Guerra

La Russia dice "no" ai colloqui in Vaticano, l'Ucraina propone la Svizzera

Lavrov: "Irrealistico che due Paesi ortodossi discutano lì". Iniziato il maxi scambio di prigionieri

La Russia dice "no" ai colloqui in Vaticano, l'Ucraina propone la Svizzera
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Colloqui di pace in Vaticano? No, grazie. La Russia frena gli "entusiasmi" su un possibile incontro con l'Ucraina presso la Santa Sede, dopo che Papa Leone XIV aveva aperto alla possibilità di ospitare un summit e sulla vicenda era intervenuta con una telefonata anche Giorgia Meloni.

A stoppare la vicenda è stato  il ministro degli Esteri di Mosca Sergeij Lavrov.

Lavrov: "No ai colloqui di pace in Vaticano"

A motivare la dichiarazione di Lavrov, motivi "religiosi":

"Non è elegante che Paesi ortodossi discutano in una sede cattolica delle questioni relative alla eliminazione delle cause fondamentali  del conflitto. Penso che non sarebbe facile per lo stesso Vaticano ricevere delegazioni di due Paesi ortodossi in queste condizioni".

I colloqui, però, ci saranno:

"Si, siamo tutti favorevoli a colloqui, si, ci sarà un secondo round. Gli ucraini lo hanno confermato. E' uno sviluppo positivo in sé. Consegneremo il memorandum all'Ucraina".

Kiev: "Svizzera disponibile a ospitare i colloqui"

Da Kiev fanno sapere che ci sarebbe già pronta una sede "alternativa":

"La Svizzera ha confermato la propria disponibilità a ospitare anche futuri incontri volti a raggiungere una soluzione pacifica", ha detto il capo dell'Ufficio presidenziale ucraino, Andriy Yermak.

 Completato scambio di prigionieri

Intanto, Donald Trump ha confermato lo scambio di prigionieri tra le parti:

"È stato appena completato un importante scambio di prigionieri fra Ucraina e Russia. Sarà effettivo a breve. Congratulazioni a entrambe le parti per questo negoziato. Potrebbe portare a qualcosa di grande?".

 

 

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