RAPPORTO ISTAT

Inflazione ancora in aumento: a marzo 2025 sale fino all'1.9%

Uno dei principali motori dell’accelerazione dell’inflazione è il ritorno alla crescita dei prezzi degli energetici non regolamentati

Inflazione ancora in aumento: a marzo 2025 sale fino all'1.9%
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Nel mese di marzo 2025, l’inflazione in Italia torna a salire, attestandosi all’1,9% su base annua, in aumento rispetto all’1,6% registrato a febbraio. Questo incremento, pur rimanendo contenuto rispetto ai picchi dell’ultimo biennio, rappresenta un segnale di risalita, guidato in gran parte dall’andamento dei beni energetici e degli alimentari non lavorati.

Cosa sta influenzando l’indice dei prezzi?

Il ritorno alla crescita dei prezzi degli energetici non regolamentati — che passano da un calo del 1,9% a un lieve aumento dello 0,7% — è uno dei principali motori dell’accelerazione dell’inflazione. In particolare, si registra una ripresa marcata dei prezzi del gas naturale e dell’energia elettrica nel mercato libero. Parallelamente, i prezzi degli alimentari freschi aumentano del 3,3% (dal 2,9% di febbraio), trainati da frutta e verdura, mentre i tabacchi vedono un ulteriore rincaro, con un +4,6% su base annua.

N Prodotto Rincari mensili di marzo (%)
1 Voli nazionali 16,0
2 Voli europei 15,3
3 Gas di città e gas naturale (mercato libero) 4,6
4 Accessori per apparecchi per il trattamento dell'informazione 3,9
5 Supporti con registrazioni di suoni, immagini e video 3,2
5 Alberghi e motel 3,2
7 Margarina e altri grassi vegetali 2,5
8 Food delivery 2,2
9 Altri agrumi 2,1
9 Apparecchi fotografici e strumenti ottici 2,1
11 Pensioni e simili 2,0
11 Gioielleria 2,0

Anche i servizi legati al tempo libero, alla cultura e alla cura della persona mostrano un’accelerazione, passando dal +3,1% al +3,5%, insieme ai servizi per le comunicazioni e ai beni durevoli, che pur restando in calo (-1,2%) rallentano la loro flessione.

Al contrario, rallentano leggermente i prezzi degli energetici regolamentati — pur restando molto alti (+27,2%, rispetto al +31,4% di febbraio) — e quelli dei servizi legati ai trasporti (da +1,9% a +1,6%).

Aumenta "il carrello della spesa"

L’inflazione di fondo, ovvero l’indice depurato dalle componenti più volatili come energetici e alimentari freschi, resta stabile a +1,7%. L’inflazione “core” al netto dei soli beni energetici, invece, mostra un lieve aumento (da +1,7% a +1,8%).

Nel complesso, la crescita dei prezzi dei beni (+1,5%) supera quella registrata il mese precedente (+1,1%), e anche i servizi aumentano leggermente (+2,5%, da +2,4%), riducendo il differenziale inflazionistico tra beni e servizi a +1 punto percentuale (rispetto a +1,3 di febbraio).

Divisioni di spesa Famiglia media (€) Coppia con 1 figlio (€) Coppia con 2 figli (€) Inflazione annua marzo (%)
Prodotti alimentari e bevande analcoliche 158 202 228 +2,5
Bevande alcoliche e tabacchi 17 23 22 +3,2
Abbigliamento e calzature 10 14 17 +0,8
Abitazione, acqua, elettricità e combustibili 243 256 264 +6,0
Mobili, articoli e servizi per la casa 3 3 4 +0,2
Servizi sanitari e spese per la salute 20 23 23 +1,4
Trasporti -31 -47 -51 -0,9
Comunicazioni -42 -56 -62 -4,8
Ricreazione, spettacoli e cultura 17 23 30 +1,4
Istruzione 6 9 17 +2,9
Servizi ricettivi e di ristorazione 62 87 105 +3,3
Altri beni e servizi 69 96 90 +2,7
TOTALE RINCARO ANNUO 530 634 687 +1,9
CARRELLO DELLA SPESA 174 224 249 +2,1

Per quanto riguarda i beni di largo consumo, come alimentari, prodotti per la casa e la cura della persona, si osserva un aumento dell’1,9% — in linea con il mese precedente — mentre la spesa del cosiddetto “carrello della spesa” mostra un’accelerazione più sensibile, passando da +2,0% a +2,1%.

