Trump cambia idea: "Ridurrò i dazi alla Cina, ma non a zero"
Pechino: "Le guerre tariffarie danneggiano il commercio multilaterale, la porta per i colloqui è spalancata"

Un timido segnale di distensione arriva dalla Casa Bianca: il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha annunciato una possibile riduzione dei dazi imposti alla Cina, pur precisando che "non saranno pari a zero".
A conferma di questo clima in miglioramento, la risposta cinese che è arrivata rapida. Pechino ha subito dichiarato la sua disponibilità ad avviare i colloqui commerciali con gli Usa.
Gli Usa ridurranno i dazi alla Cina
Le sue dichiarazioni, rilasciate durante la conferenza stampa di martedì 22 aprile 2025 nello Studio Ovale, rappresentano una potenziale svolta rispetto alla linea dura mantenuta fino a oggi nell’intensa guerra commerciale con Pechino.

"Il 145% è molto alto e non sarà così alto. Non sarà nemmeno lontanamente così alto. Scenderà sostanzialmente. Ma non sarà zero", ha detto Trump, rispondendo a una domanda dei giornalisti sull’attuale livello dei dazi applicati ai prodotti cinesi.
Una marcia indietro, almeno parziale, rispetto ai toni muscolari utilizzati nei mesi scorsi. Il nuovo orientamento arriva anche in risposta alle pressioni interne.
L'insostenibile guerra commerciale
Il segretario al Tesoro Scott Bessent ha definito la guerra commerciale con la Cina "insostenibile", sottolineando che ha avuto l’effetto di un vero e proprio embargo sugli scambi tra le due maggiori economie mondiali.
Secondo una fonte citata dalla CNN, Bessent avrebbe rassicurato gli investitori spiegando che l’obiettivo di Washington non è una rottura definitiva con Pechino, bensì un "riequilibrio" delle relazioni commerciali.
Pechino: "La porta per i colloqui è spalancata"
Poche ore dopo l'annuncio del presidente americano, è arrivata la dichiarazione in risposta del Governo cinese presieduto dal presidente Xi Jinping. Se il Tycoon ridurrà i pesanti dazi al 145%, è pronto a fare un accordo con gli Usa.
"La Cina ha sottolineato fin dall'inizio che non ci sono vincitori nelle guerre tariffarie e commerciali - ha commentato il portavoce del ministero degli Esteri Guo Jiakun - e la porta per i colloqui è spalancata".
Xi Jinping condanna il protezionismo
Durante l'incontro di ieri a Pechino con il presidente azero Ilham Aliyev, il presidente cinese ha ribadito la sua posizione critica contro ogni forma di protezionismo.
"Le guerre tariffarie compromettono i diritti e gli interessi legittimi di tutti i Paesi, danneggiano il sistema commerciale multilaterale e hanno un impatto sull’ordine economico mondiale", ha dichiarato Xi.
Il leader ha anche rilanciato la volontà di cooperare con altri Stati come l’Azerbaigian per difendere "l'equità e la giustizia internazionale", sottolineando l’importanza di un sistema basato sul diritto e con le Nazioni Unite al centro.
Trump ammette: "L'effetto dei dazi si farà sentire"
Le dichiarazioni congiunte, seppur su fronti opposti, mostrano un clima in evoluzione. Trump stesso ha ammesso che gli effetti negativi dei dazi "si faranno sentire" per un periodo anche negli Stati Uniti. Un ammorbidimento delle misure potrebbe essere quindi nell’interesse di entrambe le economie.