Vergognosi insulti social contro Liliana Segre a Pesaro: si muovono gli avvocati
Dalla politica intanto arriva sostegno unanime alla senatrice Segre, con numerosi messaggi di vicinanza e solidarietà

Ancora una volta, la senatrice a vita Liliana Segre si trova bersaglio di un'ondata di insulti sui social network, con gli haters che arrivano assurdamente a definirla addirittura una "vecchia nazista". Questa volta, a scatenare l'odio online è stata la sua partecipazione, lo scorso 25 aprile, alla commemorazione della Festa della Liberazione a Pesaro e la successiva messa in onda, su Rai 3, del documentario "Liliana" diretto da Ruggero Gabbai.
Gravi insulti a Segre su Facebook
Sulla pagina Facebook dell’europarlamentare PD Matteo Ricci, che aveva pubblicato una foto dell’evento con la senatrice, si è riversata una valanga di commenti: alcuni positivi, ma tanti altri gravemente offensivi.
"Il lavoro rende liberi ma questa è rimasta schiava di Netanyahu" - si scagliano gli utenti - "Invece di invitare lei potevate invitare chi racconta le sue disavventure senza rubarci lo stipendio da senatrice a vita", fino ad arrivare a offese ancora più violente come "la più nazista di tutte" e "vecchia il popolo italiano non ti vuole".
Insulti analoghi sono apparsi anche sulle pagine del sindaco Andrea Biancani e del Comune di Pesaro. Il primo cittadino ha condannato duramente l’accaduto definendo gli autori degli insulti delle "bestie" e rivendicando con orgoglio la decisione di conferire la cittadinanza onoraria a Segre: "Pesaro è con lei, e benissimo abbiamo fatto a darle la cittadinanza onoraria".
Anche il prefetto di Pesaro-Urbino, Emanuela Saveria Greco, ha espresso ferma condanna: "Nonostante la tragedia vissuta da bambina, Liliana Segre continua a trasmettere un messaggio di speranza, pace e fiducia nel futuro. È inaccettabile che possa essere bersaglio di offese o minacce".
Il sostegno politico unanime a Segre
Numerose sono state anche le prese di posizione politiche a sostegno della senatrice: il presidente del Senato Ignazio La Russa e quello della Camera Lorenzo Fontana hanno espresso solidarietà unanime, così come i leader politici Elly Schlein (PD), Carlo Calenda (Azione), Giuseppe Conte (M5S), e altri rappresentanti istituzionali di vari schieramenti tra cui Mara Carfagna di Noi moderati e Andrea Crippa per la Lega.
Nel ribadire con assoluta fermezza la mia totale condanna per qualunque atto di antisemitismo, esprimo solidarietà mia personale e del Senato della Repubblica alla senatrice Liliana Segre, vittima di vergognosi insulti sulla pagina social del comune di Pesaro.
— Ignazio La Russa (@Ignazio_LaRussa) April 27, 2025
"Nel ribadire con assoluta fermezza la mia totale condanna per qualunque atto di antisemitismo, esprimo solidarietà mia personale e del Senato della Repubblica alla senatrice Liliana Segre, vittima di vergognosi insulti sulla pagina social del comune di Pesaro", ha scritto su X Ignazio La Russa.
Piena solidarietà alla senatrice Liliana Segre per i vergognosi insulti ricevuti sulla pagina social del Comune di Pesaro, dopo la sua partecipazione alle celebrazioni del 25 aprile. I rigurgiti di antisemitismo che continuano ad affiorare sono inaccettabili e devono essere…
— Mara Carfagna (@mara_carfagna) April 27, 2025
"Piena solidarietà alla senatrice Liliana Segre per i vergognosi insulti ricevuti sulla pagina social del Comune di Pesaro, dopo la sua partecipazione alle celebrazioni del 25 aprile. I rigurgiti di antisemitismo che continuano ad affiorare sono inaccettabili e devono essere condannati senza alcuna ambiguità. Attaccare la senatrice Segre significa oltraggiare la memoria, la storia e i valori su cui si fonda la nostra democrazia", ha scritto su X Mara Carfagna.
Diversa la rilettura della Lega, che prova a scaricare le responsabilità degli haters sulla Sinistra.
"Indecenti minacce a Liliana Segre, dopo le violenze contro le comunità ebraiche in troppi cortei del 25 aprile. L’odio, la rabbia e la violenza che ribollono nelle viscere della sinistra sono spaventosi, e non dimentichiamo gli insulti contro Salvini che hanno caratterizzato troppe manifestazioni", ha commentato il vicesegretario della Lega Andrea Crippa.
Dall'opposizione condanna unanime.
Solidarietà e vicinanza a Liliana Segre, nuovamente bersaglio dei vili insulti e delle minacce dei soliti meschini leoni da tastiera. A chi semina odio, intolleranza e cultura antidemocratica rispondiamo senza esitazioni: non passerete, ci troverete sempre con la guardia in alto.
— Giuseppe Conte (@GiuseppeConteIT) April 27, 2025
"Solidarietà e vicinanza a Liliana Segre, nuovamente bersaglio dei vili insulti e delle minacce dei soliti meschini leoni da tastiera. A chi semina odio, intolleranza e cultura antidemocratica rispondiamo senza esitazioni: non passerete, ci troverete sempre con la guardia in alto", ha scritto su X Giuseppe Conte.
"Vicinanza e solidarietà alla senatrice Liliana Segre bersaglio ancora una volta di insulti e attacchi vergognosi. Io e tutta la comunità di Azione siamo con lei, riconoscenti per il coraggio e lo stile della sua quotidiana testimonianza". Così Carlo Calenda di Azione.
Segre valuta nuove denunce
Nonostante gli attacchi, Liliana Segre, che il prossimo 10 settembre compirà 95 anni, non si lascia intimidire e continua con coraggio il suo impegno nella memoria dell'Olocausto. Già attivati suoi avvocati, attese nuove denunce, come già avvenuto in passato: la Procura di Milano, infatti, aveva chiuso le indagini su 12 persone accusate di minacce e diffamazione aggravate da odio razziale, mentre per altre 17 (tra cui spicca anche il noto chef Rubio) è stata chiesta l’archiviazione.
Le forze dell’ordine hanno avviato accertamenti per risalire agli autori degli insulti più gravi. Tuttavia, per procedere penalmente è necessaria la querela della parte offesa: solo un'eventuale denuncia formale della senatrice Segre al tribunale di Milano potrà innescare l'iter giudiziario. Nel frattempo, avvocati e forze dell'ordine si preparano: se la senatrice deciderà di agire, per gli odiatori potrebbe presto arrivare l’avviso di garanzia e il conto da pagare.