I primi 100 giorni di Trump: gradimento fra 39 e 41%, mai così basso in 70 anni
A parità di mandato, Barack Obama registrava il 65% di gradimento mentre l'ultimo predecessore Joe Biden era al 52%

I primi 100 giorni di presidenza negli Stati Uniti rappresentano un primo importante banco di prova. Per Donald Trump il bilancio è tutt'altro che lusinghiero, per utilizzare un eufemismo.
Secondo i dati raccolti da CNN, Washington Post, ABC e Ipsos, il tasso di gradimento del presidente repubblicano oscilla tra il 39% e il 41%. Si tratta del livello più basso registrato da qualsiasi presidente negli ultimi 70 anni.
Crolla il gradimento di Trump negli Usa
Bisogna tornare ad Eisenhower, eletto nel 1953, per trovare un dato peggiore. L’indice di approvazione complessivo, secondo la CNN, è precipitato di 4 punti solo da marzo, arrivando al 41%.
Il Washington Post, in collaborazione con ABC e Ipsos, segnala addirittura un 39% di approvazione contro un 55% di disapprovazione. Di questo dato, ben il 44% afferma di disapprovare fortemente l'operato del presidente.
Un crollo netto se paragonato ai predecessori. A parità di mandato, Barack Obama registrava il 65% di gradimento, George W. Bush il 62% mentre l'ultimo predecessore Joe Biden raggiunse il 52%.
Bocciata la gestione dell'economia
Trump si attesta ben al di sotto anche rispetto al già non esaltante 43% registrato durante il suo primo mandato. Tra le donne il gradimento è sceso di 7 punti percentuali, attestandosi al 36%, mentre tra gli ispanici è crollato al 28%.
Una diminuzione significativa che mette in discussione la capacità del presidente di allargare la propria base elettorale. Anche le politiche economiche, da sempre cavallo di battaglia per Trump, sembrano aver perso smalto.
Più del 60% degli americani boccia la sua gestione dell'economia, dei dazi sulle merci d'importazione, delle relazioni internazionali e del suo approccio ai mercati finanziari.
L'opinione pubblica sempre più critica
I dazi, in particolare, vengono percepiti come una minaccia diretta per l'economia domestica, con conseguenze negative che già si fanno sentire tra consumatori e imprese.
La strategia di Trump, improntata su misure protezionistiche e scontri verbali a livello internazionale, non sembra dunque aver pagato. Con il gradimento ai minimi storici, il presidente si trova oggi a dover affrontare un'opinione pubblica sempre più critica.
Se i primi 100 giorni servono a impostare il tono di una presidenza, per Donald Trump il cammino si prospetta irto di ostacoli. E il distacco tra la Casa Bianca e il Paese reale appare oggi più profondo che mai.