Una scelta che fa discutere

Maclodio, il Comune dove non si festeggia il 25 Aprile

Alcuni rappresentanti della minoranza hanno indirizzato una lettera al presidente Sergio Mattarella. E anche Fratelli d'Italia prende le distanze

Maclodio, il Comune dove non si festeggia il 25 Aprile
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A Maclodio, piccolo comune in provincia di Brescia con circa 1.500 abitanti, è polemica sulla celebrazione del 25 Aprile. Da sei anni, il sindaco Simone Zanetti, esponente di Fratelli d’Italia e vicecoordinatore provinciale del partito, ha scelto di non commemorare la Festa della Liberazione secondo le modalità istituzionali previste dalla legge. Una decisione che continua a sollevare critiche, tensioni politiche e ora anche l’attenzione nazionale.

Maclodio, il Comune dove non si festeggia il 25 Aprile

Secondo il sindaco Zanetti, "la cerimonia non è dedicata alla Festa della Liberazione, ovvero a onorare i partigiani, ma è una commemorazione dedicata ai Caduti di guerra". La celebrazione comunale si svolgerà dunque il 27 aprile e sarà improntata a un generico ricordo di tutti i caduti, senza alcun riferimento specifico alla Resistenza.

Simone Zanetti

"Il 25 aprile fu l’inizio dell’insurrezione partigiana, ma anche il momento conclusivo di una guerra civile. Non credo si debba fare una celebrazione di parte. Rispetto i partigiani, ma anche chi fece scelte diverse. Oggi bisogna favorire l’unità, non le divisioni”.

Secondo il sindaco, "serve un’analisi storica oggettiva e distaccata" e, pur affermando il proprio rispetto per tutti i caduti, rifiuta l’idea che la Liberazione debba essere celebrata come fondamento valoriale della Repubblica.

Lettera al Presidente della Repubblica

L’iniziativa del sindaco ha spinto il capogruppo della minoranza (Maclodio in movimento), l’avvocato Luca Crotti, a scrivere una lettera al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.

Luca Crotti

Nella missiva, Crotti esprime "profonda doglianza e grande dispiacere" per la scelta di non celebrare una "Festa istituzionale prevista per legge, celebrata in ogni luogo in cui sventoli la bandiera italiana". Crotti definisce la Resistenza "un capitolo fondamentale della Repubblica Italiana, che va difeso, celebrato e trasmesso oltre ogni forma di ostruzionismo".

Il consigliere ha anche denunciato il fatto che la sua richiesta di intervenire durante la cerimonia pubblica sia stata respinta dal sindaco, che parlerà da solo durante l’evento. A questo si aggiunge l’organizzazione di una cerimonia alternativa da parte dell’opposizione, che insieme ad ANPI e ad altre associazioni partigiane si riunirà il 25 aprile al Monumento dei Caduti per celebrare autonomamente l’80° anniversario della Liberazione.

Le reazioni: Fratelli d'Italia prende le distanze

La decisione del sindaco ha suscitato critiche anche da ex alleati politici. A partire da Marcello Orizio, ex sindaco di Maclodio e ora in minoranza.

"Non è vero che il 25 aprile non si celebra da sei anni. Fino a un paio d’anni fa è sempre stato celebrato. Questa è una decisione incomprensibile e inaccettabile, perché il 25 aprile è una festa nazionale".

Dura anche la condanna di Emilio Del Bono, vicepresidente del Consiglio regionale lombardo (PD).

"Chi ha giurato fedeltà alla Repubblica italiana non può decidere quello che gli pare - ha scritto Del Bono su Facebook -. La sovranità appartiene al popolo, ma non può violare i limiti e le forme indicate dalla Costituzione. Ciò che sta facendo il sindaco è riscrivere la Storia e deragliare dai binari valoriali della nostra democrazia".

Il segretario provinciale di Sinistra Italiana, Luca Trentini, ha chiesto le dimissioni di Zanetti.

"Se non condivide i valori fondanti della nostra Repubblica, si trasferisca in Ungheria. Non può violare la legge che impone la celebrazione istituzionale del 25 aprile. La Costituzione nasce dalla Resistenza".

Nonostante la posizione del sindaco, il partito di Fratelli d’Italia – almeno a livello provinciale e regionale – ha preso le distanze. Il coordinatore provinciale Diego Zarneri e quello regionale Carlo Maccari hanno dichiarato che "come la nostra presidente del Consiglio Giorgia Meloni, anche noi festeggeremo il 25 aprile, giornata simbolo della libertà, della fine del nazifascismo e del rifiuto di ogni forma di totalitarismo".

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