A che punto siamo arrivati...

Fedeli in coda... per farsi un selfie davanti alla bara del Papa

Tanti gli scatti pubblicati sui social, che hanno scatenato numerose polemiche. I precedenti con Maria De Filippi e Pelè

Fedeli in coda... per farsi un selfie davanti alla bara del Papa
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Decine di migliaia di fedeli in coda, per omaggiare e salutare Papa Francesco. E tra questi spuntano tantissimi telefonini, per immortalare la salma del Santo Padre e - perché no? - scattarsi un selfie ricordo da pubblicare sui social.

Sono tanti gli scatti (o autoscatti, per dirla meglio) che in queste ore circolano in Rete e che stanno indignando il popolo del web. Perché a tutto c'è un limite, anche alla ricerca spasmodica di like e condivisioni.

I selfie davanti alla bara del Papa

Tra le migliaia di fedeli (ma non solo) che hanno fatto ore di coda per salutare Papa Francesco non sono mancati coloro che hanno voluto scattarsi una "foto ricordo" accanto alla salma del Santo Padre (questione di gusti, verrebbe da dire...).

Il tutto, naturalmente, per una pubblicazione sui social network, da Facebook a Instagram, passando per TikTok. Un gesto di cattivo gusto che non è passato inosservato nemmeno ai tanti fedeli in fila. E dunque c'è anche chi ha scattato foto a chi si scattava una foto per poi "denunciare", ovviamente sempre sui social...

Alcune delle immagini circolate sul web di selfie davanti alla bara di Papa Francesco

Il caso Nathaly Caldonazzo

Una "mania" a cui non sfuggono nemmeno i Vip. Tra i tanti in coda per vedere per l'ultima volta il Pontefice c'era anche Nathaly Caldonazzo, nota showgirl, che ha poi postato una foto con tanto di messaggio:

"Un saluto da vicino. Ciao Papà Papa Francesco R.i.p".

La foto postata da Nathaly Caldonazzo

Travolta dai commenti negativi, poi, Caldonazzo ha eliminato lo scatto dal suo profilo Instagram.

Il precedente con Maria De Filippi

Un caso simile era avvenuto oramai due anni fa, quando sempre sui social sono circolate le immagini di persone che si sono recate alla camera ardente di Maurizio Costanzo e, avvicinatisi a Maria De Filippi, hanno chiesto di fare un selfie. Come se l'avessero incontrata mentre porta a spasso il cane al parco.

Nell'occasione Maria è stata encomiabile, ha posato con chi le ha fatto queste richieste folli (se anche le fosse scappato un "vaffa" non sarebbe stato certo scandaloso), dimostrando di essere non solo una "signora della televisione", ma anche una "signora" nel vero senso della parola.

Infantino e il selfie con la bara di Pelè

D'altronde, oramai siamo arrivati a questo. E non solo tra la gente "comune". Basti ricordare quanto è accaduto alla camera ardente di Pelè. Il protagonista del selfie più discusso non era un tifoso qualunque, che voleva immortalare l'ultimo saluto a O Rey (che già sarebbe comunque quantomeno indelicato), ma addirittura il presidente della Fifa Gianni Infantino. Le immagini del numero uno del calcio mondiale che scattava foto sorridenti avevano fatto il giro del mondo e scatenato le ire e l'indignazione dei tifosi dell'intero globo.

Infantino aveva successivamente replicato così:

"Sono costernato dopo essere stato informato delle critiche da parte di alcune persone per aver scattato un selfie e delle foto durante la cerimonia di ieri. Vorrei chiarire  che sono onorato del fatto che i compagni di squadra e i familiari del grande Pelé mi abbiano chiesto se potevo fare qualche foto con loro. E ovviamente ho subito accettato. Nel caso del selfie, i compagni di squadra di Pelé hanno chiesto di fare un selfie tutti insieme ma non sapevano come farlo. Allora, per essere d'aiuto, ho preso il telefono di uno di loro e ho scattato la foto di tutti noi. Se essere d'aiuto ad un compagno di squadra di Pelé crea critiche sono felice di prenderle e continuerò ad essere d'aiuto dove posso a chi ha contribuito a scrivere pagine leggendarie del calcio. Ho così tanto rispetto e ammirazione per Pelé e per quella cerimonia di ieri che non farei mai nulla che sia irrispettoso in alcun modo. Spero che chi ha pubblicato o detto cose senza sapere e senza cercare informazioni possa avere la decenza e il coraggio di ammettere di aver sbagliato e di correggere quanto ha detto. La cosa più importante in ogni caso è rendere omaggio al re Pelé, e mentre ho umilmente suggerito che in tutte le nostre 211 federazioni affiliate almeno uno stadio o un luogo di calcio sia intitolato a lui, daremo l'esempio dando al campo nella nostra sede il nome Estádio Pelé - FIFA Zurigo. Un abbraccio e viva o Rei!".

 

 

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