GIORNATA NERA

Mercati in altalena: le borse asiatiche tentano il "rimbalzo", Milano maglia nera in Europa

Casa Bianca fra minacce (alla Cina) e aperture. Nasdaq unico indice in positivo

Mercati in altalena: le borse asiatiche tentano il "rimbalzo", Milano maglia nera in Europa
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Dopo quattro giornate consecutive di forti ribassi scatenati dall’ondata di dazi varata dal presidente statunitense Donald Trump, i mercati globali mostrano segnali misti. In Asia, si tenta un "rimbalzo", mentre in Europa permane un clima di incertezza. A Wall Street, il Nasdaq è l’unico indice in positivo, a fronte di un Dow Jones e un S&P 500 ancora in flessione.

Tokyo guida la rimonta asiatica

La Borsa di Tokyo - all'apertura di martedì 8 aprile 2025 - ha segnato la performance più brillante in assoluto con un balzo del +6,03%, in parte grazie alla nomina del Segretario al Tesoro Scott Bessent e del rappresentante commerciale Jamieson Greer alla guida dei negoziati sui dazi con il Giappone. Un messaggio di possibile apertura, rafforzato dalle dichiarazioni di Trump su potenziali trattative con il premier giapponese Shigeru Ishiba, ha sostenuto il sentiment degli investitori.

Piazza Affari crolla del -7,5% dopo i dazi: la stessa caduta dell'11 settembre 2001
Il "rimbalzo" delle borse in Asia ha portato ad un rialzo dopo il tracollo dei giorni scorsi

Bene anche l’Hang Seng di Hong Kong (+1,6%), nonostante l’impatto delle tariffe statunitensi del 54% e la coda lunga del tonfo record (-13,22%) di inizio settimana. Segnali positivi anche dallo Shanghai Composite (+0,9%) e dal Kospi sudcoreano (+1,2%), mentre resta sotto pressione la Borsa di Taiwan (-4,02%), zavorrata dai pesanti ribassi del comparto tech, in primis Hon Hai (-9,75%), fornitore di Apple. A Mumbai il Nifty 50 ha guadagnato l’1,1%, mentre a Singapore il calo dell’STI (-1,44%) riflette ancora forte incertezza.

In gergo tecnico, con "rimbalzo" si intende un movimento al rialzo dei prezzi, spesso di breve durata, dopo una veloce fase discendente, spesso provocato da una reazione dei prezzi alla tenuta di un supporto. In questo caso, esso si traduce con la risposta della borsa in Asia dopo il drastico tracollo causato dai dazi imposti Trump.

Europa in leggero recupero, ma Milano zoppica

Le Borse europee aprono in territorio positivo, cercando di rimbalzare dopo giorni di vendite massicce. A guidare i rialzi è Parigi (+1,57%), seguita da Francoforte (+1,26%), Londra (+1,18%) e Madrid (+1%). In controtendenza Milano, che pur in rialzo del +1,54%, resta tra i listini più colpiti dalla bufera di inizio settimana e chiude con il peggior bilancio delle ultime tre sedute, difatti la "maglia nera" in tutta Europa.

Il tonfo complessivo dei listini europei ha bruciato quasi 2.000 miliardi di euro in tre giorni, secondo dati raccolti da Bloomberg. Anche lo spread Btp-Bund resta sorvegliato speciale, stabile a quota 125 punti base ma con tensioni in crescita sui rendimenti sovrani, in particolare del Regno Unito.

Wall Street divisa: Nasdaq in positivo, giù Dow e S&P

Negli Stati Uniti, la situazione resta ambigua. Mentre Trump insiste che “i dazi potrebbero essere permanenti ma anche negoziabili”, la Casa Bianca invia messaggi contraddittori. Il Dow Jones ha perso lo 0,91%, lo S&P 500 lo 0,23%, mentre il Nasdaq ha chiuso in lieve rialzo (+0,10%), sostenuto dai tecnologici in fase di consolidamento dopo giorni di forti cali.

A pesare sull'umore degli investitori sono le minacce di nuovi dazi contro la Cina – Trump ha ventilato un ulteriore incremento del 50% – e le reazioni dure da Pechino, che ha promesso una risposta “fino alla fine” contro quella che definisce una politica “ricattatoria”.

Meloni: "I controdazi fanno peggio, rivedere patto di stabilità europeo". Ma Tajani: "Alcune tariffe su prodotti Usa saranno messe"
La premier Giorgia Meloni

Nel frattempo, l’Europa prepara dazi del 25% su alcuni prodotti americani, pur mantenendo aperti i canali diplomatici. La premier italiana Giorgia Meloni ha convocato una task force ministeriale per monitorare l’impatto sui settori strategici ed è pronta a volare a Washington, forse già il 16 aprile, per un confronto diretto con il presidente Trump. Anche in Asia si cerca una via diplomatica: il segretario al Tesoro Bessent ha invitato i Paesi coinvolti a "mantenere la calma", sottolineando che “Trump sarà pronto a negoziare”, in apparente contrasto con altre voci più oltranziste della Casa Bianca.

Il “rimbalzo” odierno potrebbe però non bastare a rassicurare i mercati nel medio termine. Gli investitori restano in allerta, con lo sguardo rivolto a Washington e alle prossime mosse di Pechino, della Federal Reserve e della Banca Centrale Europea, che potrebbe intervenire con tagli dei tassi per contenere i danni collaterali della guerra commerciale. Nel frattempo, si naviga a vista. Le Borse restano in altalena. E la volatilità non è finita.

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