Papabili dall'Oriente con furore: dal "soldato" Lazzaro a Tagle contestato per aver cantato Imagine
In primo piano il coreano Lazzaro You Heung-sik e il filippino Luis Antonio Tagle: due approcci differenti, ma complementari

Nel cuore del dibattito sulla successione di Papa Francesco, due nomi provenienti dall’Asia si stagliano con crescente autorevolezza: il cardinale Lazzaro You Heung-sik, sudcoreano, e il cardinale Luis Antonio Tagle, filippino. Diversi per temperamento, esperienze e cammini spirituali, i due porporati rappresentano però in modo complementare le istanze di una Chiesa sempre più globale, attenta alle periferie e al dialogo interculturale.
Lazzaro, il "risorto" dalla Corea del Sud
Nato a Nonsan nel 1951, Lazzaro You Heung-sik ha scelto il proprio nome al momento del battesimo, a 16 anni, ispirandosi al Lazzaro evangelico, simbolo di risurrezione e rinascita spirituale. Orfano di padre, morto in guerra nel 1950 combattendo contro le truppe nordcoreane, il giovane Lazzaro ha conosciuto presto la sofferenza e la divisione della sua terra. Una condizione che lo ha spinto verso la ricerca della pace e della riconciliazione, rendendolo figura chiave nel Comitato per la pace della Conferenza episcopale coreana.
È stato tra i pochi a recarsi ben quattro volte in Corea del Nord, con nel cuore la speranza cristiana della riunificazione e della fratellanza tra i popoli. Dopo aver ingannato con discrezione i genitori per poter entrare in seminario — fingendo di voler sostenere l’ammissione all’Università Yonsei, per poi iscriversi all’Università Cattolica di Seoul — ha seguito un percorso determinato e coerente, che lo ha portato all’ordinazione sacerdotale a 28 anni.

Il suo profilo è cresciuto progressivamente grazie alla stima di tre papi: Giovanni Paolo II lo nominò vescovo ausiliario di Daejeon nel 2003, Benedetto XVI lo chiamò in Vaticano nel 2007 come membro del Pontificio Consiglio “Cor Unum”, e Papa Francesco lo ha creato cardinale nel 2022, affidandogli un incarico delicatissimo: Prefetto del Dicastero per il Clero, uno dei ruoli più strategici nella Curia romana.
Nel suo libro-intervista "Come la folgore che viene da Oriente", Lazzaro racconta una fede luminosa, vissuta come un "fulmine" che dall’Asia può illuminare l’intero mondo cattolico. La sua profonda umiltà, la vita segnata dal sacrificio, il carisma silenzioso ma potente, lo rendono oggi un candidato "di sostanza", simbolo della spiritualità asiatica, mite ma risoluta.
Luis Antonio Tagle, la voce progressista dall'Asia
Classe 1957, nato a Manila, Luis Antonio Tagle è una delle figure più note del panorama cattolico internazionale. Già Arcivescovo di Manila e oggi Pro-Prefetto del Dicastero per l’Evangelizzazione, nonché Gran Cancelliere della Pontificia Università Urbaniana, Tagle unisce una solida formazione teologica a un raro talento comunicativo. Il suo volto è familiare anche al grande pubblico filippino, grazie alla trasmissione settimanale "The Word Exposed", dove commenta le letture domenicali.
Ordinato sacerdote nel 1982, ha insegnato filosofia e teologia nei principali seminari delle Filippine e ha partecipato da protagonista alla vita della Chiesa universale: membro della Commissione Teologica Internazionale sotto il cardinale Ratzinger, esperto al Sinodo per l’Asia nel 1998, e poi vescovo di Imus dal 2001. Nel 2011 Benedetto XVI lo ha nominato arcivescovo metropolita della capitale, e Papa Francesco lo ha promosso nel 2019 al vertice della missionarietà vaticana.

Tagle incarna la voce progressista dell’episcopato asiatico, pur restando fermo sui principi non negoziabili come l’aborto e l’eutanasia. Ha espresso posizioni pastorali aperte su temi delicati — come la comunione ai divorziati risposati o l’accoglienza delle persone omosessuali — proponendo un discernimento spirituale che guarda più alla misericordia che al giudizio.
La sua esperienza sinodale, il multilinguismo, la vasta rete di contatti nel Sud del mondo e il profondo senso ecclesiale lo rendono un "ponte" ideale tra Roma e le giovani Chiese, tra la tradizione e il futuro. È anche tra i pochi cardinali ad aver partecipato al conclave del 2013, portando in dote la sensibilità dell’Asia nel momento dell’elezione di Francesco, al quale è stato spesso paragonato.
🚨 Shocking: Cardinal Tagle Sings John Lennon’s ‘Imagine’ – A Betrayal of Catholic Teaching?
A stunning moment as Cardinal Luis Antonio Tagle performs “Imagine”—the atheist anthem rejecting religion, heaven, and Christ’s Kingship.
✝️ Why this matters: The song’s lyrics… pic.twitter.com/J8U5PPJnR0
— LifeSiteNews (@LifeSite) April 24, 2025
Nelle scorse ore intanto, Tagle ha dovuto affrontare le prime polemiche sulla sua figura, lanciate da LifeSiteNews, un sito della destra cattolica canadese. Il cardinale filippino è stato accusato di aver "tradito l'insegnamento cattolico" per aver cantato su un palco "Imagine" di John Lennon, brano considerato un "inno ateo che rifiuta la religione, il paradiso e Cristo".
Nel video pubblicato qui sopra pubblicato su X e corredato dal titolo "Scioccante: il cardinale Tagle canta 'Imagine' di John Lennon. Un tradimento dell’insegnamento cattolico?", è possibile vedere il cardinale cantare effettivamente la canzone ma ciò che non viene specificato dal sito canadese, è il fatto che Tagle abbia cantato una versione della canzone modificata e accorciata, la quale non include niente contro la religione, Cristo o il Paradiso. Tagle peraltro, è senza dubbio il cardinale più social in assoluto fra i papabili, con oltre 600mila follower sulle varie piattaforme.
Due approcci differenti ma complementari
You Heung-sik e Tagle rappresentano due approcci differenti ma complementari al cattolicesimo asiatico: Lazzaro è l’uomo della preghiera silenziosa, dell’esperienza dolorosa trasfigurata in servizio umile e fedele; Tagle è l’intellettuale empatico, abile comunicatore e teologo raffinato, capace di parlare alle masse e ai teologi con la stessa immediatezza.
Entrambi incarnano una Chiesa in uscita, attenta alla pace, al dialogo interreligioso, ai poveri e alle periferie, come auspicato da Papa Francesco. In un’epoca in cui l’asse spirituale e demografico del cattolicesimo si sposta sempre più verso il Sud del mondo, i loro nomi sono molto più di una suggestione. Sono profili credibili, capaci di guidare una Chiesa universale nel terzo millennio, partendo proprio da quell’Oriente che brilla fino ad Occidente.