guerra ai film stranieri

Trump torna sulla Groenlandia: "Non escludo di prendercela con la forza". E annuncia la riapertura di Alcatraz

“La sua popolazione è molto piccola, ce ne prenderemo cura, la ameremo. Ma ci serve"

Trump torna sulla Groenlandia: "Non escludo di prendercela con la forza". E annuncia la riapertura di Alcatraz
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Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha rilasciato una lunga intervista alla NBC in occasione dei primi 100 giorni del suo secondo mandato. Fra i vari argomenti affrontati, alcuni passaggi hanno immediatamente attirato l’attenzione internazionale per la loro portata controversa e le implicazioni geopolitiche.

Groenlandia: l’ipotesi di annessione militare

Nel corso dell’intervista, Trump ha riacceso l’interesse per la Groenlandia, tornando a minacciare esplicitamente un’eventuale annessione forzata del territorio. Alla domanda se intendesse usare la forza militare per acquisire l'isola, ha risposto:

Non lo escludo. Non dico che lo farò, ma non escludo nulla”.

Trump torna sulla Groenlandia: "Non escludo di prendercela con uso della forza"
Groenlandia

Le sue dichiarazioni sono state riportate anche dalla CNN, che ha evidenziato come Trump consideri la Groenlandia una priorità strategica per la sicurezza internazionale.

“Abbiamo un disperato bisogno della Groenlandia,” ha affermato il presidente. “La sua popolazione è molto piccola, ce ne prenderemo cura, la ameremo. Ma ci serve.” Pur ammettendo che un’operazione del genere è poco probabile, ha sottolineato che la possibilità “esiste certamente”.

Nel prosieguo dell’intervista, Trump è stato interrogato su un’altra possibile annessione: quella del Canada. Negli ultimi mesi, infatti, il presidente ha più volte espresso il desiderio di far diventare il Canada il 51° Stato degli USA. Tuttavia, il tono utilizzato nei confronti del vicino settentrionale è apparso più cauto. “È altamente improbabile,” ha dichiarato. “Non vedo possibile una cosa del genere con questo Paese.”

Trump ha anche riferito di aver avuto colloqui con il nuovo primo ministro canadese, Mark Carney, ma ha precisato di non aver mai discusso direttamente della possibilità di un’eventuale unione politica tra i due Paesi.

Alcatraz

Oltre alle ambizioni territoriali, Trump ha sorpreso anche per un inatteso annuncio legato alla giustizia interna: la riapertura del celebre carcere federale di Alcatraz. In un messaggio pubblicato su Truth Social, il presidente ha comunicato di aver ordinato la ricostruzione della prigione, chiusa dal 1963.

“Alcatraz tornerà in funzione,” ha scritto Trump, “e ospiterà i criminali più spietati e violenti d’America.” Il progetto prevede un sostanziale ampliamento della struttura, che, secondo quanto dichiarato, diventerà un centro penitenziario di massima sicurezza senza precedenti.

Guerra ai film stranieri

Sempre sui social, il presidente ha lanciato un attacco diretto all’industria cinematografica estera. Ha annunciato l’introduzione di una tariffa del 100% su tutti i film prodotti al di fuori degli Stati Uniti e distribuiti nel Paese.

“Vogliamo film realizzati in America, di nuovo!” ha scritto, accusando le produzioni straniere di rappresentare “una minaccia per la sicurezza nazionale”.

Secondo Trump, l’industria cinematografica americana è in declino a causa dei generosi incentivi offerti da altri Paesi, che spingerebbero registi e case di produzione a trasferirsi all’estero. “Sta morendo molto velocemente,” ha dichiarato, promettendo misure drastiche per invertire la tendenza.

Rapporti internazionali: dal Messico alla Cina

Nel corso di una conferenza stampa a bordo dell’Air Force One, Trump ha confermato di aver proposto al governo messicano l’invio di truppe statunitensi per combattere i cartelli della droga. Le sue parole nei confronti della presidente messicana, Claudia Sheinbaum, sono state dirette e poco diplomatiche: “È una donna adorabile, ma ha così tanta paura dei cartelli che non riesce nemmeno a pensare lucidamente.”

Sul fronte cinese, il presidente ha escluso un incontro imminente con il leader Xi Jinping, pur sottolineando che “la Cina e il nostro popolo stanno parlando di diverse cose.”

Ha inoltre commentato positivamente il trasferimento di Mike Waltz dalla guida del Consiglio per la Sicurezza Nazionale (NSA) al nuovo incarico di ambasciatore degli Stati Uniti alle Nazioni Unite.

“Non ho perso fiducia in lui,” ha detto Trump. “Anzi, personalmente preferisco quell’incarico all’altro.”

Russia e Ucraina: una pace difficile

Infine, Trump ha espresso un’opinione pessimistica sulla possibilità di una risoluzione diplomatica del conflitto tra Russia e Ucraina. “C’è un odio tremendo tra Putin e Zelensky,” ha affermato. “Forse la pace è impossibile.”

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