Ultimatum di Trump all'Iran: "Arrendetevi senza condizioni, sappiamo dov'è Khamenei"
Gli Usa valutano un attacco. Altra notte di bombardamenti incrociati. Teheran: "Abbiamo missili ipersonici". Washington: "Noi le bombe anti bunker"

Il sesto giorno di guerra tra Israele e Iran si apre con un nuovo, durissimo scambio di attacchi e un’escalation verbale e militare senza precedenti. Dopo una notte segnata dal lancio di oltre 370 missili iraniani verso Israele – compresi, secondo Teheran, i primi missili ipersonici – e dai raid aerei israeliani in profondità sul territorio iraniano, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha lanciato un ultimatum senza mezzi termini alla Repubblica Islamica:
“Resa incondizionata. Sappiamo esattamente dove si nasconde il cosiddetto ‘Leader Supremo’. È un bersaglio facile, ma non lo elimineremo, almeno non per ora. La nostra pazienza si sta esaurendo”, ha scritto su Truth.
Bombardamenti incrociati
In risposta ai bombardamenti israeliani, che avrebbero colpito anche siti legati al programma nucleare e ucciso almeno 585 persone secondo l’Ong Human Rights Activists, l’Iran ha affermato di avere conquistato il controllo dei cieli israeliani. Il colonnello Iman Tajik, portavoce dell'Operazione Vera Promessa 3, ha dichiarato che i missili Fatah di prima generazione hanno superato le difese israeliane, tra cui il sistema Arrow e la Fionda di David. Almeno 24 persone sono morte in Israele e oltre 500 sono rimaste ferite.
Trump ha replicato proclamando il "controllo totale dello spazio aereo iraniano", grazie alla superiorità tecnologica americana. Il sistema Aegis della Marina Usa, affiancato alle batterie Thaad e ai caccia in volo, ha già intercettato diversi attacchi su Israele. Una nave da guerra americana dotata del sistema Aegis è ancorata al largo delle coste israeliane, pronta a reagire a nuove minacce.
🔴 Footage from the massive Iranian missile attack on #Israel pic.twitter.com/m2F5H4DKvO
— Iran Front Page - IFP News (@IranFrontPage) June 17, 2025
Le Forze di Difesa Israeliane (Idf) hanno annunciato di aver eliminato Ali Shadmani, nuovo capo di Stato Maggiore dell’esercito iraniano, in carica da appena quattro giorni. L’operazione ha colpito siti strategici, centri di comando, e figure chiave del programma nucleare iraniano. L’esercito israeliano ha chiesto a residenti di un distretto di Teheran di evacuare immediatamente, un segnale che lascia presagire nuove incursioni.
Secondo il New York Times, l’Iran avrebbe iniziato a preparare missili e mine navali da impiegare nello Stretto di Hormuz, con l’obiettivo di bloccare le navi militari americane qualora gli Stati Uniti entrassero direttamente nel conflitto. Un’eventualità considerata “molto seria” dal Pentagono, che nel frattempo ha rinforzato la presenza militare in Europa e nel Golfo Persico, inviando decine di aerei da rifornimento e bombardieri strategici.
Persian arrows rain down on occupied Palestine—Zionist cult strongholds shattered in historic Jaffa. pic.twitter.com/k5tJXjCZEJ
— Daily Iran Military (@IRIran_Military) June 17, 2025
Nonostante la superiorità tecnologica, Israele affronta invece una carenza critica di missili intercettori Arrow, come segnala il Wall Street Journal. Washington è consapevole del problema e lavora per rafforzare le difese multilivello, ma secondo esperti militari “gli Stati Uniti e Israele non possono permettersi di giocare a lungo questo gioco di scambio missile-difesa”.
Trump valuta attacco all'Iran
Nel frattempo il presidente statunitense si è riunito nella Situation Room con i vertici militari per discutere un possibile attacco diretto contro l’Iran, in particolare contro il sito sotterraneo di arricchimento dell’uranio a Fordow. Secondo fonti interne citate da Axios e NBC, Trump sta valutando l’impiego della bomba GBU-57 da 14 tonnellate, unica arma in grado di penetrare le profondità del complesso nucleare iraniano. “Non abbiamo ancora deciso se entrare in guerra,” avrebbe detto Trump a Netanyahu in una telefonata nella serata di ieri, “ma tutte le opzioni sono sul tavolo”.
Intanto, continua l’esodo di cittadini stranieri dall’Iran. Tra questi, 29 italiani hanno lasciato Teheran via terra attraverso il confine con l’Azerbaigian, assistiti dalle ambasciate italiane. In totale, oltre 700 cittadini di 17 Paesi hanno abbandonato la Repubblica Islamica.
Trump non fa paura a nessuno e tra 1 anno e mezzo la sua presidenza verrà messa in discussione.Un macigno peggio del COVID. I repubblicani in america non vinceranno mai più.Questo è stato solo un amaro esperimento a fronte di un governo biden a dir poco ridicolo. Tutto quello che è stato modificato da Trump verrà rimesso al suo posto.Bisogna solo aspettare ancora un po'.