TREGUA PRECARIA

Trump annuncia "cessate il fuoco" tra India e Pakistan. Ma la tregua è subito violata

Il presidente degli USA ha festeggiato il "colpo diplomatico". L'India intanto ha accusato il Pakistan di aver subito violato la tregua

Trump annuncia "cessate il fuoco" tra India e Pakistan. Ma la tregua è subito violata
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La tregua è stata annunciata. Ma la pace sembra ancora lontana. Dopo giorni di combattimenti tra India e Pakistan, con almeno 60 morti e migliaia di sfollati lungo la Linea di Controllo (LoC) nel conteso Kashmir, nel pomeriggio di sabato 10 maggio 2025 è arrivato l’annuncio a sorpresa del presidente degli Stati Uniti Donald Trump. Grazie alla mediazione americana si è raggiunto un cessate il fuoco “completo e immediato” tra le due parti. Tuttavia, nonostante il clamore per il successo diplomatico rivendicato da Trump, l’intesa appare fin da subito appesa a un filo.

Trump: "Orgoglioso dell'aiuto degli USA"

“Dopo una lunga notte di colloqui mediati dagli Stati Uniti, sono felice di annunciare che India e Pakistan hanno raggiunto un accordo per un pieno e immediato cessate il fuoco. Congratulazioni a entrambi i Paesi per il loro buon senso e grande intelligenza”, ha scritto Trump sulla sua piattaforma TruthSocial.

Contestualmente, Trump ha annunciato l’intenzione di aumentare “sostanzialmente” gli scambi commerciali con entrambe le nazioni. Il segretario di Stato Marco Rubio ha poi confermato che le parti si incontreranno presto in un “luogo neutrale” per avviare colloqui su una più ampia gamma di questioni.

"Sono molto orgoglioso della leadership forte e potente dell'India e del Pakistan per avere la forza, la saggezza e la forza d'animo per sapere e capire appieno che era ora di fermare l'attuale aggressione che avrebbe potuto portare alla morte e alla distruzione di così tanti, e così tanto. Milioni di persone buone e innocenti avrebbero potuto morire! Sono orgoglioso che gli Stati Uniti siano stati in grado di aiutarti a raggiungere questa decisione storica ed eroica. Anche se non è stato nemmeno discusso, aumenterò il commercio, sostanzialmente, con entrambe queste grandi nazioni. Inoltre, lavorerò con entrambi per vedere se, dopo un "migliaio di anni", si può arrivare a una soluzione per quanto riguarda il Kashmir. Dio benedica la leadership dell'India e del Pakistan su un lavoro ben fatto!!!", ha scritto Trump su Truth.

I ringraziamenti del Pakistan, i sospetti dell’India

Il primo ministro pakistano Shehbaz Sharif ha accolto positivamente l’intesa, definendo la tregua un “passo importante verso la de-escalation” e assicurando l’impegno del suo governo per la pace. Il ministero degli Esteri di Islamabad ha dichiarato che le forze armate stanno “gestendo la situazione con responsabilità e moderazione” e ha accusato l’India delle prime violazioni dell’accordo. “Eventuali problemi devono essere risolti attraverso comunicazione ai livelli appropriati”, si legge nella nota. Sharif ha anche ringraziato Trump per "la sua leadership e il suo ruolo proattivo per la pace nel Paese".

Le autorità indiane, invece, hanno mostrato più cautela. Nonostante abbiano confermato la pausa nelle ostilità “su terra, aria e mare”, hanno sottolineato che l’esercito “resterà pienamente vigile e pronto a difendere la patria”. E poco dopo l’annuncio della tregua, a Jammu e Srinagar sono state udite nuove esplosioni, sollevando dubbi sulla tenuta del cessate il fuoco.

Il ministro degli Esteri indiano Vikram Misri ha accusato il Pakistan di “ripetute violazioni” e ha avvertito che l’India “si sta vendicando”. A sua volta, il ministero pakistano ha respinto le accuse e insistito sull’impegno di Islamabad a rispettare l’accordo. “La situazione va affrontata con serietà e moderazione”, ha ribadito la diplomazia pachistana.

Il primo ministro pakistano Shehbaz Sharif

Le notizie di normalizzazione si alternano a nuove tensioni: secondo il quotidiano Times of India, la situazione a Srinagar, Akhnoor, Rajouri e Poonch è tornata tranquilla, senza bombardamenti nella notte tra sabato 10 e domenica 11 maggio. Anche lo spazio aereo pakistano è stato riaperto, secondo quanto riferito dall’Autorità aeroportuale pakistana e confermato dal sito Flightradar24.

Ma nella regione, la calma è ancora fragile. “Che diavolo è successo al cessate il fuoco? Sentite esplosioni in tutta Srinagar!”, ha scritto su X Omar Abdullah, alto funzionario locale. “Sembra una guerra”, ha commentato un ex alto funzionario di polizia di Jammu, Shesh Paul Vaid.

Reazioni internazionali e critiche interne

La comunità internazionale intanto segue con apprensione. Il G7 ha lanciato un appello a una “de-escalation immediata”, condiviso anche dalla Cina e dall’Italia. Il ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani, ha espresso sostegno alla tregua, sottolineando che “l’Italia è dalla parte del dialogo e della diplomazia”.

"Mi congratulo con India e Pakistan per il cessate il fuoco. L’auspicio è che sia un accordo duraturo. L’Italia è dalla parte del dialogo e della diplomazia, sempre pronta a offrire il proprio contributo", ha scritto Tajani su X.

Ma in India, la politica si è divisa. Il partito del Congresso ha criticato duramente la mediazione americana. Il deputato Manish Tewari ha invitato gli Stati Uniti a “documentarsi” sul conflitto del Kashmir, nato nel 1947 e non millenario come a volte descritto. Jairam Ramesh ha chiesto la convocazione urgente di una sessione speciale del Parlamento indiano e si è detto preoccupato per l’ipotesi di una mediazione internazionale che superi l’Accordo di Shimla del 1972, che stabiliva la bilateralità della questione Kashmir.

Una tregua precaria

Il cessate il fuoco, pur accolto con favore a livello globale, è tutt’altro che stabile. Le accuse reciproche, gli scontri isolati e la diffidenza tra le due potenze nucleari non fanno presagire un ritorno rapido alla normalità. Dopo giorni di raid aerei e bombardamenti, la gente torna lentamente nelle strade, ma la paura resta. Trump intanto festeggia il suo “colpo diplomatico”. Ma se davvero questa tregua reggerà, sarà solo il tempo a confermarlo.

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