Reddito di cittadinanza: da abolire o da modificare?
Veri e propri schieramenti sul tema: Lega e Italia Viva "abolizionisti"; pentastellati e Pd "conservatori" ma aperti a modifiche.
Nelle ultime settimane il tema del reddito di cittadinanza ha scaldato la politica nazionale, scissa fra "abolizionisti" e "conservatori". Numerose le polemiche intorno alla misura grillina, introdotta nel marzo 2019 sotto l'egida del Governo Conte e festeggiata con lo slogan: "Abbiamo abolito la povertà". Se, da un lato, l'agevolazione ha rappresentato una boccata di ossigeno per quelle famiglie provate dalla mancanza occupazionale e dalla pandemia, dall'altro hanno fatto molto discutere le testimonianze di imprenditori che denunciavano la richiesta di molti lavoratori di poter lavorare "in nero" continuando così a percepire anche il reddito.
Infuria la polemica sul reddito di cittadinanza
Il reddito di cittadinanza è in pericolo? Il premier Mario Draghi, ha recentemente espresso il suo gradimento verso la misura sostenendone il fine ma preannunciando alcune modifiche allo scopo di assicurare ai fruitori l’inserimento nel mondo lavorativo, dettaglio che fino ad oggi non ha funzionato correttamente. Pare, infatti, che la cabina di regia del Governo Draghi sia già al lavoro per ritoccare il contributo pensato e approvato dal precedente esecutivo guidato da Giuseppe Conte, per renderlo aderente allo scopo per il quale è stato introdotto.
A sostegno dell'ex numero uno della Bce il segretario del Partito Democratico, Enrico Letta:
"Credo che Draghi sul reddito di cittadinanza abbia detto cose importanti. Ha aperto una discussione che consente di portare miglioramenti e di prendere il buono che c'è stato, perché del buono ce n'è stato e di superare i limiti ad oggi riscontrati. Quindi nessuna cancellazione di questo strumento ma, come propone Draghi, noi come il premier crediamo in un suo miglioramento".
L'asse Salvini-Renzi
Posizioni meno concilianti dalla Lega, che incassa il supporto di Italia Viva sul tema. Dal meeting di Rimini Matteo Salvini aveva evidenziato la posizione comune tra centrodestra e renziani. Il leader del Carroccio ammette che, tornando indietro, non rivoterebbe la misura:
"In tutti i posti che ho girato per l’Italia mi hanno chiesto di togliere il Reddito di cittadinanza. In manovra economica l’emendamento per farlo lo metto io, avrà la mia prima firma. Poteva avere un senso tre anni fa, ma ora abbiamo visto che non funziona e dobbiamo assolutamente cancellare il Reddito di cittadinanza".
Quindi aggiunge: “La proposta che faremo in piazza e in Parlamento è semplice: con i soldi che si risparmiano sul Reddito cittadinanza si rinviano le cartelle esattoriali e si finanzia Quota cento”.
Prevedibile l'ostruzionismo dell'ex premier Conte:
"L'Italia sul reddito di cittadinanza non può più tornare indietro. L'iniziativa del centrodestra, spalleggiata da Italia viva, non potrà avere successo. Dico sì a un tavolo che monitori la sua efficacia, rafforzi i controlli per evitare abusi e favorisca il dispiegamento di tutti i vantaggi per gli imprenditori collegati alle assunzioni".
Si attende di conoscere nel concreto cosa ha in mente Draghi che potrebbe, con molta probabilità, dettare anche in questo caso la direzione.