POLEMICA

Referendum: sindacalista Cgil insulta il presidente del Senato La Russa dopo il suo invito all'astensione

Levata di scudi del centrodestra. Schlein: "Troverei grave se la Presidente del Consiglio non andasse a votare"

Referendum: sindacalista Cgil insulta il presidente del Senato La Russa dopo il suo invito all'astensione
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Alla vigilia del referendum dell'8-9 giugno su lavoratori e cittadinanza, continua lo scontro politico. Ad riaccendere la miccia sono ancora una volta le reazioni alle dichiarazioni del presidente del Senato Ignazio La Russa in favore dell’astensione.

"Di un bast... come La Russia non c'è bisogno di parlare"

Durante un evento a Roma contro l’astensionismo, è intervenuto l'81enne Adelmo Cervi. Attivista, sindacalista e figlio di Aldo Cervi, uno dei sette fratelli partigiani fucilati dai fascisti nel 1943, ha definito La Russa “un bast...”.

"Di un bast... come La Russia non c'è bisogno di parlare - ha dichiarato - la cosa vergognosa è che un bastardo del genere sia la seconda carica dello Stato e chi ci governa gira ancora con la fiamma tricolore appiccicata al vestito. Ma non abbiamo tempo da perdere a parlare di questa gente. La battaglia che dobbiamo portare fino in fondo è di portare la gente a votare. Io porto la storia di mio padre e dei suoi fratelli che hanno dato la vita per conquistare un po' di libertà in questo Paese".

Adelmo Cervi

Un insulto pronunciato davanti a un pubblico composto da esponenti della sinistra e sindacalisti, tra cui lo stesso segretario generale della Cgil Maurizio Landini. Il video dell’intervento, rilanciato da Il Giornale, ha subito infiammato la polemica.

La condanna del centrodestra

I parlamentari di Fratelli d’Italia hanno condannato all’unisono le parole di Cervi, chiedendo con forza che Landini prenda le distanze.

“Dare del bastardo al presidente del Senato alimenta un clima pericoloso, che può generare violenza. Ci aspettiamo una condanna netta da parte di Landini”, ha dichiarato Lucio Malan, presidente dei senatori di FdI.

Da Catania, Landini ha rilanciato le critiche al presidente del Senato definendo l’invito all’astensione è un atto di paura, il segno di una politica che teme la partecipazione popolare.

Non dobbiamo accettare provocazioni. L’obiettivo deve restare quello di garantire il confronto civile e la libertà di espressione”, ha risposto La Russa poche ore dopo l'intervento del sindacalista.

Il presidente del Senato Ignazio La Russa
Il presidente del Senato Ignazio La Russa

Schlein: "Grave se Meloni non va a votare"

Nel frattempo, la leader del Partito Democratico, Elly Schlein, si è tenuta lontana dalla polemica e ha preferito rivolgersi alla premier Giorgia Meloni.

“Mi aspetto che dica cosa farà al referendum. Troverei grave se la presidente del Consiglio non andasse a votare”, ha affermato la segretaria dem, mettendo in evidenza come la presidente, a differenza di molti nel suo partito, non si sia ancora espressa pubblicamente sull'astensione.

Elly Schlein

Il confronto tra maggioranza e opposizione si gioca sul terreno del quorum. Se il centrodestra sembra puntare sull’astensionismo come strategia politica, le opposizioni sono impegnate in una campagna per portare gli italiani alle urne.

Commenti
Roberto

La libertà diventa a senso unico quando sono gli altri ad essere liberi di scegliere se votare o no. Tipico pensiero di una parte politica. Mi chiedo poi cosa sarebbe successo se lo stesso trattamento fosse stato riservato ad un Presidente del Senato della loro parte!

Mario

La mer.. non può trasformarsi in bignè, rimene sempre uguale .

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