INCREMENTO DEI COSTI

Guerra dei dazi, tensione Usa-Cina: Temu e Shein aumentano i prezzi per i clienti americani

In Europa anche Hermès annuncia rincari per i suoi prodotti da esportazione

Guerra dei dazi, tensione Usa-Cina: Temu e Shein aumentano i prezzi per i clienti americani
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La guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina si infiamma ancora e, come prevedibile, colpisce direttamente anche il portafoglio dei consumatori americani. Temu e Shein, due dei più popolari colossi dell’e-commerce cinese a livello globale, hanno infatti annunciato l’aumento dei prezzi per la clientela statunitense a partire da venerdì 25 aprile 2025. Una mossa obbligata a seguito dei nuovi dazi imposti dal presidente Donald Trump, che ha deciso di alzare al 145% le tariffe su una vasta gamma di prodotti importati dalla Cina.

Fine del modello ultra low-cost?

La notizia arriva in un momento in cui il commercio globale è nuovamente sotto pressione. Entrambe le piattaforme, in lettere quasi identiche pubblicate sui rispettivi siti web, hanno giustificato l’incremento con l’aumento dei costi operativi causato dalle "nuove regole del commercio globale e dei dazi doganali". Nessuna delle due ha specificato l’entità precisa dei rincari, ma il messaggio agli utenti è chiaro: "Acquistate ora alle tariffe attuali", prima che il nuovo regime entri in vigore.

Il cuore del successo di Shein e Temu è sempre stato uno solo: prezzi bassissimi. Una strategia vincente che ha consentito loro di erodere in pochi anni quote di mercato significative, soprattutto nel segmento giovanile e tra i consumatori meno abbienti. Shein, specializzata in abbigliamento, cosmetici e accessori a basso costo, ha costruito il suo impero digitale grazie alla promozione tramite influencer. Temu, invece, ha puntato su un’offerta più vasta – dalla casa all’elettronica – supportata da un’intensa presenza pubblicitaria online.

Entrambe le aziende si sono avvalse finora dell’esenzione doganale "de minimis", che permetteva di evitare i dazi su spedizioni inferiori agli 800 dollari. Ma dal 25 aprile anche questa agevolazione sarà revocata. Risultato? Aumento dei costi di esportazione che, inevitabilmente, si traduce in prezzi più alti per i clienti finali.

Anche Hermès annuncia rincari

Intanto, dall’Europa, arriva un segnale che la tensione commerciale potrebbe avere ripercussioni ben oltre l’asse Pechino-Washington. Hermès, storico marchio del lusso francese, ha annunciato rincari sui suoi prodotti destinati all’esportazione, motivati da costi crescenti legati alla logistica, alle materie prime e a un quadro normativo sempre più complesso. La mossa del brand parigino, sebbene in un segmento completamente diverso rispetto a Temu e Shein, mostra quanto l’attuale clima di incertezza stia colpendo trasversalmente il commercio internazionale, dal fast fashion all’alta moda.

Guerra dei dazi, tensione Usa-Cina: Temu e Shein aumentano i prezzi per i clienti americani
Hermès ha annunciato rincari sui suoi prodotti destinati all’esportazione

In questo scenario turbolento, ad uscirne come grande beneficiario sembra essere Amazon. Storicamente in competizione con Shein e Temu sul terreno dei prezzi, Amazon ha già da tempo reagito lanciando "Haul", una sezione dedicata ai prodotti low-cost. Con una logistica interna capillare e una posizione più favorevole rispetto ai nuovi dazi, la piattaforma di Jeff Bezos potrebbe ora guadagnare ulteriormente terreno, erodendo la base clienti dei concorrenti asiatici.

Tuttavia, a pagare il prezzo di questa manovra protezionistica saranno soprattutto i consumatori statunitensi meno abbienti, privati di una fascia di mercato accessibile. Una dinamica che, secondo diversi analisti, potrebbe portare a un calo dei consumi e a un nuovo rischio recessione, complice anche l’aumento dell’inflazione.

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