Emergenza Covid-19

Signori si nasce... C'è chi non paga i propri fornitori, pur non avendo problemi di liquidità

Confindustria: "Mantenete gli impegni presi, salvo gravi e comprovate difficoltà".

Signori si nasce... C'è chi non paga i propri fornitori, pur non avendo problemi di liquidità
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“E io pago” era la frase simbolo del barone Antonio Peletti, magistralmente interpretato da Totò.

“Signori si nasce e io lo nacqui modestamente” è un’altra celebre battuta del Principe Antonio de Curtis. Ma - a proposito di pagamenti - qualche grande impresa, forse, se ne sta approfittando. E di signori se ne vedono proprio pochi...

La drammatica crisi sanitaria sta diventando sempre più anche economica. E in questo difficile momento c’è sempre chi se ne approfitta. Cioè non paga i propri fornitori, pur magari non avendo problemi di liquidità…

Campagna nazionale targata Confindustria

Non a caso da qualche settimana è partita la campagna nazionale #IoPagoIFornitori. Non a caso il presidente nazionale di Confindustria, Vincenzo Boccia, nella sua recente lettera aperta agli associati, ha lanciato un doveroso appello:

“La tenuta del sistema economico e delle filiere dipende anche da noi, dalla nostra etica della responsabilità e dai nostri comportamenti”.

E per questo motivo ha fatto sue le parole di Stefano Scaglia, presidente di Confindustria Bergamo, il territorio più colpito da questa emergenza:

“Ogni Impresa, indipendentemente dalla sua dimensione, categoria o settore merceologico, è funzionale alla sopravvivenza del nostro tessuto produttivo. Mantenete gli impegni presi nei pagamenti, salvo gravi e comprovate difficoltà, è la decisione che garantisce continuità a tutto il sistema”.

Parole corrette, giuste, semplici. Etiche. Ma che non tutti rispettano. E la preoccupazione cresce.

Ma c’è sempre chi se ne approfitta

Una preoccupazione fatta propria anche da Luca Brambilla, professore di comunicazione strategica al San Raffaele, che dopo aver partecipato a un incontro online con gli imprenditori lombardi del “Club Libera Impresa”, ha scritto un articolo molto bello (su ilsussidiario.net) rilanciato anche da nostri portali facendosi portavoce, tra gli altri, dei timori di Giovanni, imprenditore nel campo alimentare, che ha citato un fatto terribile:

Forno d’Asolo, parte del Gruppo BC Partners, tra i primi fondi di private equity al mondo di cui fa parte per esempio Bindi, ha appena fatto pervenire una comunicazione lapidaria a tutti i suoi fornitori, in cui afferma testualmente:

"Da parte nostra, in attesa che vengano emanate misure concrete a sostegno dell’economia, la situazione globale che presenta uno scenario estremamente incerto, ci impone la necessità di contenere le uscite. Per tale motivo siamo costretti a comunicarvi che tutti i pagamenti vengono sospesi e differiti".

E sulla stessa linea, Brambilla ha poi raccolto la testimonianza di Fiorino, imprenditore nel campo dei gas medicali, che citava un post di LinkedIn di un noto leader del campo della moda:

“Gentile fornitore, in ottemperanza al DPR del 20 marzo, da domani la nostra azienda sarà chiusa. Nostro malgrado siamo a comunicarle che saranno congelati i prossimi pagamenti. Alla riapertura dell’ordinanza attività sarà nostra premura contattarla per poter concordare con voi il piano di rientro”.

Casi che si ripetono con una certa frequenza. Purtroppo. E anche noi stiamo ricevendo molte segnalazioni.

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