BATTAGLIA COMMERCIALE

L'Ue prova a mostrare i muscoli: "Fissare dazi verso gli Usa solo al 10% e stop gas russo dal 2027"

In cambio il Vecchio continente offre una riduzione delle tariffe per le auto americane

L'Ue prova a mostrare i muscoli: "Fissare dazi verso gli Usa solo al 10% e stop gas russo dal 2027"
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La notizia è già nelle idee messe sul tavolo. Accusata di atteggiamento sornione (tanto da provocare la stoccata del "Nessun dorma" del nostro presidente Mattarella), l'Unione Europea prova ora a mostrare i muscoli con due proposte che non passano certo inosservate e che sicuramente alimenteranno dibattiti e tensioni.

Da una parte l'intenzione di fissare i dazi verso gli Stati Uniti solo al 10%, dall'altra lo stop al gas russo dal 2027.

L'Europa dà segni di risveglio, le mosse su dazi Usa e gas russo

Ma andiamo con ordine e partiamo da quella che con Mosca pare sempre di più una partita a scacchi.

Mentre l'Ue studia nuovi pacchetti di sanzioni (che diventano sempre più di difficile attuazione per i veti di Ungheria e Slovacchia) nell'ambito delle reazioni politico-diplomatiche al conflitto contro l'Ucraina ecco la proposta di vietare l'import di gas russo.

Vale la pena ricordare che si tratta di ancora quasi un quinto della domanda europea di gas. E questi numeri pongono problemi non indifferenti soprattutto per i Paesi che ancora vengono riforniti con il combustibile russo.

Ecco allora la proposta dell’Ue di vietare tutto l’import di gas russo entro la fine del 2027 stia già innescando un acceso dibattito.

Del resto, viene da sé, dal momento che alcuni Stati membri sono preoccupati che ciò possa far aumentare i prezzi dell’energia e costare alle aziende milioni di euro in spese legali.

In primis, la Spagna ha già posto la questione di voler evitare di pagare penali per la risoluzione dei contratti con le aziende.

Russia e gas, il piano di Bruxelles

Ma tant'è. La Commissione Europea sembra voler andar dritta per la propria strada.

E infatti, nella giornata di ieri, martedì 17 giugno 2025, è stato redatto anche a livello legislativo un piano per porre fine alla dipendenza di gas naturale liquefatto e gasdotto da Mosca.

Già dal prossimo è previsto il divieto di nuovi accordi. Le forniture ai sensi di contratti esistenti di durata inferiore a un anno saranno interrotte al più tardi a partire dal 17 giugno 2026.

Mentre entro la fine del 2027 entrerebbe in vigore il divieto di spedizioni nell’ambito di accordi a lungo termine esistenti.

Su quanto si sta mettendo in atto la presidente della Commissione, Ursula von der Leyen è stata eloquente attraverso le dichiarazioni di una nota stampa:

Dazi europa usa von del leyen
La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen

"La Russia ha ripetutamente tentato di ricattarci trasformando in armi le sue forniture energetiche. Abbiamo adottato misure chiare per chiudere il rubinetto e porre fine per sempre all’era dei combustibili fossili russi in Europa".

La seconda "partita", i dazi con gli Usa

E poi, ormai da settimane, da mesi, c'è il tormentone dazi e Stati Uniti.

In questo caso, stando agli aggiornamenti delle ultime ore che arrivano da Bruxelles, la Ue punta a un accordo con Trump al 10%.

Ursula von der Leyen e Donald Trump
Ursula von der Leyen e Donald Trump

Secondo indiscrezioni trapelate nei giorni scorsi ed emerse poi nel corso del G7 in Canada, la Commissione sarebbe pronta ad accettare un dazio fisso del 10% su tutte le esportazioni dell’Ue verso gli Usa con l'obiettivo di evitare tariffe più elevate soprattutto in settori strategici come automotive, farmaceutica ed elettronica.

Ma non solo. Nel suo dialogo con gli Stati Uniti l'Ue potrebbe includere anche la revisione di alcune norme europee più volte criticate dallo stesso numero uno della Casa Bianca.

Su tutte, la politica sulla due diligence e la riduzione degli oneri burocratici.

Ad ogni modo, la Commissione sa quanto sia fondamentale dare un'accelerata ai tempi. Tanto che da Bruxelles l'obiettivo quasi dichiarato è quello di trovare un accordo prima del 9 luglio.

Una sorta di scadenza che del resto trova pieno riscontro anche nelle parole di questi giorni del presidente di Confindustria Emanuele Orsini:

emanuele orsini confindustria scontro governo decreto bollette
Il presidente di Confindustria Emanuele Orsini

"Oggi il vero problema è che il tempo le nostre imprese non ce l'hanno. Noi lo stiamo dicendo da un po', serve qui fare veramente presto, serve che nell'Europa unita attivi questo negoziato".

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