili", ha dichiarato, secondo quanto riportato dall’agenzia russa Tass.
Il messaggio arriva in un momento delicatissimo per gli equilibri globali, mentre la tensione nel Medio Oriente si intensifica giorno dopo giorno. Il bilancio delle vittime in Iran, a seguito dei raid israeliani iniziati il 14 giugno, ha raggiunto almeno 639 morti e 1.329 feriti, secondo l’agenzia iraniana per i diritti umani Hrana. L’organizzazione segnala che la maggioranza delle vittime sono civili e che gli attacchi hanno colpito 21 province. Dall'altra parte, l'ultimo attacco iraniano ha provocato almeno 240 feriti.
Asse Mosca-Pechino: diplomazia contro l’uso della forza
A sancire la preoccupazione per il deteriorarsi della situazione è la telefonata avvenuta oggi tra il presidente russo Vladimir Putin e il presidente cinese Xi Jinping. I due leader hanno espresso “forte condanna” per gli attacchi di Israele contro l’Iran, giudicandoli una “violazione della Carta delle Nazioni Unite e del diritto internazionale”, secondo quanto riferito dal consigliere del Cremlino Yuri Ushakov.

Putin e Xi hanno riaffermato la comune posizione di rifiuto dell’uso della forza e hanno sostenuto che “una soluzione alla situazione attuale non può essere trovata con la forza e deve essere raggiunta esclusivamente attraverso mezzi politici e diplomatici”. Xi ha sottolineato che “le grandi potenze dovrebbero impegnarsi per calmare la situazione e non alimentare ulteriormente il conflitto”.
La Cina, come confermato dall’agenzia Xinhua, si è detta “pronta a continuare a migliorare la comunicazione e il coordinamento con tutte le parti per contribuire al ritorno della pace in Medio Oriente”.
Minacce da Teheran e raid sui civili
Dall’Iran intanto arrivano messaggi di sfida rivolti direttamente agli Stati Uniti. La Guida Suprema, Ali Khamenei, ha dichiarato che “il nemico non vi lascerà andare se percepisce la vostra paura”, esortando il popolo iraniano a continuare a mostrare forza. Ancora più diretto il messaggio del Consiglio dei Guardiani, che ha minacciato: “Il governo criminale americano e il suo fesso presidente devono sapere che, se agiranno contro l'Iran, riceveranno una risposta dura”.
Nel frattempo, Israele è stato bersaglio di missili iraniani che hanno colpito varie zone del Paese, incluso l’ospedale Sokora di Beer Sheva, nel sud, causando decine di feriti. Secondo fonti israeliane, il numero complessivo ha raggiunto quota 240. Teheran ha parlato di un errore di pianificazione: il vero obiettivo era una base di intelligence militare adiacente.
In risposta, le Forze di Difesa Israeliane (IDF) hanno confermato l’attacco a obiettivi strategici in Iran, incluso il reattore nucleare di Arak. Gli attacchi proseguono anche su Gaza, dove nelle ultime 24 ore si contano almeno 69 vittime.