Attesi segnali dagli Usa

Ucraina, in arrivo il 18° pacchetto di sanzioni UE: “La pressione sulla Russia deve aumentare”

Kaja Kallas annuncia nuove misure restrittive contro Mosca: obiettivo colpire elusori, rafforzare l’impatto economico e mantenere compatta la risposta europea

Ucraina, in arrivo il 18° pacchetto di sanzioni UE: “La pressione sulla Russia deve aumentare”
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Dopo oltre due ore di colloquio telefonico tra Donald Trump e Vladimir Putin, in cui il leader russo si è detto disponibile a un cessate il fuoco ma senza indicare tempi certi — “non ora e non tra 30 giorni” — l’Unione Europea aumenta la pressione diplomatica, e non solo.

Il presidente russo ha parlato di trattative da avviare “immediatamente” con Kiev, prospettando la possibilità di un memorandum, ma senza chiarire date, termini o impegni concreti. Di fronte a questo scenario incerto, Bruxelles ha reagito con fermezza, ribadendo la necessità di mantenere alta la pressione su Mosca e chiedendo agli Stati Uniti di passare dalle parole ai fatti.

Ucraina, in arrivo il 18° pacchetto di sanzioni UE: “La pressione sulla Russia deve aumentare”
Tweet di Kallas

L’UE approva nuove sanzioni a Mosca e prepara un’ulteriore stretta

L’Alto Rappresentante per la Politica Estera e di Sicurezza dell’UE, Kaja Kallas, ha annunciato l’approvazione del 17° pacchetto di sanzioni contro la Russia, che questa volta prende di mira quasi 200 navi appartenenti alla cosiddetta “flotta ombra” utilizzata da Mosca per aggirare i divieti internazionali.

Le nuove misure non si fermano alla flotta: colpiscono anche ambiti sensibili come le minacce ibride e le violazioni dei diritti umani. Kallas ha inoltre confermato che sono già in lavorazione ulteriori sanzioni: il 18° pacchetto verrà discusso subito dopo l’adozione formale del 17°, attesa a brevissimo.

“Più a lungo la Russia continuerà la guerra, più dura sarà la nostra risposta”, ha dichiarato Kallas arrivando al vertice congiunto dei Ministri degli Esteri e della Difesa dell’UE.

Intelligence europea: le sanzioni funzionano

A supporto della linea dura di Bruxelles, un rapporto riservato dell’intelligence europea suggerisce che le sanzioni finora adottate stiano effettivamente funzionando. Secondo il documento, Mosca starebbe faticando sempre più a sostenere economicamente e militarmente il proprio sforzo bellico.

“Abbiamo prove, anche se non pubbliche, che confermano l’efficacia delle sanzioni. Per questo dobbiamo continuare con determinazione”, ha aggiunto Kallas, lanciando un messaggio diretto a Mosca: l’UE non intende allentare la presa.

Il 18° pacchetto — attualmente in fase di preparazione — potrebbe comprendere nuove misure economiche, finanziarie e tecnologiche, oltre a ulteriori restrizioni alle esportazioni e liste nere individuali. Tra gli obiettivi ci sono anche gli elusori e gli intermediari che permettono alla Russia di aggirare le sanzioni esistenti.

“Il nostro messaggio alla Russia è semplice: l’aggressione ha un costo crescente. E non smetteremo di agire fino a quando non ci sarà pace”, ha concluso Kallas.

Coordinamento con Londra, delusione per Washington

Anche il Regno Unito, sotto la guida del premier Keir Starmer, ha annunciato un nuovo pacchetto di sanzioni in risposta ai recenti attacchi con droni compiuti dalla Russia contro l’Ucraina. L'iniziativa è stata resa pubblica dal Foreign Office, che ha sottolineato il coordinamento con le sanzioni UE.

Ma sul fronte occidentale non tutto procede in modo compatto. Kallas ha espresso insoddisfazione per la mancanza di una reazione concreta da parte degli Stati Uniti, dopo che Trump aveva promesso “conseguenze” in caso di mancata tregua da parte di Putin.

“Dagli USA abbiamo sentito che ci sarebbero state conseguenze senza una tregua. Ora vogliamo vederle, perché sinora non abbiamo assistito a pressioni serie su Mosca”, ha dichiarato Kallas.

Anche il ministro della Difesa tedesco, Boris Pistorius, ha lanciato un avvertimento chiaro:

“Putin non sembra sinceramente interessato alla pace. Sta solo prendendo tempo. L’Europa deve reagire con forza e intensificare le sanzioni. Non possiamo tollerare l’aggressione russa senza conseguenze.”

Trattative in fase iniziale, ma nulla di concreto

Nonostante i segnali di apertura di Mosca, nessun cessate il fuoco è all’orizzonte. Lo stesso portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha confermato che i contatti tra Russia e Ucraina sono stati ristabiliti, ma ha specificato che si tratta ancora di una fase iniziale. Le parti si stanno scambiando le prime bozze di un possibile memorandum, senza però fissare scadenze o accordi precisi.

“Non ci sono termini definiti e non possono essercene, perché il diavolo è nei dettagli”, ha detto Peskov, sottolineando che la redazione di un testo condiviso sarà “un processo complesso”.

Infine, Peskov ha anche ricordato che il Cremlino è a conoscenza dell’offerta del Vaticano di ospitare i negoziati di pace, ma per ora non è stata presa alcuna decisione sul possibile luogo degli incontri.

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Beppe

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