Lo scontro

Il Decreto Bollette fa litigare Governo e Confindustria

L'associazione degli industriali avrebbe voluto misure più massicce, irritazione di Palazzo Chigi

Il Decreto Bollette fa litigare Governo e Confindustria
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Il Decreto Bollette è realtà. E' stato approvato nei giorni scorsi prima alla Camera e successivamente al Senato e contiene il tanto atteso bonus da 200 euro per le famiglie (clicca qui per scoprire a chi spetta e come fare per ottenerlo).

Ma il provvedimento non piace a tutti. Anzi, Confindustria ha aspramente criticato il Decreto, e a Palazzo Chigi non nascondono una certa irritazione per la situazione. (foto copertina, Emanuele Orsini, presidente di Confindustria)

Confindustria boccia il Decreto Bollette

L'associazione degli industriali non usa mezzi termini per commentare il provvedimento:

"Dopo l'approvazione definitiva in Senato del decreto Bollette, Confindustria esprime forte preoccupazione e contrarietà per l'assenza di misure concrete a sostegno del cuore produttivo del Paese".

"La bolletta di tutta l'industria italiana supera abbondantemente i 20 miliardi di euro all'anno e le imprese italiane continuano a subire uno spread energetico che supera il 35% e che arriva anche a toccare punte dell'80% nel confronto con i Paesi europei".

Da viale dell'Astronomia, infine, un avvertimento:

"È una situazione insostenibile per le imprese italiane. Occorre agire con urgenza".

Ma c'è di più. Aurelio Regina, delegato all’Energia dell’associazione imprenditoriale, ha definito "una pazzia" il decreto, definendolo incompleto e accusando il Parlamento di non averlo corretto e rafforzato come avrebbe potuto e dovuto.

Secondo Regina si sarebbe potuto - tra le tante cose - estendere l’azzeramento degli oneri di sistema (provvedimento del quale beneficiano solo i negozi), anche alle Pmi, semplificare le autorizzazioni per le rinnovabili in terreni agricoli limitrofi alle aree industriali, azzerare il differenziale nel costo del gas tra Europa e Italia, distribuire metano a prezzi bassi alle imprese in cambio di investimenti verdi.

L'irritazione di Palazzo Chigi

Le critiche di Confindustria hanno generato una certa irritazione a Palazzo Chigi. Fonti governative parlano di  una reazione tardiva e poco leale, visto che Confindustria ha "manifestato la sua contrarietà solo dopo l'approvazione definitiva".

Anche perché - rilevano fonti di Palazzo Chigi - "il provvedimento era stato ampiamente discusso con tutte le associazioni imprenditoriali, a partire da Confindustria".

Meloni, commentando il decreto, aveva detto che il Governo non si sarebbe fermato a questo. Confindustria aspetta nuovi aiuti.

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