Energia, Pichetto: "L'Italia aderisce all'alleanza Ue sul nucleare, torneremo a energia atomica"
Il ministro: "È una scelta che ha risvolti industriali e tecnologici che ci vede in prima fila e sulla quale continueremo"
L’Italia cambia rotta sull’energia nucleare. Dopo oltre un decennio di distacco segnato da due referendum abrogativi, il nostro Paese diventa ufficialmente membro dell’Alleanza europea per il nucleare.
Nucleare, l'Italia entra nell'Alleanza europea
Si tratta di una piattaforma strategica promossa dall’Unione europea per sostenere il ruolo dell’energia atomica nella transizione energetica. L’annuncio è arrivato dal ministro dell’Ambiente
"L’Italia ha formalmente aderito all’Alleanza per il nucleare dov’era stata osservatore fino ad oggi", ha dichiarato durante la riunione del Consiglio Energia dell’Ue a Lussemburgo.
Lo scopo è l’indipendenza energetica
L’Alleanza, nata su impulso francese nel febbraio 2023 e formata attualmente da 15 Stati membri, ha come obiettivo la promozione dell’energia nucleare come uno dei pilastri strategici, accanto alle fonti rinnovabili.
L'obiettivo finale, garantire l’indipendenza energetica dell’Unione e raggiungere la neutralità climatica entro il 2050. Oltre a Francia e Italia, fanno parte del gruppo Belgio, Bulgaria, Croazia, Repubblica Ceca, Ungheria, Paesi Bassi, Romania, Slovacchia, Slovenia e Svezia. Assente invece la Spagna, pur disponendo di centrali nucleari attive.
Le ragioni della decisione
La crisi del gas innescata dall’invasione russa dell’Ucraina nel 2022 e il conseguente shock dei prezzi energetici hanno profondamente modificato la percezione dell’opinione pubblica e della politica nei confronti del nucleare, portando diversi Paesi a riconsiderare i propri piani energetici.
Il ritorno dell’Italia nel mondo nucleare è figlio di una scelta politica chiara. Il governo ha già presentato un disegno di legge per rilanciare il nucleare, in linea con quanto previsto dal Piano Integrato Energia e Clima (PNIEC).
La premier Giorgia Meloni, parlando recentemente all’Assemblea di Confindustria a Bologna, ha ribadito la volontà dell’esecutivo di riprendere il cammino del nucleare puntando sulle tecnologie più innovative e i mini-reattori di ultima generazione.
I due rifiuti degli italiani al nucleare
Il passaggio da osservatore a membro effettivo dell’Alleanza ha un forte valore simbolico, ma anche implicazioni pratiche. L’energia nucleare richiede investimenti consistenti e pianificazioni pluridecennali.
Secondo la Commissione europea, serviranno circa 241 miliardi di euro entro il 2050 per prolungare la vita degli impianti esistenti e costruire nuove centrali su larga scala.
Nonostante l'entusiasmo governativo, il ritorno del nucleare in Italia è un tema delicato. Il nostro Paese ha detto “no” all’atomo già due volte: nel 1987, all’indomani del disastro di Chernobyl, e nel 2011, subito dopo Fukushima.
Oggi il contesto è cambiato, ma il peso della memoria resta. Sarà dunque essenziale un lavoro capillare per informare e coinvolgere l’opinione pubblica.