Le famiglie a basso reddito le più colpite

L’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA), che tiene conto delle dinamiche europee e non esclude i saldi stagionali, aumenta dell’1,6% su base mensile e del 2,1% su base annua, confermando la stima preliminare. Questa crescita risulta più marcata per le famiglie a basso reddito, che nel primo trimestre dell’anno registrano un incremento dei prezzi del 2,0%, contro l’1,8% rilevato per le famiglie con capacità di spesa più elevata.

Dal punto di vista territoriale, l’inflazione più alta si registra nel Nord-Est e al Sud (+2,1% in entrambi i casi), seguite dalle Isole (+2,0%), mentre rimane più contenuta nel Centro (+1,8%) e nel Nord-Ovest (+1,8%).

A livello cittadino, Padova (+2,9%) e Bolzano (+2,7%) guidano la classifica dei maggiori incrementi dei prezzi, mentre città come Parma, Livorno e Firenze registrano variazioni più contenute, attorno al +1,2–1,3%.

L’inflazione acquisita per il 2025, ossia il dato che si otterrebbe se i prezzi rimanessero invariati per il resto dell’anno, si attesta già all’1,3% per l’indice generale e all’1,0% per la componente di fondo. Questo suggerisce che, se le dinamiche correnti continueranno, l’anno potrebbe concludersi con un’inflazione moderata ma ancora presente, con impatti concreti soprattutto sui bilanci delle famiglie meno abbienti.

Dona (UNC): "Ancora rincari abnormi"

"Dati pessimi! Prosegue l'impennata dei prezzi, che su base tendenziale prosegue ininterrottamente dallo scorso settembre (era +0,7%), ossia da 6 mesi. Una progressione che si spera possa terminare in aprile, grazie alla fine della stagione termica, che porterà a un calo del prezzo del gas e al bonus straordinario sulle bollette della luce, intervento tardivo del Governo ma che ora si spera possa porre un freno alla corsa dei prezzi" afferma Massimiliano Dona, presidente dell'Unione Nazionale Consumatori, commentando i dati Istat sull'inflazione.

Massimiliano Dona

"Il rischio, però, è che le speculazioni sulle ferie e sulle festività di aprile possano prevalere, e che l'infiammata dei prezzi possa proseguire. Nonostante a marzo non ci fossero ponti, infatti, si registrano già rincari abnormi. In un solo mese, i Voli nazionali decollano rispetto a febbraio del 16%, vincendo la top ten dei rialzi congiunturali. Medaglia d'argento per i Voli europei che salgono del 15,3% (+9,9% i voli internazionali). Dopo il gas del mercato libero, Medaglia di bronzo con +4,6%, in quinta posizione gli Alberghi e i motel con un ragguardevole +3,2% in appena un mese. Appena fuori dalla top ten, in undicesima posizione, Pensioni e simili con +2%. Insomma, se il buongiorno si vede dal mattino andiamo male" prosegue Dona.

"Se l'inflazione pari a +1,9% significa, per una coppia con due figli, un aumento del costo della vita complessivo pari a 687 euro su base annua, ben 228 euro in più se ne vanno solo per i Prodotti alimentari e le bevande analcoliche e 249 per il carrello della spesa, ossia per le spese obbligate. Per i Servizi ricettivi e di ristorazione si pagano già 105 euro in più rispetto allo scorso anno. Una vera e propria stangata" conclude Dona.

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