Mattarella firma la legge Ponte Morandi sui risarcimenti alle vittime di crolli stradali, ma avverte: "Discrimina i figli delle coppie non sposate"
In una lettera indirizzata ai Presidenti di Senato e Camera, Ignazio La Russa e Lorenzo Fontana, e alla Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, Mattarella ha evidenziato profili di incostituzionalità

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha promulgato oggi - martedì 15 aprile 2025 - la legge recante "Benefici in favore delle vittime di eventi dannosi derivanti da cedimenti totali o parziali di infrastrutture stradali o autostradali di rilievo nazionale". Una norma che riconosce un sostegno economico alle famiglie colpite da tragedie legate al crollo di grandi infrastrutture stradali. Tuttavia, la firma del Capo dello Stato è accompagnata da un monito preciso al Parlamento e al Governo: la legge contiene discriminazioni che non possono essere ignorate.
Mattarella: "Alcuni punti non in linea con principi e norme Costituzione"
In una lettera indirizzata ai Presidenti di Senato e Camera, Ignazio La Russa e Lorenzo Fontana, e alla Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, Mattarella ha sottolineato l'importanza dell’iniziativa legislativa come atto di solidarietà, ma ha evidenziato profili di incostituzionalità che meritano un’attenta riflessione.
Il primo rilievo riguarda il perimetro stesso della legge: i benefici sono riservati solo ai casi di cedimenti di “infrastrutture di rilievo nazionale”, una definizione che secondo il Presidente risulta vaga e suscettibile di interpretazioni soggettive. Soprattutto, tale limitazione esclude vittime di crolli di altre strutture, come strade secondarie, scuole, ospedali, impianti sportivi o luoghi pubblici.
"Non è ragionevole – scrive Mattarella – e contrasta con il principio di eguaglianza sancito dall’articolo 3 della Costituzione l’esclusione di analoghi benefici per eventi analoghi, solo perché verificatisi in contesti diversi da quelli stradali".

Discriminazione tra i figli delle vittime
Tra i passaggi più duri, il Presidente ha evidenziato come la legge introduca discriminazioni tra i figli delle vittime in base allo stato civile dei genitori. Mattarella chiede esplicitamente che siano inclusi tutti i figli, anche quelli nati da unioni civili o convivenze.
Ancora più critica la posizione sul trattamento delle persone conviventi o unite civilmente con la vittima: la legge li pone in secondo piano rispetto al coniuge, arrivando a considerarli solo se vi siano figli minori, e in ogni caso dopo coniuge e figli nell’ordine di priorità per i benefici.
"Una scelta – afferma Mattarella – in contrasto con la giurisprudenza costituzionale consolidata" che riconosce piena equiparazione giuridica tra coniugi, conviventi e uniti civilmente.
Mattarella ha poi criticato l’articolo 4 della legge, che rimanda a norme secondarie la definizione degli eventi coperti e dei soggetti beneficiari, lasciando un margine eccessivo di discrezionalità amministrativa. Una scelta, sottolinea, che non rispetta il principio costituzionale di determinatezza della legge, soprattutto in una materia così delicata.
Non secondario anche il nodo delle risorse: 7,1 milioni per il 2025 e solo 1,6 milioni annui dal 2026. Fondi esigui rispetto alla potenziale platea, che rendono ancora più urgente una definizione chiara e giusta dei criteri di accesso.
L’invito al Parlamento: “Correggere e integrare”
La firma di Mattarella non è dunque un atto di piena approvazione, ma una promulgazione accompagnata da una forte richiesta di revisione.
"Rivolgo pertanto al Parlamento e al Governo l’invito a considerare con attenzione i predetti rilievi e a valutare interventi integrativi e correttivi", si legge nella lettera.
Un messaggio che richiama la politica alle sue responsabilità, affinché la solidarietà non sia selettiva e i diritti non siano subordinati allo stato civile o alla natura della struttura crollata.
"Apprendiamo con piacere promulgazione"
Il Comitato Ricordo Vittime Ponte Morandi in merito alla promulgazione della legge da parte del presidente Sergio Mattarella ha diffuso un breve comunicato a firma del presidente Egle Possetti. Nella nota, si afferma la soddisfazione per il buon esito della legge da tempo in lavorazione, dichiarandosi al contempo "felici se ci fossero estensioni nell’applicazione".
"Con riferimento norma di legge inerente le elargizioni in favore delle vittime di crolli infrastrutture stradali di rilievo nazionale, apprendiamo con piacere che il Presidente della Repubblica ha promulgato la legge che da tanto tempo era in lavorazione, attendiamo rispettosamente le necessarie verifiche da parte degli organi competenti a seguito dei rilievi da parte del Quirinale, saremo ovviamente felici se ci fossero estensioni nell’applicazione".