I monumenti iconici mondiali onorano Francesco: Tour Eiffel e Colosseo spenti, colori vaticani per l'Empire State Building
Uniti fedeli e laici, città e nazioni, in un omaggio collettivo che ha il sapore della gratitudine universale

Il 21 aprile 2025 Papa Francesco si è spento all’età di 88 anni, lasciando dietro di sé non solo una Chiesa profondamente trasformata, ma anche un’eredità morale, civile e culturale che oggi unisce fedeli e laici, città e nazioni, in un omaggio collettivo che ha il sapore della gratitudine universale.

In ogni angolo del pianeta, la notizia della sua morte ha dato vita a un flusso di commemorazioni spontanee e istituzionali. Innumerevoli città si sono raccolte in preghiera, alcune con celebrazioni solenni, altre in silenzio, con gesti discreti ma intensi: ceri accesi, fiori lasciati sui gradini delle chiese, preghiere sussurrate all’ombra dei monumenti.
Ma ci sono state anche manifestazioni di cordoglio su scala globale, che hanno coinvolto alcuni dei luoghi più iconici del mondo. Questi monumenti, solitamente simboli di potenza, storia e bellezza, si sono trasformati per una notte in silenziosi ambasciatori della spiritualità e della memoria.
L’addio al Papa dei monumenti simbolo delle metropoli mondiali
A Roma, cuore della cristianità e casa del pontificato, il Colosseo è rimasto immerso nel buio il 22 aprile 2025, a partire dalle ore 20. Una scelta voluta dal Ministero della Cultura italiano per onorare la figura di un pontefice che ha saputo coniugare fede e impegno civile.
Il mondo della cultura italiana gli è grato,tra l’altro, per l’appello alla bellezza come mezzo di elevazione spirituale, per il sostegno alla tutela dell’arte e della memoria storica;la sua voce è stata un veicolo di ispirazione per molti
— Alessandro Giuli (@AlessGiuli) April 21, 2025
“Con Papa Francesco scompare una figura eminente di autorità morale”, ha dichiarato il ministro della Cultura Alessandro Giuli, ricordando il valore che Bergoglio ha attribuito alla bellezza come via di elevazione dello spirito umano, e al patrimonio artistico come elemento vivo e partecipativo della cultura.
Anche fuori dai confini italiani, la commozione si è tradotta in gesti forti e simbolici. A New York, l’Empire State Building si è illuminato di bianco e oro, i colori vaticani, mentre nella Cattedrale di Saint Patrick il cardinale Timothy Dolan ha celebrato una messa alla presenza del sindaco Eric Adams.
Shining in gold and white tonight from 10PM to 2AM in memory of Pope Francis pic.twitter.com/WggZfNdAEZ
— Empire State Building (@EmpireStateBldg) April 21, 2025
Un oceano più in là, a Parigi, la Tour Eiffel ha spento le sue luci, segno potente di rispetto da parte della Ville Lumière.

Un tributo particolarmente toccante è arrivato da Buenos Aires, la città che ha dato i natali a Jorge Mario Bergoglio. La Casa Rosada, sede del governo argentino, si è accesa di una tenue luce bianca, mentre sulle sue pareti scorrevano immagini del pontificato: gesti di tenerezza, viaggi nelle periferie del mondo, incontri con i più fragili. Un mosaico visivo che raccontava non solo un uomo di Chiesa, ma anche un costruttore di ponti tra culture, lingue e popoli.
Desde la Casa Rosada lamentamos el fallecimiento del Papa Francisco, y acompañamos al pueblo argentino en este momento de profundo dolor.
En esta fecha recordaremos por siempre con gratitud la vida del Papa argentino, y el legado de humildad, entrega y compromiso que caracterizó… pic.twitter.com/ElhPT3F5HB
— Casa Rosada (@CasaRosada) April 21, 2025
Solo qualche settimana prima della sua scomparsa, il Cristo Redentore di Rio de Janeiro aveva proiettato l’immagine del Papa sulla statua simbolo della città, accompagnata da un messaggio di incoraggiamento in più lingue: “Forza, Santo Padre”. Era un gesto di speranza e affetto da parte di un’America Latina che in Francesco ha sempre visto un figlio, un fratello, un pastore.
Francesco e i luoghi urbani della Cultura
Non è un caso che proprio i luoghi della cultura urbana — piazze, monumenti, cattedrali, edifici pubblici — abbiano scelto di esprimere il loro tributo in modo così visibile. Francesco, infatti, ha sempre avuto una visione della cultura come organismo vivo, dinamico, collettivo. Nella sua enciclica Laudato si’, aveva scritto: “Il patrimonio storico, artistico e culturale è parte dell’identità comune di un luogo. Esso va custodito non come reliquia, ma come fondamento per una città più abitabile e inclusiva”.
Era questa l’idea di cultura di Francesco: non un deposito statico del passato, ma una linfa viva che attraversa il presente e plasma il futuro. Con la sua voce, il Papa ha spinto l’umanità a dialogare, a riconoscersi nella bellezza condivisa, a proteggere ciò che unisce. Ed è proprio in quella bellezza — fatta di architettura, arte, simboli e memorie — che oggi le città del mondo trovano il modo di dirgli addio.