atteso a palazzo chigi

Dopo Trump, Meloni torna a Roma e incontra il suo vice Vance

L’obiettivo potrebbe essere quello di sbloccare definitivamente il negoziato sui dazi commerciali transatlantici, tema cruciale sia per Washington che per Bruxelles

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Dopo Trump, Meloni torna a Roma e incontra il suo vice Vance
Vance atterra a Ciampino con la famiglia

 

Venerdì 18 aprile 2025 si apre a Roma con un evento diplomatico di alto profilo, a poche ore dall'incontro Meloni-Trump alla Casa Bianca: il vicepresidente degli Stati Uniti, J.D. Vance, è atteso a Palazzo Chigi per un colloquio bilaterale con la presidente del Consiglio Giorgia Meloni.

L’incontro, previsto per le ore 13, segue di poche ore il rientro della premier italiana da Washington, dove ha avuto un faccia a faccia con il presidente Donald Trump.

Dopo il vertice, è stato programmato un pranzo di lavoro allargato, cui parteciperanno anche i due vicepremier italiani, Antonio Tajani e Matteo Salvini. Un’occasione per consolidare i rapporti con la nuova amministrazione statunitense e per proseguire su una linea di dialogo transatlantico che Meloni sembra determinata a rafforzare.

Vance: l’arrivo a Ciampino sotto la pioggia

J.D. Vance è atterrato questa mattina, intorno alle 7, all’aeroporto militare di Ciampino a bordo dell’Air Force Two. Con lui viaggiano la moglie Usha e i figli, che lo accompagneranno per tutta la durata della visita in Italia.

Ad accoglierlo sul piazzale dell’aeroporto, sotto una leggera pioggia, erano presenti Irene Castagnoli, rappresentante del Ministero degli Esteri italiano, Shawn Crowley, incaricato d’affari dell’ambasciata USA a Roma, e il colonnello Marco Angori, comandante del 31° Stormo dell’Aeronautica Militare.

Dopo Trump, Meloni torna a Roma e incontra il suo vice Vance
L'arrivo dell'Air Force Two a Ciampino

Dopo un breve saluto, Vance è salito su un'auto del corpo diplomatico americano per dirigersi verso il centro della Capitale. L’arrivo è stato gestito con un imponente dispositivo di sicurezza: l’aeroporto e le zone limitrofe sono stati presidiati dalle forze dell’ordine, con tiratori scelti, unità cinofile e sorveglianza aerea tramite elicottero della Polizia.

Controlli e chiusure temporanee sono stati predisposti lungo le principali arterie urbane, in particolare nei momenti di spostamento del corteo presidenziale.

Dopo Trump, Meloni torna a Roma e incontra il suo vice Vance
Vance e la moglie accolti a Ciampino

Una visita dal forte significato politico

La permanenza del vicepresidente americano a Roma durerà fino a domenica. La famiglia Vance soggiornerà a Villa Taverna, la residenza ufficiale dell’ambasciatore degli Stati Uniti in Italia, situata nel quartiere Parioli.

La visita non si limiterà agli incontri istituzionali: Vance, di fede cattolica, dovrebbe infatti avere un colloquio con il segretario di Stato vaticano, il cardinale Pietro Parolin, e partecipare ad alcune celebrazioni religiose in vista della Pasqua.

La scelta di estendere la visita per includere anche momenti spirituali e familiari aggiunge una dimensione personale a un viaggio che ha però evidenti connotazioni strategiche.

Il filo diretto con Washington e l’asse con l’Europa

L'incontro tra Meloni e Vance si inserisce in un contesto più ampio di relazioni internazionali in evoluzione. Proprio ieri, durante il vertice con Trump alla Casa Bianca, la premier ha ottenuto un’apertura importante: il presidente USA si è detto disponibile a recarsi in Italia e a incontrare, in quell’occasione, anche i vertici dell’Unione Europea.

L’obiettivo sarebbe quello di sbloccare definitivamente il negoziato sui dazi commerciali transatlantici, tema cruciale sia per Washington che per Bruxelles.

Meloni, da parte sua, sembra intenzionata a sfruttare questo momento favorevole per rafforzare il ruolo dell’Italia come interlocutore privilegiato tra Stati Uniti ed Europa. Il bilaterale con Vance potrebbe quindi rappresentare una tappa importante verso la realizzazione di un vertice internazionale sul commercio proprio sul suolo italiano.

Convergenze con Vance nelle polemiche

A fine marzo, J.D. Vance aveva sollevato un polverone mediatico definendo l’Europa un “parassita”, affermazione che ricalcava dichiarazioni simili dello stesso Trump. Nonostante le polemiche, Giorgia Meloni aveva scelto di non prendere le distanze.

In un’intervista al Financial Times, la premier italiana aveva invece invitato a riflettere sulle critiche provenienti da oltreoceano, sottolineando che il bersaglio di tali accuse non sarebbero i cittadini europei, ma una classe dirigente europea considerata inefficace e distante dai bisogni reali delle persone.

“L’Europa si è un po’ persa, lo sostengo da anni,” aveva dichiarato Meloni, lasciando intravedere una convergenza di vedute con gli USA su alcune criticità del progetto europeo.

Un’agenda densa per rafforzare l’alleanza

La visita di Vance rappresenta dunque una nuova tappa in una fase di rafforzamento dell’asse Roma-Washington. In un contesto internazionale complesso, con sfide economiche e geopolitiche rilevanti, l’Italia cerca un ruolo centrale nel dialogo tra Stati Uniti e Unione Europea.

Il bilaterale di oggi, accompagnato da una serie di incontri istituzionali e momenti simbolici, si inserisce in questa strategia. Da Roma, Meloni manda un messaggio chiaro: l’Italia vuole essere protagonista nei nuovi equilibri internazionali.

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