Il cardinale Becciu rinuncia al Conclave: "Obbedisco a Papa Francesco, ma resto convinto della mia innocenza"
Il nome di Becciu era finito al centro di uno dei più gravi scandali finanziari nella storia recente del Vaticano

Il cardinale Angelo Becciu - oggi martedì 29 aprile 2025 - ha annunciato ufficialmente la sua rinuncia a partecipare al Conclave che si aprirà il 7 maggio per l’elezione del successore di Papa Francesco. La decisione arriva dopo settimane di tensioni e polemiche sulla sua eventuale presenza, a seguito della condanna in primo grado da parte del Tribunale vaticano per peculato, truffa aggravata e abuso d’ufficio.
Becciu e il grave scandalo finanziario
Becciu, 76 anni, originario di Pattada in Sardegna, è una figura di primo piano della Curia romana, con una lunga carriera diplomatica culminata nel ruolo di prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi. Il suo nome è finito al centro di uno dei più gravi scandali finanziari nella storia recente del Vaticano, legato alla controversa compravendita di un immobile in Sloane Avenue, a Londra. L’investimento, finanziato anche con denaro proveniente dall’Obolo di San Pietro – il fondo caritativo affidato al Papa – sarebbe avvenuto in modo illecito secondo l’accusa. L’appello di Becciu contro la condanna in primo grado è atteso per settembre.

Nel settembre 2020, Papa Francesco chiese al cardinale di rinunciare a tutti i diritti connessi al cardinalato, pur mantenendogli il titolo. Una formula giuridicamente ambigua che ha alimentato discussioni sulla sua eleggibilità al Conclave, dato che Becciu ha meno di 80 anni e, formalmente, avrebbe diritto al voto.
Le lettere del Papa e l’intervento di Parolin
Nei giorni scorsi, durante le Congregazioni generali dei cardinali in preparazione al Conclave, sono emerse due lettere firmate da Papa Francesco – una del 2023 e l’altra risalente a marzo 2025, mentre il Pontefice era ricoverato al Gemelli – in cui si ribadiva l’esclusione di Becciu dal voto. Le lettere, firmate con la sola iniziale “F.”, sarebbero state mostrate al cardinale giovedì scorso dal segretario di Stato, il cardinale Pietro Parolin, che presiederà il Conclave.
Fino a quel momento Becciu aveva sostenuto pubblicamente di essere stato “reintegrato” dal Papa nel pieno esercizio delle sue prerogative cardinalizie, lamentando l’assenza di una volontà esplicita di escluderlo. In un’intervista recente aveva anche messo in dubbio il valore giuridico dell’elenco vaticano dei cardinali elettori, nel quale risultava tra i “non elettori”.
Becciu: "Ho a cuore il bene della Chiesa"
La rinuncia di Becciu arriva a pochi giorni dall’inizio del Conclave, in un momento delicatissimo per la Chiesa. Con la Cappella Sistina già chiusa al pubblico e i preparativi in corso per l’elezione del nuovo Pontefice, la scelta del cardinale sardo appare come un gesto volto a evitare ulteriori divisioni. La motivazione ufficiale è quella di "contribuire alla serenità del Conclave".

"Avendo a cuore il bene della Chiesa, che ho servito e continuerò a servire con fedeltà e amore – ha dichiarato Becciu in una nota – nonché per contribuire alla comunione e alla serenità del Conclave, ho deciso di obbedire come ho sempre fatto alla volontà di Papa Francesco e di non entrare in Conclave, pur rimanendo convinto della mia innocenza".
Attualmente, al Conclave del 7 maggio parteciperanno dunque 134 cardinali sui 135 aventi diritto. L’unico altro assente sarà il cardinale spagnolo Antonio Cañizares Llovera, che ha comunicato la propria indisponibilità per motivi di salute. In totale, i cardinali sono 252, considerando anche i non elettori, ovvero coloro che hanno superato gli 80 anni.