attacco delle opposizioni

Istat: produzione industriale ad aprile 2025 in crescita dell'1% rispetto a marzo

Nonostante i timidi segnali positivi, le opposizioni attaccano duramente il Governo Meloni: "L’incremento di aprile non può far dimenticare il record negativo di 26 mesi consecutivi di cali"

Istat: produzione industriale ad aprile 2025 in crescita dell'1% rispetto a marzo
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Dopo un lungo periodo di difficoltà, la produzione industriale italiana mostra i primi segnali di ripresa. Secondo i dati pubblicati da Istat, ad aprile 2025 l’indice destagionalizzato della produzione industriale è cresciuto dell’1,0% rispetto al mese precedente. Ancora più significativo, dopo 26 mesi consecutivi di flessioni su base annua, si registra finalmente un lieve incremento tendenziale dello 0,3% rispetto ad aprile 2024.

La ripresa non si limita al singolo mese: l’Istat rileva anche una crescita moderata su base trimestrale, pari a +0,4%. Tale miglioramento coinvolge tutti i principali comparti industriali, fatta eccezione per il settore dell’energia.

Produzione industriale in lieve ripresa dopo oltre due anni di cali

L’Ufficio Studi di Confcommercio interpreta questi dati come un segnale incoraggiante:

"Il miglioramento registrato ad aprile indica che, nonostante le difficoltà del contesto economico generale, il sistema produttivo italiano continua a mostrare elementi di vivacità".

Istat: produzione industriale ad aprile 2025 in crescita dell'1% rispetto a marzo
Industria

Secondo l’analisi di Confcommercio, dopo aver toccato un punto di minimo nella parte finale del 2024, l’inizio del 2025 sta evidenziando una debole ma costante tendenza al recupero, particolarmente trainata dai beni di consumo. Se questa dinamica dovesse proseguire, si potrebbe arrivare a una crescita del PIL per l’intero anno stimata allo 0,8%.

I settori in crescita e quelli in sofferenza

A trainare l’incremento tendenziale ad aprile sono alcuni comparti specifici. In cima alla lista si trova la fornitura di energia elettrica, gas, vapore e aria, con un’impennata del +12,2%. Seguono la fabbricazione di apparecchiature elettriche (+5,1%) e le cosiddette "altre industrie manifatturiere", che fanno registrare un +2,0%.

Tuttavia, non mancano settori ancora in forte difficoltà. Le flessioni più significative si rilevano nella fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati (-17,2%), nelle industrie tessili, abbigliamento, pelli e accessori (-12,0%) e nella produzione di mezzi di trasporto (-8,3%).

Critiche politiche: “Un rimbalzo non cancella due anni di crolli”

Nonostante i timidi segnali positivi, le opposizioni attaccano duramente il Governo Meloni. In una nota congiunta, i parlamentari del Movimento 5 Stelle delle Commissioni Bilancio, Finanze e Attività Produttive di Camera e Senato definiscono “drammatiche” le performance industriali degli ultimi anni, accusando l’esecutivo di immobilismo e di politiche inefficaci.

"L’incremento di aprile – scrivono – non può far dimenticare il record negativo di 26 mesi consecutivi di cali della produzione industriale. È l’Istat stessa a certificare un -2,5% nel 2023 e un -3,5% nel 2024. E i numeri per il 2025 non sono incoraggianti: nei primi quattro mesi dell’anno la produzione è scesa dell’1,2% rispetto allo stesso periodo del 2024".

I parlamentari pentastellati puntano il dito anche contro alcune misure del Governo, come il piano Transizione 5.0 e l’Ires premiale, ritenute “fallimentari o inefficaci”. In aggiunta, citano le recenti dichiarazioni del presidente di Confindustria, Emanuele Orsini, che ha criticato apertamente il Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, accusandolo di aver soffocato l’industria in una rete di burocrazia e vincoli normativi.

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