MEDIO ORIENTE

Scatta la nuova offensiva di Israele "Carri di Gedeone": potrebbe essere il preludio dell'occupazione di Gaza

Si alza il conto giornaliero delle vittime: ieri sono state 115. Riunione d'urgenza della Lega araba a Bagdad

Scatta la nuova offensiva di Israele "Carri di Gedeone": potrebbe essere il preludio dell'occupazione di Gaza
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Una nuova e massiccia offensiva militare è stata lanciata da Israele contro la Striscia di Gaza. Soprannominata “Carri di Gedeone”, l’operazione segna una svolta nella guerra.

Potrebbe infatti preludere a un’occupazione totale del territorio palestinese. Secondo fonti israeliane, l’obiettivo dichiarato è duplice: smantellare definitivamente l’organizzazione di Hamas e liberare gli ostaggi ancora detenuti.

Scatta nuova offensiva di Israele "Carri di Gedeone": potrebbe essere il preludio dell'occupazione di Gaza
Mezzi militari israeliani

Operazione Gedeone, Israele vuole occupare Gaza

Le Forze di Difesa Israeliane (Idf) hanno annunciato l’inizio della nuova campagna attraverso un comunicato su X dichiarando di voler ottenere il “controllo operativo” delle zone strategiche di Gaza.

Nei primi raid, almeno 115 palestinesi sono rimasti uccisi, come riferisce l’emittente al-Jazeera. Il bilancio delle vittime, salito a 370 solo nell’ultima settimana, è destinato a crescere.

Blindati israeliani stanno avanzando verso il sud-est di Deir el-Balah, nel cuore della Striscia. L’offensiva di Netanyahu prevede la creazione di corridoi strategici e l’isolamento dei battaglioni di Hamas anticipando una seconda fase definita di “ripulitura” militare.

A Netanyahu non basta: annunciata nuova invasione massiccia di Gaza (ma il 70% degli israeliani è contrario)
Il presidente Netanyahu

I civili verranno spostati, intanto 115 morti in un giorno

Parallelamente, è in atto una massiccia deportazione forzata dei civili verso sud, in particolare a Rafah, già sotto assedio da settimane.

“L'operazione includerà un attacco su vasta scala, compreso lo spostamento della maggior parte della popolazione della Striscia in un’area sicura, lontana da Hamas”, ha dichiarato il portavoce dell’esercito israeliano Effie Defrin

In questa area, due società americane private – Safe Reach Solutions e UG Solutions – avranno il compito di gestire i flussi degli aiuti umanitari, bloccati da oltre due mesi.

Ue: "A Gaza diritto internazionale sistematicamente violato"

Queste sono le parole del presidente del Consiglio europeo, António Costa, durante il suo intervento alla sessione plenaria della Comunità politica europea in corso a Tirana.

 

La Lega Araba si riunisce

La scelta del nome dell’operazione richiama un passo biblico del Libro dei Giudici in cui Gedeone, con un piccolo drappello armato di torce e vasi di coccio, riesce a sconfiggere un esercito nemico.

Mentre i bombardamenti proseguono, la Lega Araba si riunisce oggi a Baghdad per la prima volta dal 2021. La crisi di Gaza domina l’agenda.

Il presidente dell’Autorità Nazionale Palestinese (ANP) Mahmoud Abbas ha lanciato un appello per un piano di ricostruzione arabo, rigettando qualsiasi forma di controllo straniero sulla Striscia.

Presente anche il premier spagnolo

Al vertice partecipa anche l’emiro del Qatar, Tamim bin Hamad Al Thani, assieme al Segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres e al premier spagnolo Pedro Sánchez, tra i primi leader europei ad aver riconosciuto lo Stato di Palestina.

Il ministro degli Esteri iracheno Fuad Hussein ha ribadito invece il sostegno alla conferenza del Cairo di marzo che prevedeva una ricostruzione araba di Gaza. Baghdad, in questo contesto, si propone come nuovo centro diplomatico del mondo arabo.

Trump e il piano di trasferimento

Sul fronte internazionale, l’emittente NBC ha riportato un piano discusso dall’amministrazione statunitense guidata da Donald Trump per trasferire un milione di palestinesi dalla Striscia di Gaza alla Libia.

L'idea, enormemente criticata negli ultimi mesi, è ancora in fase di studio e prevedrebbe lo sblocco di miliardi di dollari di fondi congelati per convincere Tripoli ad accettare i rifugiati.

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