DOPO ISTANBUL

Lavrov: "Completato lo scambio di prigionieri, invieremo nostre condizioni per la pace in Ucraina"

Mentre è stata un'altra notte di missili su Kiev, inizia oggi il più grande scambio di detenuti di guerra fra Russia e Ucraina dall'inizio del conflitto

Lavrov: "Completato lo scambio di prigionieri, invieremo nostre condizioni per la pace in Ucraina"
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Mentre l’alba su Kiev è stata ancora una volta squarciata dalle sirene antiaeree e dai boati delle esplosioni, Russia e Ucraina hanno avviato il più massiccio scambio di prigionieri di guerra e civili dall’inizio dell’invasione russa del 2022.

Si tratta di un’operazione umanitaria imponente che coinvolge fino a mille detenuti per parte, tra combattenti e civili. E Lavrov annuncia che i russi invieranno presto le loro condizioni per la pace.

Ancora missili russi sull'Ucraina

Lo scambio di prigionieri rincuora, ma la tregua sembra ancora lontana. Nella notte tra il 23 e il 24 maggio, le forze russe hanno lanciato 14 missili balistici Iskander-M/Kn-23 e 250 droni contro diverse regioni ucraine tra cui Kiev, Odessa e Zaporizhzhia.

Secondo l’aeronautica ucraina, sei missili sono stati intercettati e 245 droni abbattuti, ma nel distretto Dniprovsky della capitale si contano almeno otto feriti. La tensione sul campo resta altissima.

Lavrov: "Completato lo scambio di prigionieri, invieremo nostre condizioni per la pace in Ucraina"
Un'immagine degli attacchi della notte

Nel frattempo, il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov ha dichiarato che la Russia è pronta a consegnare all’Ucraina una proposta di cessate il fuoco subito dopo il completamento dello scambio di prigionieri.

In corso lo scambio di prigionieri

Secondo quanto riferito dall’agenzia russa Tass, Mosca starebbe finalizzando una bozza di accordo basata sulla seconda fase dei colloqui di Istanbul, mirata a una “soluzione sostenibile, a lungo termine e globale” del conflitto.

Non appena lo scambio sarà completato, siamo pronti a consegnare la bozza del documento alla parte ucraina”, ha affermato Lavrov.

Sergei Lavrov
Sergei Lavrov

Lo stesso ministro ha però escluso la possibilità di un incontro tra le delegazioni al Vaticano, definendolo “irrealistico” e “non elegante” per due nazioni ortodosse.

Lavrov ha inoltre accusato Kiev di portare avanti un processo di distruzione della Chiesa ortodossa ucraina, identificando questo come una delle “cause fondamentali” del conflitto.

Le condizioni russe per la pace

Lo scambio di prigionieri è stato reso possibile grazie ai colloqui diretti avvenuti la scorsa settimana a Istanbul, il primo vero faccia a faccia pubblico tra Russia e Ucraina da oltre tre anni.

L’iniziativa è stata accolta con favore dalle Nazioni Unite, che hanno definito l’accordo un passo importante verso la de-escalation.

Stéphane Dujarric, portavoce del Segretario generale dell’ONU, ha espresso la speranza che lo scambio possa “rientrare in un quadro più ampio di riduzione delle tensioni”.

Nonostante l’accordo sui prigionieri e la promessa russa di un documento di pace, che possiamo immaginare quantomeno iniquo, il terreno resta minato.

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